Ironia della sorte?

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-JULIEEE- mi chiamó la voce stridula della mia adorata sorellona fracassandomi i timpani.
-Che c'è?- risposi acida, intenta a chiudere la valigia.
-Sei sicura di aver preso tutto? I trucchi? Phono? Pigiamino sexy? L'intimo? Soprattutto il sapone e anche gli asciugamani, poi il caricatore del ce...-
-Calmatiiii! Sto partendo io, non tu!- la interruppi bruscamente.

Quel giorno ero decisamente irritata, al solo pensiero di ritrovarmi un'altra settimana intera con quell'individuo tra le scatole mi metteva i nervi.
Esatto, avevo deciso di partecipare al viaggio e di ignorare completamente Logan, volevo prendermi una pausa da lui.

Jessy mi guardó in modo tenero, proprio come mi guardava papà, questo suo dolce comportamento mi riaffiorava tanti ricordi, per questo l'abbracciai.
All'inizio parve sorpresa, ma poi ricambió subito l'abbraccio.

-Bene, ora vai e mi raccomando non fare casini- mi avvisó mia sorella.
La guardai imbronciata e con una mossa goffa presi la valigia.

Dio quanto pesava.

"Stupida valigia" mormorai fra me e me.

-Ti serve una mano?- mi chiese beffardo Logan.
-No, qui una mano serve a te, non riesci neanche a portare la tua di valigia- lo provocai, anche se non avevo affatto ragione.

Rise rumorosamente.

-Ah ah ah fai come ti pare- disse andandosene con la sua valigia come fosse una piuma.

Lo guardai torva e non so con quale forza presi la valigia e lo raggiunsi entrando in cucina prima di lui.
Con la coda dell'occhio notai un sorriso sul suo viso.

In cucina c'erano tutti, li salutai uno per uno e lo stesso fece Logan, poi ce me andammo.
-Mi raccomando fate i bravi- disse mia mamma per l'ultima volta rivolta a noi due.
-Si mamma, ho capito, ciao- dissi annoiata chiudendogli la porta in faccia.

-Acida oggi?- mi provocó quello stronzo affianco a me che purtroppo era costretto ad accompagnarmi.

-Stronzo più del solito oggi?- lo sfidai.

Lui mi guardó divertito per un secondo, poi sistemó le valigie dietro al cofano.

-Comunque ora andiamo a prendere una mia amica, sempre che tu non sia gelosa.- disse entrando in auto.
-Io? Gelosa? Delle tue amichette? Proprio no.- aggiunsi acida entrando in macchina proprio accanto a lui.

-Sentiamo un po', come si chiama questa puttanella?-chiesi.

Rise di gusto, poi rispose.
-Daesy-

A quel nome mi voltai verso di lui con occhi sbarrati.
-Non mi dire che dovró stare in macchina un' ora con te e quella bionda ossigenata?-
-Gelosa?-mi provocó.
-Idiota-mormorai.

Poi accese la macchina e partimmo.
Dopo neanche dieci minuti eravamo arrivati di fronte casa di quella bionda ossigenata.

Logan senza dirmi niente, scese e andó a suonare al campanello.
Dopo poco, uscì Daesy che si scaraventó fra le sue braccia.

A quella scena feci una smorfia disgustata e mi spostai dietro, così da permettere ai piccioncini di stare davanti insieme.

Daesy appena mi vide mi fulminó con lo guardo facendo una smorfia disgustata.

-Oh tesoro, non sai quanto mi dispiace che devi vivere con questo essere in casa- disse la bionda indicandomi, prestando più attenzione alle sue unghie dipinte di rosa.
Logan rise beffardo.

-Sono qui- commentai scocciata.
-Oh scusa non ti avevo visto- disse Deasy divertita.

Lasciai perdere e iniziai a guardare fuori dal finestrino mentre la macchina ripartiva.

Vaffanculo, ti amo.Where stories live. Discover now