Capitolo 43

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Pov's T/n
-Perché...-
Lasciai la frase in sospeso, non era quello il momento giusto
-Non puoi soltanto fidarti di me?-
Domandai io
Lui annuì debolmente e io mi gettai tra le sue braccia
-Allora, questo appuntamento tra quanto avrà inizio? Io ho un po' di fame-
Dissi mentre mi cullavo tra le sue braccia
-Sei sempre la solita, vieni con me-
Rispose lui ridendo e prendendomi per mano
-È tutto fantastico-
Ammisi sedendomi di fianco a lui
-Non a caso ho fatto tutto io-
-Sei il solito egocentrico-
Esclamai dandogli un pugno sulla spalla
Il nostro appuntamento continuò senza nessun intoppo, in quei momenti mi sentivo una normale ragazza come tutte le altre, senza problemi di invasioni aliene o di parenti creduti morti ricomparsi dal nulla.
-Allora, credi che si possa fare qualche altra volta?-
Chiese Pietro risvegliandomi dai miei pensieri
-Come?-
-A cosa pensavi?-
Disse lui ridendo mentre passeggiavamo mano nella mano
-Mi fai sentire una persona normale-
-Lo dovrei prendere come un complimento?-
Domandò lui ridendo
Ogni volta che lo sentivo ridere il mio cuore faceva una capriola
-Intendo dire che questi momenti mi fanno sentire una ragazza normale. Quando sto con te non penso ai nostri reali problemi-
-Per me è la stessa cosa-
Esclamò lui piazzandosi davanti a me
-Quindi cosa si fa Speedy?-
Chiesi io a qualche centimetro dalla sua bocca
-Ora ti bacio piccola, al poi si ci pensa dopo-
E così fece combaciare le nostre labbra in un bacio dolce ma deciso.
Da quel momento era passato esattamente un mese, parecchie cose erano cambiate in quel lasso temporale: Thor e Loki erano tornati ad Asgard, Bruce aveva fatto perdere  le sue tracce, Clint si era ritirato per poter vivere con la sua famiglia, io avevo finalmente chiarito a chiunque la mia situazione con James. Eravamo rimasti solo: io, Pietro, Wanda, Visione, Nat, Steve, Sam, zio Rhodey e papà. Tutto sembrava andare bene ma in realtà non era affatto così.
Quel pomeriggio io e Pietro eravamo distesi per terra sotto ad un albero fino a quando non mi arrivò un messaggio
-È mio padre, mi ha scritto di tornare subito alla torre-
Esclamai preoccupata fissando lo schermo
-Tieniti forte piccola , si parte-
Esclamò Pietro dopo avermi preso in braccio
-Cosa succede?-
Domandai ansiosamente entrando in sala riunioni
-Chi è lei?-
Chiesi riferendomi all'uomo davanti a noi
-Sono il segretario di stato-
Io mi girai verso mio padre con sguardo interrogativo ma tutto ciò che ricevetti fu un'occhiata vuota, priva di emozioni
-Molte persone vi chiamano eroi, altre vigilanti, secondo me non è questa la definizione appropriata!-
Iniziò il segretario
-Cosa siamo secondo lei?-
Chiesi io con aria di sfida
-Siete pericolosi. Esseri con poteri non umani non possono essere altro che tale. Ne abbiamo le prove: New York, Washington, Sokovia-
Continuò lui mostrandoci dei video
-Quando "salvate la gente" non vi rendete conto di cosa lasciate alle vostre spalle, non vi preoccupate dei danni collaterali-
-Lei non sa nulla di tutto ciò che sta farneticando-
Esclamai alzandomi in piedi e sbattendo le mani sul tavolo
-Signorina Stark, stiamo solamente mostrando i fatti accaduti, se qualcosa la turba può pure uscire fuori-
Mi sedetti di nuovo al mio posto e una mano sfiorò la mia facendomi calmare immediatamente, quello era l'effetto che mi faceva Pietro.
Ancora però non sapevo cosa mi avrebbe attesa nei giorni seguenti
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Se la storia è di vostro gradimento lasciate una stellina o un commento. Al prossimo capitolo⚡️💙

Questa ti era sfuggita ~Pietro Maximoff~ [In Revisione]Where stories live. Discover now