Capitolo 26

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La mattina dopo mi sento uno schifo, ho la testa pesante e un emicrania da paura, sono le 12:50 quando mi sveglio e non credo di aver mai dormito così tanto, i ricordi della sera precedente non smettono di riaffiorare nella mia mente: la festa, la rissa, la sfuriata con Lucas e la storia su sua mamma, e il bacio.
Sinceramente non ci sto capendo nulla, non so come è ora il rapporto tra me è Lucas, non so nulla.
Che casino!
Mi guardo in torno nella stanza e mi obbligo ad alzarmi, ho bisogno di un aspirina, quindi goffamente mi dirigo alla cassetta pronto soccorso nell'armadietto in bagno.
Quando finalmente esco dalla camera sono le 13:15 e anche se sembra che non ho dormito per un anno mi dirigo cucina, in questo memento desidero vivamente che la mamma sia a casa per farmi fare i suoi deliziosi pancake, al solo pensiero il mio stomaco brontola. Quando però entrò in cucina vedo che Lucas sta tagliando dei pomodori.
Non so se sono stordita perché ho preso l'aspirina, o è veramente lui.
"Cosa stai facendo?"
Mi siedo sullo sgabello davanti a lui, alza velocemente lo sguardo verso di me, ma subito dopo riporta la sua attenzione sui pomodori.
"Buongiorno pasticcino"
Mi lancia un'altra occhiata, mentre rovescia i pomodori in due ciotole, solo ora mi rendo conto di quello che sta facendo: un insalata.
"Stai facendo un insalata?"
"Ti stupisci così tanto?"
Incarna il sopracciglio, e si appoggia in col gomito al ripiano.
"Beh forse un po, cioè a chi gli può mai venire in mente quando ti guarda che sai fare l'insalata"
Gli spiego indicandolo con la mano.
Il suo sopracciglio si incarna ancora di piu e si sporge verso di me.
"Tu invece cosa hai pensato quando mi ha visto?"
Mi chiese con voce roca.
"E si diretta"
"Diretta diretta?"
"Esatto"
Fece un sorriso storto e si allontanò di poco da me.
"Beh all'inizio uno stronzo deficiente"
Per un attimo sembrò sorpreso ma si riprese subito con un sorriso malizioso.
"E ora?"
"Ora solo un deficiente che a volte si comporta da stronzo"
Gli faccio un sorriso e poi la mia curiosità torna a farsi sentire.
"Tu invece?"
Lui riporta gli occhi sui miei e noto una scintilla di divertimento nei suoi occhi.
"Cosa?"
Chiede. Come se non sapesse di cosa parlo.
"Beh cosa hai pensato di me quando mi hai vista la prima volta?"
Anche se sono abbastanza imbarazzata, la curiosità di sapere cosa aveva pensato era più importante in quel momento.
"Che eri una ragazzina viziata so tutto io, che per ogni tua cosa c'era un post-it"
Per poco non cado dallo sgabello, si di certo non mi aspettavo chi sa quale rivelazione, ma non avrei mai creduto che lui avesse pensato questo di me.
Lo pensano anche gli altri questo?
"Tranquilla ora penso che sei solamente un rompi scatole con un gran bel sedere"
Mi fa un occhiolino e si mette in bocca un cetriolo.
Alzai gli occhi al cielo e devo reprimere un sorriso che sta spuntando sulle mie labbra quindi dico la prima cosa che mi viene in mante.
"Vado a farmi una doccia"
Lucas mi guarda con aria interrogativa per qualche secondo prima di replicare un: "Ma non hai fame ?"
Sposta la testa di lato e incarna le sopracciglia, mentre mi guarda da sotto le ciglia con i suoi splendidi occhi color nocciola.
È cosi bello.
"Si, ho fame...ma ho bisogno di una doccia"
Mi grattai la nuca e corsi in bagno.

Il resto della giornata io e Lucas la passammo a mangiare schifezze e guardare dei film, anche se lui non stava mai un attimo zitto perché per qualche cosa replicava:"che idiozia", "ma è gay?", "ma perché lo fa?", "secondo me è una cosa stupida" e via cosi.
Ora sono a casa da sola perché Melissa lo ha chiamato, per chiedere se voleva andare con lei e un altro tizio a un pub, non posso negare il fastidio che mi si è creato quando lo visto uscire di casa, e per tenermi occupata dai miei pensieri su lui e Melissa insieme mi sono messa a lavare tutti i piatti in credenza, ho dato lo straccio e ho risistemato il divano, ma non mi è servito a molto perché le immagini di lui e lei insieme mi mette la nausea.
E se lo bacia e lui ricambia? Se magari ora stanno direttamente scopando su un lavandino? Sicuramente lei avrà indosso uno di quei suoi stupidi vestitini corti che lasciano all'immaginazione.
Mi viene da lanciare nel muro tutti i piatti che ho lavato.
Ha distrarmi però è il mio telefono che squilla, l'ho raggiungo sul divano e leggo con stupore che è Christian, quindi rispondo.
"Ehi"
Lo saluto, mi butto sul divano e mi metto comoda.
"Ehi Jess, per caso ti ho disturbato?"
"Nono, stavo solo finendo di pulire, forse è stato meglio che mi hai chiamata"
Sento la sua risata e faccio un sorriso anche io.
"Bene allora"
Fa un attimo di pausa e poi ricominciò a parlare.
"Che ne dici di andare a fare un giro e poi magari andiamo a magiare qualcosa insieme?"
Ci penso un po su e poi mi ricordo che tra poco torna mia mamma è gli ho promesso che avrei mangiato con lei.
"Per fare un giro va bene, ma per mangiare non posso, scusa devo mangiare con mia mamma sta sera"
Mi mordicchio l'unghia del pollice, mentre aspetto che risponda.
"Oh...beh allora vada per un giro, sono da te fra 20 minuti"
Balzo in piedi e quando ci stiamo ancora salutato io sto già correndo su per le scale, ho ancora in dosso i pantaloni della tutta e una maglia bianca sporca, ho capelli raccolti in una coda ormai sfatta e delle occhiaie giganti, sono un disastro.
Apro l'armadio e tiro fuori dei jeans e una maglia corta, mi vesto, prendo la mia trousse dei trucchi e mi incomincio a truccare leggermente almeno per togliermi queste occhiaie, dio sembra che non dorma da mesi, nel frattempo accendo anche la piastra.
Dopo 15 minuti buoni sono pronta, metto un po di profumo e mi infilo le scarpe e appena arrivo alla fine delle scale suona il campanello, beh in orario.
Apro la porta e mi trovo un Chris tutto sorridente, ha una maglietta verde scuro e dei jeans e un giubbotto di pelle, non so a cosa gli servirà anche se siamo a gennaio non fa freddo per niente, non credo che qua le temperature calano di molto da quel che so massiamo arriva a 23 gradi.
"Ehi"
Mi saluta.
"Ehi"
Ricambio il sorriso ed esco di casa, chiudendomi la porta alle spalle.
"Bene dove vuoi andare?"
Mi chiede mentre mi apre lo sportello del passeggero.
"Per me è uguale dicidi tu"
Gli rispondo, mi fa un sorriso e replica un: "Allora preparati ti porto in posto bellissimo"
Dopo una mezz'ora abbondante, secondo me, arriviamo al Miami Seaquarium, che scopro con stupore che è un attrazione marina dove ci sono degli show.
Quando entriamo mi fermo a guardare la grande vasca dove immagino vengono fatti gli spettacoli, dopo poco torna Chris con due biglietti, ma quando si è allontanato? Non me ne sono neanche accorta.
"Oh grazie, quanto è costato?"
Frugo nella borsa in cerca del mio portafoglio ma vengo fermata dalla mano di Chris.
"Non devi pagare nulla tu, offro io"
Mi spiegò ridacchiando e io lo ringraziai un po imbarazzata.
Ci sedemmo negli spalti davanti alla grande vasca proprio nel momento in cui incominciò lo spettacolo.

"Dovevi vedere la tua faccia quando hai visto i delfini sembravi una bambina davanti alle caramelle"
Lo guardai a bocca aperta, divertita e gli puntai il dito contro.
"Questo non è assolutamente vero"
Sentenziai ancora ridendo.
"Si che è assolutamente vero"
Gli diedi un colpetto sulla spalla e ci mettemmo a ridere entrambi.
Riportai l'attenzione fuori dal finestrino con ancora mezzo sorriso stampato in faccia, fino a quando non si ruppe di nuovo il silenzio.
"Sono stato davvero bene oggi"
Siamo fermi davanti a casa mia è non me ne ero nemmeno accorta, ma sono sempre così distratta?
Poi mi accorsi che Chris mi stava tenendo la mano e che mi stava guardando negli occhi, mi paralizzai e guadai le nostre mani, non sono come quelle di Lucas, morbide e calde le sue sono po fredde e ruvide.
"Oh, sisi anche io, certo"
Gli feci un sorriso sforzato e cercai di allontanare la mano sua mano, si è un bel ragazzo ma non voglio certo che si monti la testa.
Ad un tratto si avvicina pericolosamente alle mie labbra e per poco non sbarrai gli occhi, quando invece fui salvata da dei copi al mio finestrino, Chris si era fermato a pochi centimetri da me, e io, anche se ero curiosa di sapere chi era restai immobile fino a quando la voce di Lucas mi riportò alla realtà.
"Ho interrotto qualcosa per caso?"
Sento ringhiare.
E si mette male.
"Si" "No" rispondemmo all'uniscono io e Chris, Lucas porto gli occhi su di me e mi studio affondo cosi persi quel momento per scendere dalla macchina e raggiungerlo, sotto lo sguardo quasi incredulo di Chris.
Addio amicizia.
"Scu...scusa Chris, sono stata bene oggi, con lo spettacolo e lo spuntino, ma ora devo andare e grazie per avermi offerto tutto, ciao ciao"
Trascinai con me Lucas che aveva nel frattempo i pugni chiusi e uno sguardo di fuoco.
Appena chiusi la porta di casa, Lucas porta lo sguardo su di me e quasi mi spaventai quando vidi la mascella contratta, che in altri momenti sarebbe stato estremamente sexy, e gli occhi che mandavano sguardi trucidi.
"Cosa stavi facendo?"
Mi chiese a denti stretti.
"Io? Nulla è lui che mi stava per baciare in caso non te ne sei accorto"
Alzai un po la voce, mi fa irritare il modo in cui mi parla, come se dovessi dare spiegazioni.
"Ah certo e tu stavi li immobile a guardarlo immagino, come se non stessi per baciarlo anche tu"
Anche lui alzò la voce e per poi portarsi una mano fra i capelli.
Ora ero certa che era sia frustrato e sia incazzato nero.
E via cosi, ora la conversazione andrà di bene in meglio.
"Ti ho detto che era lui che stava per baciarmi io mi stavo per spostare"
Risposi esasperata.
"Certo come no"
Quanto lo odio quando fa cosi!
"E poi a te cosa te ne frega di chi bacio?"
"Non me me frega un cazzo, puoi farti anche tutta la scuola se vuoi"
Le sue parole mi feriscono, ma non gli do questa soddisfazione, non un'altra volta.
"Ah quindi dovrei fare come te, farmi tutta la scuola e passare per una puttana che tanto fa lo stesso vero?"
Non rispose ma mi continua a trucidare con lo sguardo quindi io continuai.
"A differenza tua io almeno ho un orgoglio e non non mi scopo metà Miami solo per dello stupido piacere, io stavo solo per rifiutare un bacio"
Gli risposi con tutto l'odio che avevo, e il suo viso si incupì ancora di più.
In una frazione di secondo il suo pugno si scaraventò contro la parete di fianco al mio orecchio e giurerei che si fosse rotto una mano dal tonfo.
Chiusi gli occhi, ero paralizzata.
E se mi avesse colpito? E se invece voleva colpirmi?
Sentivo che era ancora a pochi centimetri da me e che mi stava guardando, ma io non avrei di certo aperto gli occhi.
Li riapri solo quando sentì i suoi passi allontanarsi fino a sentire lo sbattere della porta di casa, solo in quel  momento ripresi a respirare e mi lasciai scivolare a terrà.
Non avrei dovuto dire quelle cose, ma in fondo se l'era cercata.
Guardai il punto dove Lucas aveva dato un pugno e notai il buco, cazzo ora come lo spiegavo a mia mamma e a Trent?

Poche ore dopo la mamma tornò a casa e per fortuna non notò il buco nel muro, parlammo del suo viaggio di lavoro e della scuola, mi chiese dove era Lucas ma io gli risposi che sicuramente è da Joe e Mark, anche se non lo sapevo nemmeno io.
Incominciai a preoccuparmi quando passarono altre 3 ore e lui non era ancora tornato.
Sono in camera mia e non sto facendo altro che guardare il telefono, come se mi aspettassi un suo messaggio o una telefonata. Ma cosa credevo che mi avrebbe seriamente scritto o chiamato, dicendomi "scusa mi dispiace di averti quasi tirato in pugno, e anche ti averti detto che ti puoi comportare da puttana scusa tanto", che scema che sono!
Cosi finì per addormentarti con mille pensieri su dove fosse Lucas, cosa stesse facendo e se magari stesse scopando con Melissa.

•innamorata del nemico•Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang