Capitolo IX (R)

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Mentirei se dicessi di non essermi abituata almeno un po' a quei deliri notturni. Una parte di me non riusciva a convincersi che si trattasse solo di comuni sogni, quindi arrivai alla conclusione che a scatenarli fossero proprio le scosse. Come una controindicazione. Forse tra qualche mese avremmo riscontrato tutti dei danni irreparabili al sistema nervoso, mentre ogni notte avevamo a che fare con quelle stranezze.

Per quanto scombussolata mi sentissi ad ogni risveglio, non mi ero affatto stancata di quella voce melodica e incantatrice. Non dopo aver sperimentato l'effetto calmante che aveva su di me. Seppur a senso unico, sapeva districare i nodi delle mie giornate molto più facilmente di quanto riuscissi a fare io, ed egoisticamente mi bastava.

L'altra parte di me, quella colpita da scosse sempre crescenti, chiedeva delle spiegazioni. Volevo che il Comandante confermasse l'ipotesi e mi dicesse che, in realtà, era una cosa normale e vissuta da tutti. Desideravo poter scorgere negli altri candidati un sintomo che mi rasserenasse. Un qualcosa che non avevo ancora trovato.

Con quei pensieri inquieti fin di prima mattina, mi preparai e uscii in fretta dalla stanza, l'unico testimone di quanto accaduto in quelle ultime notti. Percorsi i corridoio angusti, illuminati da un fredda e grigia luce artificiale, sbucando davanti all'ingresso sbarrato dell'hangar Lauro. Dei militari, anche quel giorno, nemmeno l'ombra.

Come ogni mattina in quell'ultima settimana, girai la maniglia e oltrepassai l'hangar tappezzato di bestioni metallici dormienti, diretta allo spicchio di luce che filtrava dalla porta basculante. Mi accovacciai, oltrepassandola. Il freddo pungente del mattino mi augurò il buongiorno, rischiarato dalla luce dell'alba che avvolgeva con i suoi toni flebili la Base Militare.

Da giorni ormai mi svegliavo con lo schiarire del cielo. Come la mensa, quell'unico percorso era stato lasciato aperto dal Comandante per chi, come me, aveva la tendenza a svegliarsi presto la mattina. E per quanto l'idea di essere l'unica a gironzolare per le strutture mi piacesse, non era affatto così: mi era capitato di incontrare qualcuno alla mensa, lungo le aree di atterraggio, ma sempre dopo che il sole sorto brillava caldo nel cielo. Fino a metà mattinata ero sola, malgrado la compagnia degli ufficiali e i frastuoni della vita soldatesca, finché William non emergeva dal dormitorio e mi pedinava di lì alla sera. Se avesse potuto, anche durante gli allenamenti.

In quei giorni avevo curiosato nel Primo Settore, finché stanca di scriblet e sordi frastuoni metallici, mi ero ritirata nel Quarto Settore. Non ero certa di poterci stare, ma nessuno aveva ancora espresso la sua disapprovazione; lo presi come un tacito consenso. Girovagando lì, avevo scoperto che dal campo esterno la vista dell'alba che sorgeva dietro i ciuffi delle fronde verdeggianti, parte della foresta ibrida che circondava la Base Alpha, era bella da mozzare il fiato. Una delle poche cose degne di essere apprezzate in un luogo ferrigno come quello.

Rimasi immobile, seduta sul selciato ad ammirare lo spettacolo di colori cercando di deviare il turbinio di pensieri verso qualcosa di gradevole. Pur impegnandomi, era difficile: se non erano la voce, le scosse e la Seconda Prova a turbarmi, l'opprimente desiderio di tornare ai fornelli mi corrodeva l'animo. Un dolore quasi fisico, il bisogno innato di recuperare la parte più importante del mio essere.

Ero lì da poco più di una settimana, e già sentivo che il tassello più importante della mia vita mi era stato sottratto. Potevo sopravvivere altre cinque prove?

Sospirai. Qualcosa mi diceva di no.

Alla fatica degli allenamenti mi ero già abituata, alla routine forzata, anche. Mi ero persino adattata, in parte, alle stranezze comprese nel pacchetto dell'Elezione, non specificate nel Codice Elettorale, e all'imminenza delle altre Prove. Piccoli e grandi dettagli che cercavo di mediare giornalmente, ma quando c'era in gioco la cucina non potevo farmene una ragione.

Election [I libro, Rose Evolution Saga]Where stories live. Discover now