EXTRA - Stella di Natale

9.3K 341 33
                                    


Mildred e Matthew

«Comincio a pensare che in fondo mia madre non avesse del tutto torto...»

Come risposta ricevette uno sbuffo esasperato ed un'imprecazione soffocata.

«Lei me lo ripeteva sempre e io che mi ostinavo a non darle ascolto, bell'affare davvero!»

«Di cosa stai blaterando?»

«Della tua assoluta incapacità nel prenderti cura e provvedere alla sottoscritta! Sto blaterando di questo, Matthew!»

Erano trascorse ormai più di cinque ore da quando si erano lasciati alle spalle l'aeroporto di Milano Malpensa con la piccola utilitaria rosso fuoco presa a noleggio.

Al loro arrivo li aveva accolti un cielo plumbeo, minaccioso e una serie di raffiche di vento gelido e pungente, che aveva subito fatto loro maledire la scelta di mettere cuffie, sciarpe e guanti nei bagagli in stiva.

D'altronde avevano scelto l'Italia per il suo celebre bel tempo. Il meteo però da allora non aveva fatto altro che peggiorare, la neve aveva cominciato a scendere copiosa e il loro navigatore satellitare aveva iniziato a fare i capricci.

Adesso, ore più tardi, la neve non accennava a diminuire e la visibilità si faceva sempre più scarsa.

«Beh, se lo dice tua madre allora deve essere vero per forza! Quando mai quella donna si è sbagliata su qualcosa? Quando mai ha parlato a sproposito e senza cognizione di causa?»

Matthew era stanco, la notte precedente alla partenza aveva dormito poco e niente e aveva lasciato irrisolte a Boston un paio di importanti cause.

Non era abituato a guidare per lunghi periodi e soprattutto non in campagne sconosciute ed innevate nel Nord Italia.

«Qui ci siamo già passati un quarto d'ora fa! Quell'insegna rossa...la vedi? Stiamo girando in tondo, c'è troppa nebbia. Nessuna guida accennava a tutta questa nebbia, accidenti!»

«Vorrei ricordarti chi è stato a consigliarci di venire nell'assolata Italia nel mese di dicembre e per di più nella zona settentrionale...», borbottò Matt, rassegnandosi a mettere la freccia e fermarsi in una piccola area di sosta lungo quella strada nel bel mezzo del nulla.

«Mamma è sempre andata a Positano in giugno! Che ne poteva sapere lei di questa maledetta nebbia e di... dov'è che siamo?!»

Il navigatore comunicò loro che si trovavano approssimativamente in un punto imprecisato tra la Bassa Bresciana e il Cremonese. Luoghi che risultarono loro del tutto sconosciuti e mai sentiti.

«L'albergo è a Verona, quanto ci vorrà ancora?».

Mildred aveva preso la patente anni fa e da allora si era limitata a guidare solamente in quelle rare occasioni durante le quali il fidatissimo autista della sua famiglia era stato assente. Quando però, l'anno precedente, aveva finalmente acconsentito a sposare Matt e quest'ultimo si era rifiutato di mantenere un autista per scarrozzarla si era vista costretta a rimettersi alla guida.

Aveva così scoperto che guidare le piaceva da matti, soprattutto su strade poco frequentate e piene di curve pericolose. Nessuno però sembrava apprezzare le sue abilità alla Niki Lauda e così si ritrovava molto spesso relegata sul sedile del passeggero, impegnata a tenere il broncio alla persona al volante.

«Con questo tempo ci impiegheremmo troppo...», rifletté Matt, fissando quella densa cortina scura che li avvolgeva da tutti i lati e nascondeva alla loro vista qualsiasi cosa.

Mildred fece per aprire bocca, ma il marito la fermò precipitosamente. «No, non ti farò guidare. Non se voglio vivere abbastanza per festeggiare il nostro primo anniversario e fare ritorno in patria anche solo per dire per una buona volta a tua madre quanto avesse torto»

Se son rose fioriranno altrimenti...in bocca al lupo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora