Welsh Mountain Pony

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Welsh Mountain Pony

Il Welsh Mountain pony conserva ancora oggi la robustezza che deriva dalla sopravvivenza nel suo ambiente primordiale, le terre del Galles. Ha una testa piccola, leggera, asciutta e ben attaccata che rivela le influenze delle razze orientali. Gli occhi sono molto grandi e vivaci, le orecchie piccole, appuntite e molto mobili, la fronte è larga, le narici aperte. Il collo è lungo e soprattutto nei maschi incurvato, le spalle inclinate, il garrese pronunciato e muscoloso, il torace molto profondo. La linea dorso-lombare è dritta e proporzionata con la coda, ben attaccata ed elegante. Gli arti sono asciutti con salde articolazioni, gli avambracci lunghi e forti, gli stinchi corti e piatti.

Storia

Il Pony Welsh Mountain costituisce la base da cui si sono evoluti i Pony Welsh (sezione B) e le due suddivisione del Welsh (sezione C e D). Le informazioni su questa razza risalgono a molto prima dell'occupazione romana in Britannia, ove i pony indigeni che popolavano le colline del Galles (da qui il nome) vennero a contatto con razze orientali importate dai Romani come: Araba da cui presero il temperamento gentile e la costituzione robusta, Berbera che trasmise rusticità e fierezza e il Purosangue noto per velocità e coraggio che migliorò la qualità dell'azione. La nascita del capostipite della razza, Dyoll Starlight, risale al 1894.Nonostante sotto il regno di Enrico VIII fu suggerito un piano di abbattimento, il Welsh Mountain Pony è sopravvissuto fino al XXI secolo, passando per usi molteplici quali l'agricoltura, il lavoro come pony da miniera, la caccia e recentemente come versatile pony per bambini.

Essendo nativi della brughiera del Galles, hanno una gestione estremamente facile che non richiede particolari accorgimenti. Infatti, la maggior parte di essi può essere tenuta all'aperto anche se, per quei pony che vengono utilizzati per attività sportive, in inverno sarebbe meglio tosarli e fare indossare loro una coperta. Hanno zoccoli molto resistenti che ne permettono una gestione barefoot, anche se, nel caso di lavoro su terreni duri come trekking, di attività sportive o tiro di carrozze su asfalto sarebbe consigliata una totale o parziale (agli arti anteriori) ferratura. Il lato negativo di una gestione all'aperto potrebbe essere però un rischio di elevata ingestione di erba che potrebbe causare obesità o laminite.

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