•Capitolo 27•

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-Greta dov'eri finita? Ti stiamo chiamando da mezzora. Mancavo poco e avrei chiesto di te al professore...-
-Effettivamente Crì, mi avresti trovata lì-
Ludovica rimane a bocca aperta, mentre Cristina mi guarda non male, di più.

-E cosa ci facevi lì?-
-É una storia lunga...-
-E fammela breve, sono tutta orecchie.-
Quanto é insistente la ragazza.

-emh.. praticamente dopo aver riposato un po', volevo andare nella hall dell'albergo ma mi sono fermata davanti ad una porta, sentendo una voce familiare e..- sospiro, cercando le forze di andare avanti. Fa male anche e soprattutto ricordare.

-E?- ribatte Ludovica, impaziente.
-Ed era..lui con la tizia del bar che gli chiedeva perché io e lui fossimo così in "sintonia"- sintonia? Dove? Quando?
-e lui ridacchiando le ha detto che sono solo una ragazzetta.- dico tutta d'un fiato.

-Bastardo!- urla Ludovica.
-Ma questo non spiega il perché della tua presenza nella sua camera.-
-Si..ho iniziato a correre, poi arrivata non so dove mi sono sentita male, sono svenuta.
E mi ha portato nella sua camera.-
-La prima cosa che faremo arrivati in Italia sarà una visita dal medico, non é possibile che tu svenga così frequentemente.-
Se mangio poco quanto niente grazie al cazzo che svengo.
-Ma continua, cosa é successo nella sua camera?-
-Gli ho urlato che é un bastardo, lui mi ha bloccato il braccio con molta forza, e ha detto che mi vuole.-
Ludovica mi guarda sbalordita, di nuovo a bocca aperta mentre Cristina quasi disgustata.
-Continua!- mi ammonisce.
-Gli ho detto che é impossibile e altre cose non molto carine. Diciamo che gli ho fatto capire che é un puttaniere; e lui ancora più incazzato ha detto che avrebbe dovuto farmi rimangiare tutto, con la forza e senza pietà.
Ma non lo merito, e non sono come le altre. Fine della storia.-

-Oh mio Dio, questo é un altro a cui serve una visita, dallo psicologo però.- ribatte esasperata Cristina.
-Si, ma cosa singnifica?- chiede Ludovica.
-Ha detto nulla che debba sapere. E se né andato.
Ma giorni prima, molti giorni prima Marco mi ha detto che non ho idea di che persona spregevole sia e che il suo affidamento é avvenuto per altre ragioni.
Ma mi ha dato della troia, senza darmi risposte.-

-Io non ho parole, davvero.
Tu ora vai da Marco, e subito!-
-É ció che faró.-
-Vuoi anche la nostra presenza?-
-No, tranquille e grazie.-
Le abbraccio, e infine esco dalla camera in cerca di Marco.
Se non erro lui si trova al primo piano, camera 127.
Passo davanti alla camara di Thomas, ma é ancora come l'avevo lasciata: aperta e senza di lui.

Busso alla porta della 127 ed apre un ragazzo, non so chi sia. -Emh..c'é Marco?-
-Si, sta facendo la doccia.-
-Va bene, posso aspettarlo qui?-
-Certo, tanto stavo uscendo.-
Annuisco e mi siedo su uno dei letti, in attesa di Marco.

Passano venti minuti e ancora deve uscire.
Dio santo, sono quasi più veloce io.
Dopo altri dieci minuti finalmente mi onora della sua presenza.
-Ma finalmente, stacci un'altra mezzora se ti va.-
-Calmina, cosa ci fai qui?-
-Tu, ora mi darai delle risposte.
Devo sapere Marco. Quindi o lo farai o lo farai.-
-Perché dovrei?-
-Per farti perdonare di avermi dato della troia. Sai benissimo che non lo sono!-
-Si, scusa.. é che davvero non ti capisco, e ho perso il controllo.-
-Marco,ci tieni a me?-
-Ma certamente! Più di qualsiasi altra cosa.-
-Benissimo, allora dimmi chi é tuo zio.
Dimmi in che guaio mi sto mettendo.-
-Va bene Greta...ma non una parola, con nessuno. Intesi?-
Annuisco, facendo cenno di sedersi.
Mi mette ansia in piedi, più di quella che già ho.
-Sai che era sposato no?-
Annuisco
-Ecco, sua moglie era un ex prostituta..-
Lo guardo sorpreso, ma non mi fossilizzo più di tanto.
L'unica cosa che mi viene in mente é che l'abbia tradito.
-E?-
-E lo tradiva, dapprima del matrimonio e la cosa é continuata a lungo.-
Ecco, appunto.
-ma non é tanto questo il dunque, ma con chi ha commesso ció.-
-Con chi? Non dire le cose a metà, ti prego.-
-Si, un attimo.
Con m..- d'un tratto la porta si spalanca.
Cazzo, il tizio non l'ha chiusa.
-Marco, smettila!- urla Thomas, puntandogli uno sguardo quasi omicidia.
-Con il cazzo smettila. Ora devo sapere tutto.
Mettetevi d'accordo su chi deve raccontarmi la storiella.-
Forse é stato un errore definirla "storiella", dato il suo sguardo che ora si concentra su di me.
-Marco, lasciaci da soli e assicurati che nessuno entri.
Dopo faremo i conti io e te.-
-Io gli ho chiesto di raccontarmi tutto!- cerco di difenderlo, perché é vero..
-Non voglio sapere altro.
Vuoi sapere chi sono in realtà?-annuisco
-Bene, e lo saprai.
La puttana di mia moglie mi tradiva con il padre di Marco.-
Oh mio Dio..
É sempre stata una persona così a modo, amorevole con la moglie..
-E come l'hai scoperto?-
-Ero in viaggio con la mia famiglia, ma lei é rimasta a casa per lavoro.
Sarei dovuto tornare dopo due settimane, ma tornai a sorpresa due giorni prima e la trovai a letto con quel bastardo.
Credo che tu sappia che era un ricco imprenditore, no?-
-S..si.- balbetto, cercando di capire.
-Bene, quindi se sarei stato suo socio io non avrei detto nulla alla moglie, che lo avrebbe mandato in rovina.
Ma questo non mi bastava, volevo di più!-
-Cioé?-
-Essere nel suo testamento. Così alla morte di entrambi sarebbe andato tutto a Marco, che in seguito avrei preso in affidamento.
Ma dato che entrambi erano giovani dovevo accelerare i tempi, così manovrai i freni dell'auto e in una giornata di inverno si schiantarono contro un albero, e morirono entrambi.
E da quel momento mi giurai che avrei usato qualsiasi donna.
E così fu: le facevo innamorare, me le scopavo e poi le lasciavo, questo nei migliori dei casi.
Nei peggiori, alla loro opposizione, le rinchiudevo in uno scantinato, incatenate.-
-Oh mio Dio..no, tu non sei questa persona. No.-
Non puó essere vero, non puó essere un assassino..no non posso crederci.
-E invece sono questo,Greta-
-E..e Marco?-
-Non sa che sono stato io.-
Oh Cristo. Chissà cosa sa della morte dei genitori.. questo é troppo, non voglio ascoltare più nulla!
-Greta, ti prego dimmi qualcosa- si avvicina e cerca di toccarmi il viso
-N-non toccarmi.
Sei un mostro!-
Esco di corsa dalla camera, in lacrime.

Quindi io faccio parte di una delle tante puttane che verranno lasciate...nei migliori dei casi.
O rinchiusa in uno scantinato.
No, come posso essermi innamorata di un mostro del genere?
Non é vero, é solo un brutto sogno. Non puó essere la realtà..un assassino, Dio santo.
E Marco non sa che i genitori sono stati uccisi da suo zio per...soldi, vendetta e odio.
No, non é possibile.

~Angolo autrice.
Ed ecco il fatidico capitolo in cui si scopre chi é in realtà Thomas Ward.
E a dirla tutta ho paura di aggiornare, l'ho riletto almeno quattro volte.
Ora peró, sta a voi dirmi cosa ne pensate. Non chiedetemi di aggiornare perché sapete che lo faccio appena posso e in questi giorni ho aggiornato frequentemente.
Ma vorrei sapere cosa ne pensate, altrimenti non riesco a capire se piace a una buona parte di voi la storia.
Quindi vi chiedo di commentare.
Detto questo, a presto!

Obsession.Where stories live. Discover now