XVII capitolo

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Tirai su il cappuccio e lo strinsi con le due cordicelle. In quel momento sembravo in tutto e per tutto un eschimese. Adoro l'inverno, è la mia stagione preferita, però quando sono a casa stravaccata sul letto con una cioccolata calda e un bel film in streaming.

 Il piccolo ombrellino trovato in macchina, non riusciva a ripararci molto bene, per quanto fossimo attaccati, le nostre spalle erano comunque bagnate.

<mi dici dove stiamo andando?> mi chiese per l'ennesima volta Cole.

<da una parte> risposi io. In verità, lo stavo semplicemente prendendo in giro, quando gonfiava le guacia e faceva il broncio sembrava un bambino.

<grazie Mrs ovvio>  questa volta non gli risposi e sbuffò per la centesima volta.

Mi stavo accorgendo di come  con la sua sola presenza, fosse riuscito a farmi ritornare allegra, non mi aveva fato domande su di lei , si era semplicemente seduto a farmi compagnia, e lo ringrazai per questo.

Finalmente dopo una bella decina di minuti smise di piovere e non arrivammo davanti ad un piccolo boschetto. Era il posto preferito di mia madre, dopo il campo di papavere. Qui , avevamo costruito una capannina , dove ci rifugiavamo ogni volta che volevamo.

Da quando era morta non eravamo più ritornati, ma quella volta, non so perchè volevo andarci.

Volevo mostrargli il nostro segreto.  Quel giorno provai emozioni così contrastanti che il fatto di non essere svenuta poteva considerarsi un miracolo. Ero triste, depressa,  quando lui però  mi sorrideva mi batteva il cuore facendomi ritornare l'allegria, ma dopo mi ricordavo della chiaccherata di qualche giorno prima e tutto ritornava come se nulla fosse accaduto.

<ci sei ancora?> Cole mi scosse il braccio riportandomi alla realtà.

<si scusa> lui mi guardò per qualche secondo come per riuscire a capire cosa stessi pensando, ma rinunciandosi riprese a camminare.

Dopo pochi minuti arrivammo alla piccola casetta di legno in mezzo al bosco. Era come la ricordavo, a parte l'edera cresciuta su gran parte delle pareti.

Le finestre erano sporchissime, non si vedeva attraverso, ma era normale.

Spostai un'asse di legno vicino alla finestra sul davanti e trovai la chiave.

Aprì la porta ed entrammo, portandoci dentro qualche ramo per accedere il fuoco. Nonostante fosse piccola era ben arredata e fatta bene, c'era il camino, un tavolo e qualche poltrona. C'era anche un frigorifero, ma ovviamente non era in funzione.

<perchè siamo qui?> mi domanda Cole, tirando via il telo che copriva le 3 poltrone , alzando così una marea di polvere. Si sedette e mi fece segni di sedermi sulla poltrona accanto a lui.

<questo era il posto segreto di mia madre> rivelai.

Una serie di ricordi malinconici mi sfrecciarono nella mente , facendomi sorridere.

<abbiamo passato i migliori momenti qui> sospirai allungando le gambe, il legno del pavimento scricchiolò.

<doveva essere una persona fantastica> mi passò una mano sulla testa, scompigliandomi i capelli e lo fulminai con gli occhi , lui sorrise semplicemente.

Un giorno o l'altro il sorriso di questo ragazzo mi farà impazzire.  Il cuore prese a battere forte, stupidi pensieri senza senso!

<non ho mai conosciuto persone allegre come lei sai? Quando si è ammalata, non ha mai smesso di sorridere, di sembrare forte.  Io sapevo la verità , lo vedevo nei suoi occhi che stava male, non perchè sarebbe morta, ma perchè noi saremmo stati tristi, avremmo pianto per lei e questo le dispiaceva. Odiava vedere le persone tristi e malinconiche è per quello che cercava in tutti i modi di sorridere anche quando sorridere era diventato faticoso. E adesso che sto facendo? Mi sto deprimendo quando era l'ultima cosa che voleva>

<fa bene piangere a volte, anche quando pensi di non averne bisogno> disse solo questo, ma lo sentì vicino più di quanto le altre persone erano state in tutti questi anni.

Shannon non parlava mai di mia madre con me, un po' le ero grata, ma in quel momento avevo capito che parlarne era la cosa migliore per poter star meglio.

Pulì con il velo che prima ricopriva le poltrone la finestra, e vidi gli alberi e le foglie muoversi come se stesse per arrivare una bufera. Prima che lo diessi a Cole si scatenò la tempesta.

<cavolo..non potremo andarcene di qui finchè non sarà finita> si lamentò Cole.

<mi dispiace..è tutta colpa mia e della mia testardaggine>

Lui sorspirò sorridendomi <non ti preoccuparte, ci divertiremo insieme> e mi fece l'occhiolino

ok, non sono una di quelle che pensa sempre a doppi significati, ma quella volta scattò in me qualcosa che mi fece pensare che "ci divertiremo insieme" significava tutt'altro da un gioco in scatola..

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cosa succederà in quella casetta in mezzo al bosco, durante una tempesta, al freddo e con un piccolo fuocherello a riscaldare ??

spero vi piaccia:)

I miei nuovi coinquiliniWhere stories live. Discover now