Capitolo 21

1.5K 104 18
                                    

Sono ore che me ne sto a gambe incrociate sulla prua della piccola imbarcazione. Tengo gli occhi rigorosamente chiusi per cercare di formare nella mia memoria un ricordo nitido della nave volante. Il rumore delle onde accompagna i miei pensieri con un ritmo leggero. Come se volesse prenderli per mano e aiutarmi a rilassarmi.

I miei compagni di viaggio stanno facendo rigorosamente il loro dovere, rimanendo in completo silenzio. Ma non è facile. La paura di sbagliare mi crea un'insicurezza tale da non essere mai fiera del risultato.

Sto cercando di focalizzare la stiva con le varie brande di tessuto sospese qui e lì. Ma ogni volta che ci penso mi dico: sono sicura che quel particolare sia là? Sono sicura che siano davvero disposte in questo modo? Quella laggiù non è troppo vicina alla sua compagna lì accanto? Il legno aveva questa tonalità?

Così decido di ricominciare. Se il ricordo non è perfetto, l'incantesimo potrebbe non funzionare o portarci in qualche altro posto, e io questo non posso permetterlo. L'ansia percorre le mie vene assieme al sangue. La sento pulsare dritta nel mio cuore. Se fossi stata da sola a compiere quel viaggio magico, sicuramente non sarei così puntigliosa. Infine con me ha sempre funzionato a dovere. Ma con la responsabilità di altre tre vite nelle mie mani, non posso permettermi di rischiare. La mia visione deve essere il più verosimile possibile.

Sbatto le palpebre un attimo e ricomincio daccapo.

Ma mentre mi sto concentrando di nuovo, qualcosa di freddo e bagnato mi tocca la testa. Apro gli occhi e alzo lo sguardo verso il cielo. Un manto blu, senza ombra di nuvole.

Sospiro affranta e richiudo gli occhi.

«Ma sta piovendo?». Riconosco la voce di Asso, che fa svanire immediatamente l'immagine che avevo ripreso a creare e manipolare. È stata solo un sussurro, ma io mi volto indietro a cercarlo con gli occhi.

«Bravo, le hai fatto perdere la concentrazione» lo rimprovera Derrin, mimandomi poi una scusa con le labbra.  

Un'alta goccia, questa volta sulla spalla, mi fa di nuovo alzare lo sguardo verso l'alto.

«Stanno arrivando» impreca Kalen, che si è spostato al timone. Anche lui guarda il cielo limpido. Lo scruta piuttosto preoccupato.

«Chi sta arrivando?» gli domando confusa.

«Gli spiriti del vento» risponde quasi sottovoce, facendomi faticare a capire cosa ha detto.

Asso si alza e si mette ad agitare le braccia nervoso. «Non di nuovo».

«Lainnyr sarebbe meglio che tu faccia questo incantesimo, adesso» mi mette fretta, avvicinandosi a me. «Non ci tengo a rivedere quel vecchio fatto di fumo».

«Nemmeno io» dico ad Asso «Ma mi serve più tempo». Mi mordo il labbro inferiore. Questo imprevisto non mi aiutava sicuramente a smaltire l'ansia.

«Tu provaci. Coraggio!» anche Derrin si alza in piedi. Anche se nasconde il suo timore dietro un sorriso di incoraggiamento.

«Credo che siano interessati a te» commenta Kalen e voltandomi ancora verso di lui, mi accorgo che mi fissa addolorato. Si è anche cambiato la camicia con un'altra senza strappi e buchi.

Perfetto! Altri mostri da aggiungere alla lista di chi mi sta inseguendo. Un fuorilegge probabilmente aveva meno persone alle calcagna di me.

«Va bene... Dunque...». Mi alzo in piedi e torno al centro del pontile. «Venite vicino a me» chiedo a tutti e tre.

Un lampo dietro lo scafo scuote il vento con un boato e illumina il cielo con un bianco scatto luminoso. Il mio cuore comincia a martellarmi nel petto.

Polvere di LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora