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【ʜᴀɪʟᴇᴇɴ】

Quella mattina uscii di casa molto presto. Dovevo assolutamente fare la spesa per colpa dei miei genitori e dei miei zii che mi avevano svuotato — come sempre — il frigorifero.

Sbuffai sonoramente quando una ventata d'aria calda mi colpi in pieno viso, irritandomi fastidiosamente gli occhi. Erano solamente le otto del mattino e faceva già un caldo infernale. Non ne potevo più del caldo.

Incominciai a sentirmi meglio solamente quando entrai nel minimarket, dato che avevano i condizionatori accesi. Mi strofinai una mano sulla fronte bagnata dal sudore poi prese un carrellino blu e con la lista della spesa in mano, iniziai a cercare le prime cose utili che avevo scritto sul foglietto.

Finii di riempire il carrellino dopo circa una ventina di minuti. Avevo preso più che altro carne, formaggi, verdure, tra cui i peperoni che adoravo da matti e qualche snack, dato che se li erano pappati tutti i miei parenti.

Andai alle casse automatiche — ovviamente vuote, dato che non c'erano molte persone nel minimarket — e incominciai a passare gli oggetti sullo scanner per poi imbustarli.

Pagai il tutto e con due borse di roba a occuparmi entrambe le mani, uscii dal minimarket, preparandomi a schiantarmi con il caldo afoso di quel giorno.

Ma al posto di schiantarmi con il caldo, andai a scontrarmi con qualcosa di duro che sbraitò parolacce a tutto spiano e, che mi fece mugugnare dal dolore al naso, dato che era quella la parte con cui aveva colpito quella persona.

«Ma ce la fai cretina? Guarda dove metti i piedi», sbraitò con tono alterato una voce maschile, facendomi spalancare gli occhi quando capii a chi appartenesse.

No, non ci credo. Quella voce. La voce di quel cretino che voleva fottermi gli Oreo. Ma tutte le sfighe a me?

Oreo [Supermarket Series ▪ Book #1]Where stories live. Discover now