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【xɪᴀᴠᴇʀ】

Dio, ma chi me lo aveva fatto fare di entrare in quel minimarket? Ah, già, mia sorella Holland. Quella piccola vipera che riusciva sempre ad ottenere quello che voleva.

Quando arrivai alle casse automatiche, vidi che la ragazza bionda stava già uscendo dal negozio quindi decisi di rincorrerla per provare a corromperla con qualcosa, «Ehi, tu, bionda che mi hai rubato gli Oreo, fermati.»

Lei si svoltò. Sul suo viso pallido vi ci trovai un'espressione ingrugnata che me la fece trovare solo più adorabile mentre si passò una mano tra i lunghi capelli biondi e spettinati dal vento.

«Che vuoi, troglodita?», sbraitò, facendomi pentire di averla trovata adorabile. Era un'arpia sotto mentite spoglie. Ecco cos'era.

«Gli Oreo. Erano miei, prima che tu, molto slealmente, mi tirassi un calcio negli stinchi per prendeteli. Quindi ora me li devi dare», replicai freddamente, incrociando le braccia al petto e alzando di poco il mento in segno di superiorità.

In risposta lei fece spallucce poi incrociò a sua volta le braccia al petto, appena sotto il seno quasi inesistente, «No, sono miei. Vatteli a comprare da un'altra parte.»

Eravamo davvero sicuri che fosse un'adulta e non una ragazzina di dodici anni? No, perché l'aspetto e forse anche il carattere erano quelli di una ragazzina. Bassa come un fungo. Seno inesistente. Infantile come un bambino. Sul serio era una ragazza maggiorenne e vaccinata?

«Senti, sono per mia sorella quindi per favore dammeli, giuro che ti pago», ribattei snervatamente, cercando di afferrare il sacchetto di carta contenente la scatola di Oreo, ma lei fulminea lo portò dietro la schiena e alzò un ginocchio che andò a colpirmi ― per fortuna debolmente ― alle parti basse.

Indietreggiai velocemente, coprendomi le parti intime poi la fulminai con lo sguardo, ma lei senza degnarmi nemmeno di un'occhiata girò i tacchi e mosse svogliatamente una mano nell'aria, «Non ti credo. A mai più.»

Digrignai i denti per il nervoso, tenendo i pugni ben saldi lungo i fianchi, «Sei una grande stronza. Non sto mentendo. Sono per mia sorella.»

«Amen», detto quello salì in auto e mi lasciò immobile in mezzo al marciapiede come uno stoccafisso. Se n'era davvero andata e io non avevo concluso un bel cazzo di niente quindi adesso mi toccava andare a cercare da un'altra parte quei dannati biscotti oppure potrei seguirla e vedere dove va.
Ah, fanculo alla nana dai capelli biondi e fanculo a mia sorella.

Oreo [Supermarket Series ▪ Book #1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora