Che sta succedendo?

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Mi risveglio in una sala tutta bianca, simile a quelle degli ospedali.

Credendo di trovarmi in un sogno richiudo gli occhi, pronta per tornare nel mio sonno profondo, ma subito dopo mi ritorna in mente cosa è successo davvero, così li riapro di scatto alzandomi un po' con la schiena per osservarmi in giro.

-Logan-mormoro piano, trovandolo con la testa poggiato sulla sedia.

È ancora più sexy quando dorme.

Provo a muovere la gamba ma mi fa ancora un po' male, alzo le coperte e noto che è fasciata.

Che sfiga, non ci voleva.

-Finalemente sei sveglia-dice Logan con la voce ancora impastata dal sonno, alzando un po' la testa dalla posizione scomoda di prima.

Così posso anche notare una piccola fasciatura sulla sua testa.

-Cos'è successo?- gli chiedo accarezzandogli la fasciatura con la mano.
-Dopo che sei svenuta, è venuta ️l'ambulanza e ci ha portato in ospedale, hai una leggere slogatura alla caviglia fortunatamente, per il resto stiamo bene.- mi informa baciandomi le mani.
-Gli altri?-
-Stanno a casa, hai dormito tutta il tempo dormigliona-dice lasciandomi un leggere bacio a stampo.

Sorrido.

Sento una pressione vicino al braccio, mi giro e scoppio a ridere appena vedo un pupazzo giallo.
-E questo?-gli chiedo allungando la mano per farglielo vedere.
-Te l'ho portato io, ti ricordi quando Mary scoppió a piangere mesi fa perchè avevo litigato con mio padre. Tu l'hai calmata e ti sei addormetata vicino a lei, io vi ho viste e non ho potuto fare a meno di sorridere alla scena di te abbracciata a questo pupazzatto- mi spiega ridacchiando.

Ora che mi ci fa pensare, mi ricordo.

-Winnie The Pooh- esclamo divertita lanciandoglielo addosso.

Scoppiamo subito a ridere, ma vieniamo interrotti dall'arrivo del dottore. Indossa un camice bianco e ha riccioli corti venati di grigio. Fa il suo ingresso sorridendo, guardandoo me, poi Logan. -Ho un nuovo paziente?- scherza.
-Lui è Logan-lo presento.
-Si lo so, è restato qui tutta la notte.-

Arrossisco improvvisamente.

Quando Logan accenna ad alzarsi, il dottore lo ferma con un cenno della mano.-Resta pure dove sei, va benissimo-
Si siede su un'altra sedia e posa sul lettino la mia cartella clinica.
-Volevo informarla signorina, che questa sera puó uscire, le abbiamo fatto dei controlli e visitato la sua caviglia. Fortunatamente risulta che lei stia bene, ma per mia sfortuna ha un leggero slogamente sulla caviglia. Quindi le consiglio di tenere per almeno una settimana la fasciatura.-dice e io mi rilasso all'istante.

-Arrivederci-aggiunge uscendo.

Lo ringrazio e lo saluto con la mano, ritrovandomi di fronte un Logan con un sorriso da ebete.
-Dio...grazie a Dio- esclama abbracciandomi.
-Grazie a te- dico stringendolo più forte.

***
Sono passati due giorni da quando sono tornata a casa, l'incendio ha fatto diversi danni, infatti Mark ha deciso che è tempo di trasferirci, sempre nella stessa zona.

Tutto è andato per il verso giusto, tranne per una cosa, mia madre.

-Senti Julie, io non voglio che tu abbia una relazione con il tuo fratellastro, quindi te lo impongo- mi ordina.
-Ma io lo amo- ribatto alzandomi dalla sedia, provando così un lieve dolore alla caviglia.
-È solo una stupida cotta passeggera-
-Perchè dici questo? Tu papà lo amavi o era solo una stupida cotta passeggera?-le urlo contro.
-Non parlare così di tuo padre! Lui è morto, ma come vedi io sono ancora qui, felice e contenta-
-A me sembri solo una debole, lo sai perchè? Da quando se n'è andato non hai fatto altro che arrenderti, hai persino buttato il suo pianoforte, il nostro pianoforte. Hai fatto di tutto per togliere quelle poche tracce di papà rimaste dalla casa. Hai fatto di tutto per farmelo dimenticare e con lui anche la musica. Io ho fatto di tutto per farti credere che ci sei riuscita, ma non è servito a niente, perchè io penso sempre a lui, amo la musica e non me ne frega niente se sei troppo debole per accettare la realtà.-dico tutto d'un fiato.

-Perchè io il mio aiuto te l'ho offerto, sei tu che l'hai rifiutato- aggiungo svuotandomi del tutto.
Ora si che mi sento meglio, molto meglio.

Mi guarda allibita senza ribattere, questa volta l'ho davvero fatta grossa.
Infine decido di lasciarla così e raggiungere Logan in salotto per andare a scuola prima di fare tardi.

Un po' zoppicante mi avvicino al suo profilo, ma appena lo vedo noto subito che c'è qualcosa che non va. Guarda corrugato il cellulare mentre digita furiosamente i tasti.

-Tutto bene?-gli chiedo facendolo sobbalzare.
-Si, tranquilla piccola, solo che Simon non sta bene e gli devo portare una cosa. Quindi non verró a scuola e ti accompagnerà Luke.- mi risponde schietto senza guardarmi.

Rimango impalata non sapendo come reagire, poi prende una giacca, mi saluta con un bacio veloce ed esce di casa.

Prevedo già una brutta giornata.

-Ce la fai?- mi chiede Luke mentre entro nell'auto.
-Ovvio-gli risponde sorridente.

Annuisce ridendo, nel frattempo cerco di non pensare troppo alle parole di mia madre e allo strano comportamento di Logan.

Non devo farmi mille paranoie, mi devo fidare di lui.

-Come va con Alis?-gli chiedo dopo un po', da quanto ho capito stanno insieme, ma da giorni che non mi sento con lei.
-Ci siamo lasciati-dice freddamente.

Rimango interdetta per alcuni secondi, poi mi riprendo.

-Mi dispiace-riesco a dire.
-Non è colpa tua, non dovresti scusarti di nulla-ribatte senza mostrare alcun tipo di emozione.

Annuisco e continuo a guardare la strada.

-Grazie Luke, davvero di tutto, sei davvero un fratello per me- dico una volta uscendo dalla macchina senza dargli il tempo di rispondere.

Mi incammino verso la classe da sola, notando peró che Alis ancora non si è fatta vedere, neanche in ospedale mi è venuta mai a trovare e non ha risposto a nessuno dei miei messaggi.

E poi, chissà perchè quei due hanno litigato.

Immersa nei miei pensieri vado a sbattere contro un cestino con la gamba fasciata, lo maledico mentalmente e dopo una serie di bestemmie arabe mi riavvio in classe.

-Zoppa, si ti chiameró zoppa-dice Dasy comparendo davanti a me.

Ci mancava solo lei.

-La vuoi sapere una cosa cara?-gli chiedo.
-Dimmi carissima-mi risponde sfoggiando un di quei sorrisi diabolici che solo lei sa fare.
-Se avessi una pistola con solo due proiettili, e fossi in una stanza con Hitler, Bin laden e te. Ti sparerei due volte. Sappilo carissima.- le sorrido a mia volta.

Ora si che mi sento realizzata.

Ma il mio momento di euforia viene interrotto appena vedo Simon parlare con un gruppetto di amici.

Che ci fa lui qui? Non stava male? E soprattutto, se lui è qui, Logan dov'è?

Decido di non pensarci troppo e zoppicante entro in classe. Di Alis ancora nessuna traccia.

Mi siedo al solito posto sbuffando, prendo il necessario per scrivere e prima che arrivi il prof, do un'occhiata al cellulare.

Ho diversi messaggi, ma do la priorità a quello di Alis.

Lo apro e mi si mozza il fiato.

"Aiuto."

#spaziodautrice
Eccoci qua con un nuovo capitolo!
Ho deciso di prolungare il libro un altro po' visto le numerose richieste.
Vi ricordo che sto scrivendo un altro libro e appena finiró questo, mi dedicheró interamente a quell'altro.

Grazie mille a tutti, vi amo.

Alla prossima.❤️

Vaffanculo, ti amo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora