VIII capitolo

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Non ci potevo ancora credere. Io Alexandra Booth, la ragazza che non parlava con nessuno se non per i suoi interessi,anche se qualche interesse avevo, mi ero avvicinata ad  un essere umano del sesso opposto e ci aveva parlato insieme senza litigarci!

Ero così felice che quel pomeriggio invece di fare il sonnellino pomeridiano com'è giusto che faccia essendo una vecchietta, avevo deciso di andare a fare una passeggiata e di portare con me la mia macchina fotografica.

Era giunto il momento di continuare il lavoro che mi aveva lasciato mia madre.

Prima di morire, era solita lasciarmi come una caccia al tesoro ad ogni mio compleanno, dovevo fotografare ogni cosa che c'era sulla lista che mi dava e all'ultima avrei trovato un regalo.

Così, senza che io ne papà sapessimo niente, nei suoi ultimi due anni di vita, si era impegnata per organizzarmi la più grande caccia al tesoro della mia vita. La lista comprendeva quasi 200 cose da fotografare e per ora avevo scattato solo 20 foto.

Qualche volta,il suo ricordo mi metteva così tanta malinconia che non riuscivo ad alzarmi dal letto e quindi non riuscivo a completare nessun punto.

Ma quel giorno ne avevo proprio voglia, infondo non era giusto lasciar perdere dopo che la mamma si era impegnata così tanto.

Il 21 punto diceva :  - gira gira senza fretta, nel prato rosso sangue.

Sapevo benissimo di cosa stesse parlando, da piccola mi portava sempre nel campo di papaveri vicino al bosco della città, era un luogo conosciuto da pochissime persone e lì, al mio 5 compleanno avevo piantato una piccola girandola sotto un grande olmo.

Arrivata ai piedi della staccionata che divideva la strada dal prato, mi accorsi che nell'immenso rosso non ero sola, un ragazzo era disteso sotto il sole, con le braccia sotto la testa e un libro  aperto appoggiato sul petto.

Cole.

I miei nuovi coinquiliniTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon