Non mi arrenderó mai.

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Sono passati cinque giorni da quando siamo partiti, tra poco si ritorna a casa.

Un po' mi dispiace perchè so che Logan tornerà lo stesso di sempre.

Il solito stronzo senza cuore.

Oggi è piuttosto strano, più del solito.

-E levati- dice scansandomi con una mano, per poi passare ed entrare in camera.

Come previsto, il Logan gentile sarebbe durato ancora per poco.

D'un tratto sotto ai miei occhi vigili, prende una valigia e inizia a metterci le sue cose.
-Cosa stai facendo?- chiedo confusa aggrottando le sopracciglia.
-Non vedi? Me ne vado!-
-Ma...ma mancano due giorni ancora-
-Non me ne frega un cazzo, io con te non ci voglio stare un minuto di più.-

Mille lame al cuore farebbero fatto più male.

Colpita e affondata con una sola frase.

Il giorno prima ridevamo e scherzavamo, quello dopo mi prende a parole dicendomi che non gli importa niente di me.
-Sei una testa di cazzo! E lo sai perchè? Perchè sei come tutti gli altri, pensavo fossi diverso! In questi giorni ti sei mostrato gentile con me. Ora di punto in bianco fai lo stronzo, ma che stupida che sono...tu sei uno STRONZO. Dovevo capirlo prima.-

Gli urlo sbattendogli la porta in faccia senza permettergli di rispondere.

Esco subito per svagarmi un po' e non pensare a Logan.

Logan's pov.
Ho esagerato lo so, ma sono stanco, stanco di starle vicino senza poterla baciare, abbracciare, toccare, proteggerla, sono stufo di fingere di volerla solo come sorella.

Dio se non la voglio come sorella.
Dio se la voglio tutta per me.
Dio se non posso averla.
Dio se mi fa impazzire.

Ma perchè deve essere tutto così difficile?

Lei mi odia e io odio lei, così è e deve restare.

Finisco di preparare la valigia, saluto zia con una scusa e mi incammino verso l'aeroporto.

Devo allontanare Julie da me a qualsiasi costo, sono stato uno stupido a mostarle il mio lato 'dolce'.

Sono proprio un idiota, devo smetterla di farla soffrire, meglio che mi consideri uno stronzo.

Julie's pov.
Ormai è tardi, Logan avrà preso il suo aereo già da un pezzo.

Torno a casa distrutta, trovando zia Amely ai fornelli.

-Ei cara, Logan mi ha detto del contrattempo, è partito qualche ora fa-
-Lo so...-sussurro abbattuta.

In fin dei conti lo sapevo che sarebbe partito.

Amely mi guarda sovrappensiero, gli brillano gli occhi.

-Vai- dice.
-Dove?- domando confusa.
-Da lui-
-C...cosa?- chiedo ancora più confusa di prima.
-Ormai da giorni che viviamo nella stessa casa, ho notato come vi guardate, come vi parlate, come litigate ma poi fate subito pace, in voi vedo me e mio marito da giovani, ma rispetto a voi, io e mio marito non abbiamo più tempo, invece voi si, avete un futuro davanti.-

Rimango a bocca aperta.

Dio benedica questa donna.

Le lancio un sorriso enorme per poi correre in camera per fare le valigie.

In verità non so neanche io perchè ho tutta questa voglia di raggiungerlo, ma dentro di me sento di doverlo fare, devo tornare da lui, devo sapere perchè ha reagito così, deve guardarmi negli occhi e dirmi che non gliene frega niente di me. Me lo deve.

Finita la valigia, mi infilo una giacca e mi affretto a salutare zia Amely.
-Grazie davvero grazie- la abbraccio forte, lei mi sorride dolcemente.

Mentre sto per scendere il primo scalino la voce di Amely mi blocca, costringendomi a girarmi nella sua direzione.

-Julie?-
-Si?-
-Non ti arrendere mai, di solito è l'ultima chiave del mazzo che apre la porta.- mi dice  per poi chiudere la porta.

-È una promessa- sussuro sorridendo,
per poi correre verso l'aeroporto.

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