Capitolo 7

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Dopo essermi accordata con Nate vado a fare una doccia, ho i capelli troppo impresentabili per uscire con lui. Non appena esco dal bagno, mi sto asciugando il viso con la manica dell'accappatoio quando trovo Mirtillo comodamente sdraiato sul mio letto a mangiucchiare l'orlo della mia maglietta

<<Spostati>> dico sgridando il micetto mentre cerco di afferrarlo, ma è velocissimo a scansarsi e cosi in accappatoio inizio a rincorrerlo come una scema per tutta la stanza. Non appena riesco ad afferrarlo si apre la porta della mia camera rivelando mia madre, che vedendomi con il gatto in braccio fa uno sguardo tenero, ma non appena sta per dire qualcosa, il batuffoletto rosso mi morde un dito e sgattaiola nuovamente via
<<Allora avevo ragione sul fatto che ti avrebbe tenuto compagnia>> dice ridendo mia madre
Le faccio una linguaccia per poi cacciarla dalla stanza, Mirtillo afferra la mia maglietta con i dentini e prova a portarla via, ma riesco a prenderla e a togliergliela, a quel punto caccio anche lui dalla mia camera. Dopo essermi vestita e aver asciugato i capelli in modo decente prendo un quadernino, una penna e il registratore del professore, metto tutto in borsa e vado in salone a cercare le chiavi di casa
<<Dove vai?>> domanda mia madre appoggiata allo stipite della porta della cucina
<<Sto andando a fare un intervista ad un mio amico>> rispondo distratta, non trovo le chiavi. Se le avessi perse me ne sarei accorta dato che non sarei riuscita ad entrare in casa, quindi sono per forza qui
<<Da quando fai interviste?>>
<<Da quando sono iscritta al corso di giornalismo>> dico mentre alzo i cuscini del divano, forse si sono infilate li sotto. Mamma mi viene incontro sorridendo e mi abbraccia
<<Brava la mia bambina, farai delle interviste favolose>> dice ancora sorridente mentre mi porge le chiavi di casa, le aveva trovate lei. Dopo aver afferrato le mie chiavi le stampo un bacio in guancia
<<Mamma ora vado altrimenti faccio tardi>>
La saluto e dopo essermi accordata sulla cena esco per andare da Nate. Appena arrivata a destinazione prima di bussare alla porta osservo la casa, me la ricordavo più grande ma ora che la vedo alla luce del sole devo ammettere che è proprio bella. Busso e poco dopo mi apre Nate.
Sorride facendomi entrare, indossa una maglietta nera a maniche corte e dei pantaloncini grigi insieme ad un berretto, sulla visiera girata all'indietro ha un numero, il 54 e dai colori del berretto suppongo che sia il cappello della squadra della scuola.

<<Ciao Ella, vieni entra>> dice sorridente
Appena entro noto subito la differenza della casa svuotata da tutte quelle persone della festa, è una casa molto spaziosa, è come se la vedessi ora per la prima volta. Nate mi fa segno di sedermi sul divano e dopo essermi seduta si butta anche lui accanto a me spegnendo la televisione

<<Fa solo rumore>> dice poi riferendosi alla tv
Il soggiorno lo ricordavo completamente diverso, è molto bello con le pareti bianche illuminate da una vetrata che fa entrare la luce del sole. Il divano è al centro dell'enorme stanza, probabilmente per la festa lo avevano accantonato addosso ad una parete

<<Allora Ella>> dice spezzando il silenzio e forse anche l'imbarazzo

<<Iniziamo quest'intervista>> continua

Prendo il mio quadernino dalla borsa, e non appena sto per fare la prima domanda, una bambina correndo si butta di peso su Nate. La bambina ha circa 5 anni ed è bionda con due ciuffetti e due guanciotte paffute. Dopo essersi spiaggiata completamente su Nate si accorge di me
<<Chi è?>> Domanda
La bambina è la stessa che ho visto nella foto profilo di Nate.
<<Ella lei è la mia sorellina>> dice lui presentandomi
<<Ciao>> risponde la bambina tutta sorridente
Nate da un bacio sulla guanciotta paffuta della sorellina e dopo la toglie da sopra di se mettendola a sedere composta, la bimba però scende subito dal divano e prende un giocattolo iniziando ad usarlo mentre fa dei versi strani

<<Dai su andiamo di sopra che qui non si può fare l'intervista>> dice sorridendo
Lo seguo salendo le scale e quando entro in camera sua rimango stupita, è una stanza bellissima luminosa e veramente spaziosa, ma la cosa che mi sorprende di più è l'ordine. E' tutto perfettamente simmetrico e ordinato, sembra quasi finto. I muri sono bianchi come tutti gli altri e i mobili sono di un legno chiaro quasi dorato. Nate si butta di peso sul letto e mi fa cenno di sedermi affianco a lui ma io, imbarazzata, mi limito a sedermi sulla sedia della scrivania. Prendo nuovamente il mio blocco degli appunti e tiro fuori dalla borsa anche il registratore, non credo che lo utilizzerò, ma mai dire mai.

A casa ho iniziato a pensare su quali domande fare ai ragazzi e me ne sono venute in mente un paio che ho appuntato sul quaderno.
<<Allora>> dice rompendo il silenzio

Io rimango immobile, sembra quasi che non so cosa sto facendo, ed in parte è così, io ero nel corso del giornalino anche nelle mie vecchie scuole ma mi occupavo di articoli molto più semplici, non dovevo fare interviste.
<<Cominciamo?>> Continua notando che io sono ancora ferma e in silenzio
<<Certo>>
Inizio a cercare il mio cellulare quando la sorellina entra
<<Nate, mi avevi promesso che mi avresti portato al parco ma mamma dice che hai ospiti>> piagnucola
<<Lo so ma abbiamo ospiti, io ti porterei anche ma è maleducazione>> risponde suo fratello
Nate mi guarda non sapendo cosa fare
<<Che ne dici se tra poco tuo fratello ti porta?>> Domando io alla bambina
Appena sente quelle parole le torna il sorriso
<<Tra poco se vorrà ti porterà va bene?>> Continuo
Annuisce ed esce dalla stanza saltellando

<<Scusa Ella, non ricordavo questo dettaglio>> dice Nate
<<Tranquillo, da una parte è anche meglio perché non avevo idea di come fare questa intervista>> gli rispondo facendolo ridere
<<Immaginavo>>

<<Avevo solo qualche domanda che mi ero preparata>>
<<Fammi vedere cosi inizio a pensare a come rispondere quando faremo l'intervista>> dice
Prendo il blocco degli appunti e mentre lo sfoglio, con la coda dell'occhio vedo Nate alzarsi dal letto. Mi sporgo per fargli vedere le due domande a cui avevo pensato
<<Ecco sono queste du...>> non mi fa finire
Mi afferra per il polso e mi trascina con se buttandosi sopra il letto causando un tuffo che ci fa rimbalzare un paio di volte. Appena ci stabilizziamo inizio a ridere, ma lui non sta ridendo, è serio ed ha gli occhi fermi e fissi suoi miei. Siamo molto vicini, troppo vicini. Posso quasi sentire la punta del suo naso con il mio.
Si mette di fianco e allunga una mano spostandomi i capelli che ho sul viso. I suoi occhi sono fissi sui miei. Si avvicina ancora di più e le nostre labbra si sfiorarono. Deglutisce prima di poggiare del tutto le sue labbra sulle mie dando vita ad un vero e proprio bacio, Nate si muove con dolcezza.
Con delicatezza mi prende il viso tra le mani e mi attira a se mentre io gli attorciglio le braccia al collo. Quando si stacca mi fissa negli occhi per poi abbozzare un sorriso e ricominciare.

Mentre torno a casa chiamo Sam, devo raccontarle tutto ma lei non risponde cosi decido di mandarle un messaggio

Devi aiutarmi per una cosa importante che è successa

Un canestro nel mio cuoreWhere stories live. Discover now