Capitolo 31

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Pov's T/n
-Pietro, ti chiedo per favore di non prenderti gioco di me. Non puoi dire una cosa del genere e poi ignorarmi, è già successo e non è stato affatto facile per me-
Esclamai io asciugandomi le lacrime
-Non ti sto prendendo in giro, voglio stare con te piccola-
Disse lui con un sorriso sincero
-Non chiamarmi più piccola, non mi piace affatto-
Mentii io ridendo
-Come vuoi tu, ora va a dormire che è tardi piccola-
Esclamò lui sottolineando l'ultima parola
Prima di andar via mi diede un bacio sulla fronte ed un istante dopo svanii nel buio della notte.
-Tesoro svegliati-
Urlò mio padre entrando in camera mia
-Lo sai che ti odio quando mi svegli in questa maniera-
Ribattei io coprendomi la faccia con il cuscino
In tutta risposta mio padre spalancò le tende
-Il sole splende in questa splendida New York, alzati pigra-
-Dammi altri cinque minuti-
-Io non credo proprio, tra meno di 30 minuti arriveranno qua i miei genitori e voglio che abbiano una buona impressione di te-
-Papà, sono tua figlia, mica la tua fidanzata. Non importa se gli piaccio o meno, nelle vene ci scorre in parte lo stesso sangue, per sfortuna loro mi dovranno accettare lo stesso-
-Hai ragione tesoro, scendo a fare colazione. Raggiungimi quando vuoi-
E così dicendo mio padre andò via
Dopo essermi preparata scesi in cucina
-Buongiorno mini Stark, che ne pensi se oggi pomeriggio facciamo quel viaggetto della quale abbiamo parlato ieri?-
Disse Thor appena feci ingresso in cucina
-Magari domani biondino, oggi non è giornata-
Esclamai io lasciandogli un bacio sulla guancia
-Papà mi passi un pezzo di torta?-
Domandai mentre mi accomodavo a tavola
Ma senza neanche avere il tempo di ricevere risposta una scia blu invase la stanza e la torta svanì dal vassoio
Io guardai Pietro alzando le spalle e spalancando gli occhi
-Cosa ho fatto?-
Chiese lui con la bocca piena
-Ti stai mangiando l'ultima fetta di torta al cioccolato-
Esclamai io ovvia
-Bhe, l'ho presa prima io, mi sa che questa ti era sfuggita-
Ammise lui
Quella frase riportò a galla alcuni ricordi passati: i colpi di proiettile, la folata di vento, il bacio d'addio, la dichiarazione.
Senza pensarci due volte mi alzai di scatto
-Io devo uscire fuori-
Annaspai io
Sapevo cosa stava per accadere, un attacco di panico. Il battito accelerato, la gola serrata, la sensazione di non riuscire più a respirare, il mondo che andava a rallentatore.
Per fortuna riuscii ad arrivare alla terrazza e dopo aver aperto a fatica la finestra uscii fuori, sapevo perfettamente che non sarebbe servito a nulla inalare dell'aria fresca ma avevo bisogno di spazio
-Hey piccola, non stavo dicendo sul serio per la torta, se vuoi ne vado a comprare un'altra identica-
Mi disse Pietro mentre richiudeva la finestra alle sue spalle
In risposta da me ricevette solo un rumoroso respiro così si girò e notò me seduta per terra
-Cosa succede?-
Mi domandò lui inginocchiandosi davanti a me
-Panico-
Sono le uniche parole che riuscirono ad uscire dalla mia bocca
Istintivamente lui mi abbracciò e in quel secondo mi fu impossibile non riuscire ad inalare il suo profumo
-Grazie-
Sussurrai io nel suo orecchio
-Da quando soffri di attacchi di panico?-
Mi domandò lui dolcemente
-Da quando ero piccola-
Ammisi io
-E come mai non me ne sono accorto?-
-Perché non lo sa nessuno, gli unici a saperlo fino ad oggi eravamo solo io ed Happy. L'abbiamo tenuto nascosto per evitare di preoccupare papà e Pepper-
Esclamai io mentre mi cullavo tra le sue braccia
-Se posso saperlo, cosa l'ha innescato?-
Mi chiese lui dolcemente
-Sei stato tu-
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Questa ti era sfuggita ~Pietro Maximoff~ [In Revisione]Where stories live. Discover now