•Capitolo 26•

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-Greta, ti aiuto.-
Mi porge la mano; essendo ancora a terra ma voltata di spalle,sento i passi e la risatina della tizia che stava per scopare, allontanarsi.

Non voglio che mi veda piangere, non per lui.
-Stia tranquillo, ce la faccio da sola.- mi affretto ad alzarmi, correndo verso la camera.
Il mio nome echeggia nei corridoi, in lontananza, ma non mi volto. Non ora.
É così umiliante, troppo.
E non so dove stia andando,credo di aver sbagliato corridoio; ho solo bisogno di allontanarmi da qui, di mettere fine a tutto.
Mi sento come sull'orlo di un precipizio, Dio solo sa quanto fa male.

Sono arrivata alla fine della corsa.
Non so in che parte dell'albergo io mi trovi, so solo che sono su di l'ultimo piano su un balconcino.
C'é una vista meravigliosa, é così bella Londra di sera.
Ci sono tante stelle, tante luci...c'é tutto, tranne la pace in me stessa.
Continuo a singhiozzare, senza tregua.
Mi sento così stupida e ridicola.
Continuo a ripensare a quelle parole.
"É solo una ragazzetta."
Ma non solo questo riaffiora nella mia mente, ma tante tante altre cose.
"Dovresti starmi lontana"
"Quel bacio non ha significato nulla."
Ho un mal di testa incredibile, mi sento di svenire.
Di nuovo, ancora una volta. Vedo tutto viola, i capogiri improvvisi ritornano a farmi visita.
Troppi pensieri, troppo dolore, troppo tutto.
E...

(Voce narrante.)
Si appoggia invano alla ringhiera, per restare in equilibrio mentre lentamente perde i sensi.
-Greta, Greta!- si sento delle urla in lontananza.

Greta é a terra, senza forze.
E lui é dall'altra parte del corridio.
-Greta, Greta!- continua a urlare, in tono disperato.
Ma nessuna risposta.

Finalmente é nella direzione giusta.
-Mia piccola Greta.- sussurra con gli occhi lucidi.
-Cosa ti sto facendo?- continua, disperato nei suoi sensi di colpa.
La prende in braccio, come una principessa, e la porta nella sua stanza.

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-D..dove sono?- riesco a farfugliare, affaticandomi a riaprire gli occhi.
-Sei nella mia camera. Sei svenuta, ancora una volta.-

Cazzo, ancora!
Mi bastano due minuti per ricordarmi cosa é avvenuto prima del mio mancamento.
Io correvo, correvo in lacrime per essere stata umiliata ed usata, ancora e ancora una volta.
-Sei un bastardo!- gli urlo alzandomi dal suo letto, per poi avvicinarmi a lui colpendolo sul petto.
Mi prende per i fianchi, facendomi sussultare.
-E se ti dicessi che ti voglio?-
-E se ti dicessi che é impossibile che io diventi la tua puttanella da scopare di tanto in tanto?-
-Non é impossibile che io ti voglia, dal secondo giorno di scuola. Perché tu mi vuoi, lo so.- -Io sono la tipica ragazza da relazioni serie, e non di bottarelle e via.
Lei, caro prof é uno che cerca solo qualche "ragazzetta" per soddisfare i suoi bisogni e le diró di più: esistono tanti siti di incontri, tanti siti porno in caso volesse eccitarsi da solo e molte donne o "ragazzette" da poter scopare di tanto in tanto.
Tipo Erika, sarebbe perfetta con lei, sa?-
-Smettila.- mi prende bruscamente il braccio e la sua espressione cambia: é diventato più che serio...aggressivo, direi.
-Non sai cosa ti farei in questo momento Greta. Ti farei rimangiare tutto ció che hai detto, senza pietà.- mi stringe ancor di più il braccio, e la paura inizia a intrapelarsi nella mia mente.
-Oh, e perché non lo fa?- rispondo in tono di sfida, pregando tutti i santi che non mi faccia del male.
Non l'ho mai visto così...così serio, aggressivo quasi indemoniato.
-Perché tu non sei come le altre.
Tu non lo meriti.- mi lascia il braccio, e la sua espressione cambia, ancora una volta.
I suoi continui sbalzi d'umore non fanno altro che confondermi.
-Cosa significa?-
-Nulla che tu debba sapere.-

Cosa significa che non sono come le altre?
Che avrebbe voluto farmi del male ma non l'ha fatto, perché non lo merito. Perché?
Si aggiungono sempre più domande senza alcuna risposta.
Mi bacia leggermente le labbra, ed esce dalla stanza.
Senza una parola, solo con un espressione cupa.
É così difficile da capire ed io ho bisogno di risposte, che solo Marco puó fornirmi.

~Angolo autrice.
Bonjour, volevo aggiornare ieri sera, ma non mi é stato possibile terminare il capitolo e quindi ho pensato di farlo oggi.
La storia é agli sgoccioli,dovrebbero mancare massimo 4/5 capitoli, ma é tutto da definire. Probabilmente potrei anche prolungarla.
Sotto questo aspetto ancora non lo so.
Il prossimo capitolo credo sarà uno dei miei preferiti, se tutto andrà come dico io. Ma magari mi vengono in mente altre cose e quindi cambia tutto.
Non lo so, ma una cosa certa é che si saprà (forse) qualcosa sul caro professore Ward.

Non so quando aggiorneró, magari anche oggi ma non vi prometto nulla.
A presto, bye.

Obsession.Where stories live. Discover now