Capitolo 50

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Pov's T/n
-Quindi capitano, cosa si fa ora?-
Domandai seduta sul retro di un furgoncino trasandato
-Stiamo per incontrare i nostri alleati-
Rispose lui dal sedile davanti mentre guidava
Durante il tragitto la mia testa pensava solo ad una cosa o per meglio dire, ad una persona:Pietro
-Starà bene-
Esclamò Wanda
-Cosa?-
Chiesi io distrattamente
-Intendo Pietro, magari all'inizio non capirà perché lo stiamo facendo ma poi si renderà conto che lo abbiamo fatto anche per lui-
-Lo spero proprio-
Mormorai io
-Perché ci stiamo fermando?-
Chiese Wanda dopo una decina di minuti
-Siamo arrivati-
Disse Bucky
Scendemmo dal retro e istintivamente corsi per abbracciare Clint, come tutto il resto della squadra era diventato anche lui la mia famiglia, era una sorta di seconda figura paterna.
-Vedo che ti sono mancato-
Notò lui ridendo
-Non puoi nemmeno capire quanto-
Ammisi io
-Gli abbracci sono solo per lui?-
Domandò Sam facendo il finto offeso
-Stai tranquillo piccione, ora saluto anche te-
Dissi abbracciando quest'ultimo
-Tu devi essere Scott Lang, L'Ant-Man-
Dissi io salutandolo con una mano
-E tu devi essere la coraggiosa T/n Stark, l'Emerald Lady-
-Come mi hai chiamata?-
-L'Emerald Lady, tutti ti chiamano così dopo la dimostrazione dei tuoi poteri-
Esclamò lui gesticolando
-In effetti non è niente male come nome-
Sussurrò Sam
-Ho un brutto presentimento-
Annunciai tenendomi la testa tra le mani
-T/n, cosa succede?-
Domandò Steve
-Tutti giù-
Furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca, una macchina di fianco a noi esplose
-È iniziata-
Sussurrai io mentre gli altri si preparavano alla lotta
-Ricordiamoci che noi siamo qua per far capire che gli accordi non vanno accettati non per uccidere o ferire gli avversari. Quelli sono pur sempre i nostri compagni di squadra-
Esclamò Steve mentre ci disponevamo davanti all'altra squadra
-Bimbo ragno-
Gridò mio padre guardando dietro di noi
Delle ragnatele si appiccicarono ad un autobus e in pochi secondi comparì un ragazzo, si levò la maschera e con mia grande sorpresa quel supereroe davanti a noi non dimostrava nemmeno 18 anni
Con un rapido gesto di polso fece appiccicare delle ragnatele allo scudo del capitano ma prima che se lo tirasse a se tagliai i fili con la magia
-Torna a fare l'amichevole Spiderman di quartiere. Queste sono faccende per adulti-
Gridai io in preda alla rabbia
-Tesoro, parla la ragione o la gelosia?-
Esordì mio padre lasciandomi spiazzata
-Sei tu che mi hai costretta a tanto papà-
Dissi dando inizio alla vera e propria battaglia,
era uno scontro alla pari, sette contro sette.
Le energie cominciavano a mancarmi, avevo combattuto già contro tre dei miei avversari e la voglia di accasciarmi a terra per riprendere forza era tanta. Improvvisamente Pietro si piazzò davanti a me
-Non voglio farti del male-
Ammisi io con le lacrime agli occhi
-Stiamo lottando per due cose opposte, perché non dovresti attaccarmi?-
Domandò lui con aria di sfida
-Se dici questo vuol dire che quello che c'è tra noi per te non vale nulla-
Continuai io
-Cosa c'è tra noi T/n? L'ultimo ricordo che ho di noi due assieme è di quando mi hai addormentato per scappare-
-Tu non capisci, io l'ho dovuto fare-
-Cosa ti impedisce di mettere al tappeto pure me per poter scappare con i tuoi amichetti?-
Io rimasi in silenzio a fissarlo negli occhi
-Perché non combatti contro di me?-
Gridò lui in preda alla rabbia
-Perché ti amo idiota-
Esclamai io liberando il mio cuore da un immenso peso
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Se la storia è di vostro gradimento lasciate una stellina o un commento. Scusate se non ho postato per un paio di giorni ma al momento non sto molto bene fisicamente. Al prossimo capitolo⚡️💙

Questa ti era sfuggita ~Pietro Maximoff~ [In Revisione]Where stories live. Discover now