Obsession.

•Capitolo 30•

É da qualche minuto che sono a terra, con lo sguardo fisso sulla porta; non puó essersene andato, non per sempre, non ora!
Ho così tanto bisogno di lui, e probabilmente dopo tutto ció che é accaduto solo una pazza come me, può continuare ad amarlo.
Io non lo odio, odio me stessa per essermi innamorata di tale persona e per averlo lasciato andare.
Cazzo, é tutto così ingiusto! Avrei potuto farlo cambiare, farlo diventare una persona migliore facendogli capire che non tutte siamo come la sua ex moglie.
Avrei potuto fare molto, e invece no. L'ho lasciato andare, e non so neanche dove andrà.
Mi alzo di scatto sentendo scricchiolare la porta, lentamente.

É Cristina.
Le mie ultime speranze svaniscono, aggiungendosi all'angoscia e alla tristezza.
-Greta..come ti senti?-
-Secondo te? Bene, no?-
-Greta, ti prego di dirmi il motivo della sua partenza.
Non credo c'entrino nulla i suoi familiari, ma benché il suo essere, ció che tanto ti ha turbato ma che hai sempre rinnegato di raccontarmi.
Credo sia lecito farlo in questo momento, no?
Non so davvero come aiutarti.-
-É una questione...delicata, molto.-
-Lo immaginavo.- si siede accanto a me
-Okay- sospiro.
Inizio a raccontarle tutto, e man mano che continuo mi sento libera da un peso.
Forse é proprio vero che confessare il proibito faccia stare meglio.
Lei ascolta non interrompendomi, ma concentrandosi su ogni dettaglio da me fornito.
La sua espressione é vaga, o oserei dire difficile da decifrare.
Sospiro ancora una volta, arrivando al tasto dolente: i genitori di Marco.
Lei continua ad ascoltare, senza distogliere lo sguardo dalle mie labbra, anche se nei suoi occhi noto un piccolo luccichio.

Le lacrime iniziano a rigarmi il viso, ancora una volta; non cessando fino al termine della mia "confessione" sul chi é in realtà l'uomo di cui sono follemente ossessionata.

Rimane in silenzio per qualche istante, poi socchiude le labbra con l'intento di ritirare ció che stava per dire.

-Io..Greta, non riesco a crederci e non riesco neanche a trovare le parole giuste per confortarti...non ce ne sono.
Capisco perché non volevi parlarmene,ma credo che liberarti ti abbia fatto stare un minimo meglio.- annuisco
-E forse non dovrei dirti ció, ma essendo una tua cara amica é importante che lo faccia: ci tiene a te, lo si puó capire dalla questione che se ne sia andato, e per questo lo ammiro.- continua.
Ammira una persona per avermi lasciato il cuore infrantumi?
-Lo ammiri? E allora se ci tiene così tanto a me perché é andato via?-
-Probabilmente perché sa di non poterti dare ció che tu in realtà prospetti per la tua vita sentimentale, quale una relazione seria; non fatta di solo sesso, non fatta di bottarelle e arrivederci e grazie.-
-Tutto ció continua a non quadrare.
Se tiene a me e per tale motivo é andato via non fa altro che mandarmi ancor di più in confusione.
Ha detto che mi vuole, ma non vuole farmi del male.-
-Ti vuole, e ti sei chiesta in che modo ti vuole?
Greta, io credo che il punto sia in ció che ti ho detto, ma tu vuoi autoconvincerti in modo differente.
L'unica cosa che posso dirti é di andare a casa sua, e fino a qualche minuto fa non avrei mai detto ció, ma non posso vederti in questo modo.
É da mesi che ti sta e ti stai distruggendo.
Tutto ció deve avere un punto di fine.
Quindi corri, vai prima che vada via, falsificheró io un'uscita di emergenza.
La firma di tua madre é troppo semplice, e in tutto ció abbiamo anche ora buca.-
-Grazie, e ricordati che non sei una mia cara amica ma la sorella che non ho mai avuto.-
La abbraccio ed esco in fretta dalla porta.
Forse ha ragione, ma non so se sia la cosa giusta da fare.
Eppure dice di non trovare le parole adeguate, ma lo fa sempre.
Capisce sempre il punto della situazione, più di chiunque altro.

Sono davanti casa di Thomas.
Ho il cuore in gola, e un minimo di speranza nel trovarlo.
Ma un dubbio mi affligge: entro o no?

~Angolo autrice.
Ecco il 30esimo capitolo.
Non lo so, ma questa storia mi rende fiera non di me stessa, per carità, ma per come si sta svolegendo.
Spero piaccia anche a voi tutti.