capitolo 25 FESTA

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"Indossale e non fare storie"
"Ma potrei morire con quelle indosso"
Ribatto indicando le"scarpe" che mi ha portato Beth, più che scarpe sembrano una trappola mortale, ed io non ho intenzione di andare alla festa con quelle. Anche se devo ammettere che sono bellissime, sono nere e aperte ma con un zeppa enorme, dallo sguardo di Beth capisco che non ho scelta. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, gliele prendo dalle mani mi dirigo in bagno dove si trova già il mio vestito, mi immagino l'espressine soddisfatta di Beth, sicuramente si starà auto complimentando per essere riuscita a farmi mettere sti trampoli mortali.
Appena esco dal bagno la vedo in piedi davanti alla porta, per poi subito dopo fare un fischio.
"Ragazza mia se io fossi un maschio e ti vedrei vestita cosi, credimi anche io ti scoperei"
Accompagna la sua rivelazione con vari e ampli gesti con le mani e io scoppio in una risata, Beth con il suo umorismo non cambia mai, appena aveva scoperto che alla festa veniva pure Oliver per poco non ha avuto una crisi psicologica, e non scherzo.
"Si, penso propio che anche tu farai venire un colpo a Oliver"
Indossa un abito nero a tubino che mette in risalto il suo corpo da modella, lei rispetto a me ha più forme mentre io posso solo definirmi in forma.
Mentre scendiamo le scale mi accorgo che Lucas è in casa, fino a prima non ci avevo fatto caso anzi pensavo fosse andato a casa di Mark o da Joe, invece lo vedo in tutta la sua bellezza in cucina mentre beve, gli guardo la mascella che si contrae, le labbra appoggiate al bicchiere dio quanto vorrei essere quel bicchiere.
Non posso crederci di averlo detto! un bicchiere? sul serio Jess! poi lui sarà il mio futuro frattellastro appena i nostri genitori si sposeranno, che al pensiero già mi viene da vomitare, quindi devo smetterla di pensare a lui in questo modo, anche perché ora mi sono appena accorta di essermi fermata a metà delle scale e sia Beth e sia Lucas mi stanno guardando, Beth con aria interrogativa e Lucas con un sorrisetto tutt'altro che interrogativo,
Faccio un colpo di tosse e raggiungo la mia amica in fondo alle scale, che per fortuna non fa domande, mentre con la coda dell'occhio vedo Lucas che sta vendendo verso di noi.
"Uscite ora?"
chiede appena è davanti a noi.
"Secondo te?"
Risponde Beth, io devo soffocare una risata appena Lucas mi fulmina con lo sguardo.
"Vi accompagno io alla festa"
Vedo Beth alzare gli occhi al cielo e girarsi verso la porta per poi uscire subito dopo, lancio una rapida occhiata a Lucas e poi mi dirigo anche io fuori casa.
Appena arriviamo a destinazione non resto particolarmente stupita della vastità della casa da una come Melissa non mi aspettavo altro, sul marciapiede ad aspettarci ci sono già Joe e Mark, secondo me già un po brilli.
"JJ fattelo dire ma sta sera sei una grandissima gnocca"
"Oh finiscila Joe"
Lo ammonisce Lucas, ma nonostante quello mi sento comunque in imbarazzo anche se non dovrei visto che è solo Joe, ma non posso farci nulla.
"Bene ragazzi ora che abbiamo constatato che Jess e un gnocca io e lei andiamo a prendere dell'alcool perché io ne ho veramente bisogno e pure tu"
Mi punta il dito Beth mentre mi trascina dentro casa. Mentre me ne vado sento lo sguardo fiammeggiante di Lucas dietro alla schiena, anche se non mi dovrebbe piacere, mi fa impazzire mi viene voglia di tornare indietro e saltargli addosso. ahhhhhhh ma cosa mi prende!
Poco dopo Beth mi mette fra le mani della Vodka e rum e a ma fa veramente schifo il rum, però secondo la mia amica è il modo migliore di incominciare una serata.
"Oddio ho appena visto Oliver" si gira di scatto verso di me "Come sto? Il trucco è sbavato? E il vestito è a posto? Oddio e i capelli?"
A stento faccio fatica a trattenere una risata, ma mi contengo.
"Sei perfetta, e ora conquistalo"
"Puoi giuraci JJ"
Mi fa un occhiolino, come suo solito, e va verso Oliver sculettando, a questo punto mi metto a ridere.
In lontananza vedo Melissa che parla con delle ragazze, come mi aspettavo ha un vestito bianco che la copre il minimo e ha i lunghi capelli biondi arricciati, potrebbe sembrare un angelo se non fosse vipera, pero mi resta ammettere che è veramente bella.
Maledetta Melissa!
Prendo un lungo sorso del mio Vodka e rum, e per poco non lo vomito, ma come ha detto Beth ho veramente bisogno di alcool.

Per il resto della serata non faccio altro che evitare Melissa, bere e ballare ogni tanto, ora sono in giardino, avevo bisogno di aria fresca e pulita, mi siedo sul muretto e chiudo gli occhi per qualche minuto.
Chi sa cosa sta combinando Beth, sicuramente gliela farò pagare per avermi lasciato da sola per tutta la sera.
I miei pensieri vengono interrotti da delle urla poco distanti da me, anche se ho la vista un po offuscata, stringendo gli occhi noto che ha preso vita una rissa.
Beh non c'è da stupirsi quindi riporto l'attenzione sull'albero poco distante da me, sento ancora i lontananza la rissa e anche che un tipo sta dicendo a Lucas di smetterla, quello la si chiama come il mio futuro fratellastro, e di cognome fa anche Johnson, quante coincidenze.
Passa qualche secondo prima che realizzi il tutto.
Quello nella rissa è il mio futuro fratellastro, maledizione.
Incomincio a correre verso il punto il cui si sta svolgendo la rissa anche se ora sono tutte e due trattenuti da dei loro amici, vedo Lucas che sta guardando con tutto l'odio possibile l'altro ragazzo, noto che la cicatrice sullo zigomo si è riaperta e ha il labbro inferiore spaccato, penso che il suo avversario sia messo peggio.
Non so se sia per alcool che ho nel corpo, ma mi dirigo verso Lucas, che non si è ancora accorto che sono qui.
Gli poso le mani sul petto che si alza e si abbassa velocemente, e finalmente mi guarda.
Per un attimo sembra rilassarsi e nei suoi occhi vedo passare un infinita di emozioni, ma dura poco perché in un attimo si divincola dal suo amico e si dirige verso il giardino davanti a casa, e io lo seguo, devo correre un po per stare al suo passo ma finalmente lo raggiungo proprio davanti alla sua macchina.
"Dove vai?"
Gli chiedo.
Ma lui non risponde fa il giro dall'auto e apre lo sportello dalla parte del guidatore, fermandosi.
"Via da qui"
A la voce roca, quella che trovo terribilmente sexy, quando porta gli occhi su di me capisco quanto sia ancora incazzato ma non mi da molto tempo per capire le altre emozioni perché si infila in macchina, appena in tempo e prima che parta salgo nel sedile del passeggero.
Me ne pentirò lo so.
Appena capisce cosa ho fatto mi guarda quasi in credulo, ma subito dopo sbuffa e si passa una mano tra i capelli.
Non so dove stiamo andando, ma non mi interessa più di tanto.
"Cosa è successo?"
Chiedo rompendo il silenzio.
Lui mi rivolge un occhiata di sbieco e riporta la sua attenzione sulla strada.
"Non sono affari tuoi"
Questa affermazione mi da sui nervi come il fatto che vuole sempre tenermi lontana dalla verità.
"Si invece voglio sapere cosa è successo"
Vedo che stringe di più il volante e serra la mascella.
"Ti ho detto che non sono affari tuoi"
Esclama a denti stretti.
"Basta nascondermi le cose, non sono una ragazzina quindi smettila di trattarmi come tale, voglio solo sapere perché stavi facendo a botte con quel tipo e voglio una risposta"
L'alcool fa brutti scherzi.
Di colpo sterza a sinistra e si ferma, per poi girarsi verso di me.
Per poco non mi viene un infarto.
"Dio Jess ho detto che non sono affari tuoi e se ti tratto da ragazzina e perché lo sei, non fai altro che impiccarti, devi smetterla di montarti la testa sul fatto che mi puoi capire perché non sai un cazzo e questo non ti da di certo il permesso di chiedere spiegazioni"
Le sue parole mi fanno male, a tal punto che non riesco a trattenere una lacrima, perché mi deve fare questo effetto, raccolgo la mia borsa e scendo dall'auto, sbattendo lo sportello, non voglio restare in quella macchina un secondo di più solo per essere trattata come vuole lui.
Incomincio a camminare più veloce e ormai non riesco a trattenere le lacrime che scendono.
Dio quanto lo odio.
"Dove stai andando?"
Sento la voce di Lucas in lontananza, e incomincio quasi a correre.
"Maledizione Jess fermati"
Mi fermo di colpo e sento che la rabbia sta prendendo il posto della delusione.
Mi volto e vedo che è ha pochi metri da me.
"Cosa vuoi!"
Urlo.
"Hai appena messo in chiaro quello che pensi di me, cosa vuoi ancora? Non ti è bastato quello che mi hai detto prima?"
Vedo che incomincia a camminare verso di me, e io indietreggio.
"Non dicevo sul serio"
Le sue parole ora sembrano quasi un sussurro.
"Stronzate, sappiamo entrambi che le pensi eccome, quindi fai un piacere anche a te stesso e lasciami stare"
Mi volto e mi asciugo una lacrima che mi è appena scesa, sento varie imprecazioni e poi mi sento prendere per il braccio facendomi voltare.
Sto per tirargli uno schiaffo ma lui mi prende anche l'altro polso libero.
"Torna in macchina"
Sento quasi della dolcezza nella sua voce, ma non mi farò riportare in macchina per essere nuovamente screditata.
"No"
Mi lascia tutti e due i polsi e si passa le mani sul viso.
"Jess, torna in macchina, ti prego"
Lo guardo negli occhi, vorrei ribattere ancora, ma le parole mi sono morte in bocca, si avvicina di ancora di più e mi appoggia una mano sula guancia a quel tocco tutta la rabbia scompare e per un attimo chiudo gli occhi.
"Sai che non prego mai nessuno, quindi torna con me in macchina"
Riapro gli occhi e scruto i suoi, e per mia grande sorpresa vedo solo sincerità tutto l'odio di prima non c'è più, e cosi mi ritrovo a seguirlo fino alla sua macchina.
Passiamo vari minuti in silenzio fino a quando le sue parole mi fanno girare la testa verso di lui.
"Oggi è sarebbe l'anniversario di matrimonio dei miei genitori"
Fa un sorriso triste e poi continua.
"E anche l'anniversario di morte di mia mamma"
Un brivido mi percorre tutto il corpo, vorrei dire qualcosa ma le sue parole mi hanno prese di sprovvista.
"Ironico vero? Il giorno piu bello della vita di qualcuno si può trasformare nel giorno peggiorerà della sua vita"
Fa un risata amara.
"Come è successo?"
Per un instante mi guarda intensamente e ho quasi paura che stia per mangiarmi viva ma poi sposta lo sguardo davanti a se e continua a parlare.
"Eravamo di ritorno da una cena, per festeggiare l'anniversario, eravamo io, mio babbo e mia mamma" fa un breve pausa "eravamo ad un incrocio e una macchina non ci aveva visto, andava talmente veloce che lo schianto fu brutale, la macchina prese a rotolare, colpi proprio lo sportello dalla parte di mia mamma,dove ero anche io, lei mori sul colpo, mio babbo fini ricoverato e io restai in coma per un mese, in pericolo di vita, al mio risveglio chiamai la mamma, e solo allora la dottoressa mi disse che non c'era più, io non volevo crederci, avevo solo 8 anni come potevo credere che mia mamma non c'era più"
Ora sono del tutto sconvolta.
"Più passavano i giorni e i mesi e più mi rendevo conto che lei non c'era veramente più, mio babbo era sempre più distrutto ma faceva sempre in modo di essere forte per me, tutti gli anni pochi giorni prima che arrivasse l'anniversario si allontana da qui e va nel posto in cuoi chiese a mia madre di sposarlo, un lago, si mette li a sedere fissa la riva dove un tempo aveva chiesto a mia madre di passare tutta la vita con lui, anche io ci andavo ma poi ho smesso perché faceva ancora piu male, ma mio babbo no, lui ci andava e ci va sempre, anche quest'anno"
Ora capisco quando suo babbo ha detto che doveva partire per lavoro anche lui, perché non è partito per lavoro è andato nel posto dove ha chiesto a sua moglie di sposarlo nel posto in cui gli aveva regalato tutta la felicità.
Noto una lacrima scivolare sulla guancia di Lucas ma l'asciuga velocemente, e anche se metà del suo viso è nascosto nell'ombra capisco tutto il dolore che si porta dietro.
"E sai la cosa più divertente è che quel figlio di puttana che ha ucciso mia madre è in libertà come se non fosse mai successo nulla, come se io non avessi visto mia madre morire davanti a me"
Lancia un pugno sul volante e involontariamente gli prendo la mano, lui sembra sorpreso dal mio gesto ma io faccio comunque intrecciare le nostre dita, ad un certo punto sento il pollice dì Lucas formare piccoli cerchi sulla mano, quando alzo lo sguardo vedo che mi sta guardando, ora nei suoi occhi non vedo più rabbia ma solo tristezza.
"I mesi successivi alla morte di mia mamma stavo talmente male che ero finito in un brutto giro, sai gare clandestine o incontri di boxe clandestini e con i soldi che mi davano compravo erba o a volte pure droga,mi facevo ogni sera una ragazza diversa e non me ne importava nella di loro le usavo solo per distrarmi" fa una risata amara e si passa la mano libera fra i capelli poi riporta l'attenzione sulle nostre mani, ma io non tolgo gli occhi dal suo viso.
Ci metto un po ha registrare tutte le informazioni e per un attimo mi gira la testa.
Si drogava e si sballava per quanto stava male.
E ora? Si droga ancora? Sicuramente avrà notato il mio sguardo perché riprende a parlare.
"Se ti stai chiedendo se sono ancora dietro a quella merda la risposta è no ho smesso pochi mesi dopo aver iniziato"
Mi lascio andare un sospiro che non mi ero nemmeno accorta di trattenere.
"Chi altro lo sa?"
I suoi occhi marroni si chiodano suoi miei e sono di una tale intensità che ne rimango completamente ipnotizzata.
"Solo tu"
Sussurra, i suoi occhi passano dalle mie labbra hai miei occhi e dio solo sa quanta voglia ho di baciarlo.
"Perché?"
Chiedo sotto voce.
"Perché ho sempre avuto paura che se raccontavo anche agli altri quello che ho fatto di quanto facevo schifo se ne sarebbero andati"
"E non hai paura che me ne vado anche io?"
Resta a guardarmi per vari secondi prima di parlare.
"Sono terrorizzato,ma sei ancora qui"
Lo guardo meglio occhi e per la prima volta lo vedo per quello che è, un ragazzo che ha sofferto per tutta la sua infanzia.
"Sono ancora qui"
Ripeto con un sussurro quasi udibile, ma Lucas lo sente comunque perché fa un sorriso storto e in una frazione di secondo le sue labbra sono sulle mie in un bacio non rovente ma cauto e dolce, e dentro di me sento esplodermi il cuore di gioia.
Questo ragazzo testardo, stronzo e arrogante mi farà anche andare fuori di testa me in un modo o nell'altro mi ha fatto innamorare di lui.
Si sono proprio perdutamente innamorata del mio futuro fratellastro, e non me ne pento.

•innamorata del nemico•Where stories live. Discover now