XXIV capitolo

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Abel mi stava baciando. Eravamo ubriachi, distesi su un vecchio divanetto in un pub e Abel mi stava baciando.

<che stai facendo?> gli chiesi sussurrando sulle sue labbra.

<quello che avrei dovuto fare già da molto tempo> non mi lasciò replicare che riprese a baciarmi.

Sembrava che in quel bacio ci mettesse tutte le emozioni che aveva provato fino ad ora, come se fosse l'unico momento in cui riusciva a respirare dopo mesi.

In realtà era come se lo fosse anche per me. Che cavolo mi stava succedendo? Era colpa della sbronza senza dubbio.

Il bacio si fece sempre più intenso, non riuscivo a pensare più a niente se non a quel bacio al sapore di rum.

Mi sembrava che le sue labbra stessero cercando di opprimere le mie talmente era forte la passione, brividi incessanti mi percorsero tutto il corpo.

Perchè mi faceva quell'effetto? Stavo forse immaginando Cole al posto di Abel? no..in quel momento non ricordavo nemmeno chi fosse Cole.

Il cuore batteva ad un ritmo frenetico come se fosse pronto a saltar fuori da un momento all'altro. Sentivo il suo in sintonia con il mio.

 Chiusi gli occhi e i nostri respiri affannati erano l'unico suono che si sentiva in quella fredda notte di dicembre.

Passò a baciarmi le guance, la fronte  e poi lentamente , con piccoli baci fugaci arrivò fino al collo.

I brividi non accennavano a smettere, le sue labbra morbide erano come  gocce d'acqua in una giornata di caldo  intenso. 

Mi succhiò, morsicò come se fossi il dolce più buono che avesse mai assaggiato, mentre io gli passavo le mani fra i capelli spettinati e morbidi.

Per un secondo dimenticai tutto, dimenticai la tristezza, il perchè di tutto quello. Dimenticai il posto segreto di mia madre, le parole tristi che lei scrisse nel suo diario.

Ma quel momento non poteva durare per sempre, aprì gli occhi e lo bloccai.

Non capivo perchè l'avevo fatto, forse avevo troppi pensieri per la testa anche da ubriaca. Chi ha detto che quando si beve si dimentica, ha proprio sbagliato in pieno.

Mi alzai allontanandomi da Abel che mi guardava confuso, per poi passarsi una mano fra i capelli.

Mi sedetti sullo sgabello davanti al bancone e poggiai la testa sul granito.

Mi sembrava di essere una bambina viziata, mi sentivo strana come se fossi la sola al mondo a stare così.

Il ragazzo dagli occhi come l'acqua si avvinò e mi accarezzò una guancia sorridendomi. Si sedette accanto a me senza smettere di guardarmi.

All'improvviso il suono del cellulare mi fece sussultare, lo afferrai dalla borsetta che avevo lasciato sulla sedia accanto, sul display comparve il nome di Cole.

E che voleva ora? Prendersi gioco di me ancora, o forse rinfacciarmi la mia ingenuità?

Non volevo rispondere ,così lo misi a schermo in giù sul bancone e riappoggiai la testa.

<chi è?> mi chiese Abel.

<nessuno> ovviamente senza darmi ascolto lui prese il cellulare.

<pronto?> velocemente allungai il braccio cercando di prenderlo, perchè cavolo aveva risposto?

Non erano affari suoi, e solo sentire la sua voce ovattata dal telefono mi faceva disgustare.

<ridammelo!> si alzò in piedi e grazie alla mia bassezza non riuscì ad arrivarci.

<non te ne frega un cazzo del perchè sia con lei> detto questo mise giù, sbuffando arrabbiato.

Cercando di riprenderlo , e dite ciao alla mia sfiga, mi rovesciai addosso il bicchiere di rum che era rimasto.

Scommetto Dio che stai ridendo come un pazzo da lassù vero?

<che disastro..> andai in bagno cercando di pulirmi, ma con scarsi risultati.

Abel entrò, togliendosi la camicia, e io non potei fare a meno di rimanere senza fiato vedendo il suo fisico scolpito. Shannon aveva ragione quando li chiamava figo numero 1 e 2!

<metti questa> la afferrai ed era incredibilmente calda.

<vuoi vedermi nuda o te ne vai??>  lui gignò per poi uscire.

<ti ho gia vista!> mi urlò da fuori. Sentivo il fumo che mi usciva dalle orecchie e le guance che diventavano color del peperoncino.

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Il suono ovattato di un telefono mi arrivò alle orecchie come una martellata.

E' proprio vero quando si dice che le cose che amiamo di più ci feriscono anche. Io amo l'alcool, ma inevitabilmente mi procura un mal di testa che non passa nemmeno con tutti i medicinali del momendo.

Mi alzai a fatica dal divanetto e cercai il  cellulare in giro per il locale. Non ricordavo dove l'avevo messo, in realtà non ricordavo proprio nulla di quello che era successo la sera prima.

<spegni quell'affare> mi ordinò Abel con la voce ancora impastata del sonno.

<se lo trovassi! Potresti essere così gentile da aiutarmi a cercarlo?>

Sbuffò e poi rispose <se devo proprio> la gentilezza in persona mi dicono.

Quando si alzò , si mise a fissarmi. <che hai?>

Mi puntò il dito contro e io confusa abbassai lo sguardo.

CHE DIAVOLO ERA SUCCESSO IERI SERA?

<perchè indosso la tua camicia? e perchè tu non hai i pantaloni??> urlai

<non avremo ..>

<perchè cazzo siete vestiti in quella maniera?!> Cole.

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OKKK, cosa succederààà??

Chi preferite tra Abel e Cole??

Spero vi piaccia ::))
 

La storia con il finale alternativo riprende da qua :))

I miei nuovi coinquiliniNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ