.Capitolo 1.

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[[ questo capitolo parla di suicidio in maniera molto cruda e dettagliata, quindi se siete facilmente impressionabili, NON leggete, e chiedetemi pure di farmi un riassunto nei commenti. Inoltre se per caso questo capitolo vi fosse d'ispirazione, CHIEDETE AIUTO! Non è mai tardi, non è una cosa sbagliata, e vedrete che anche Sirio chiederà aiuto a una persona fidata prima di commettere l'innominabile gesto. Grazie]]

Tirai una testata al tavolo, pieno di frustrazione.
Non pensavo che tra tutte le cose che ritenevo impossibili, o quanto meno difficili per il mio stato depresso e malconio, scrivere la mia ultima lettera sarebbe stato così complesso....
Dopo gli innumerevoli tentativi falliti a pillole, tanto vomito, diventato nero a causa del sangue,  sicuramente mi sono causato un'ulcera, incubi, svenimenti e conseguenti botte sul pavimento, mi ero dato 3 giorni per fare le cose ammodo e andarmene in un modo effettivamente dignitoso. Avevo pulito e sistemato tutta casa, non volevo lasciare uno scempio e farmi trovare in una pozza di merda, mi ero sistemato un pò la barba e il pizzetto, anche se il mio viso non nascondeva il fatto che fossi fisicamente distrutto, e infine avevo trovato online un modo funzionale e pulito per uccidermi: con il monossido di carbonio! Niente pozze di sangue e pezzi di cervello dappertutto, niente corpi putrefatti appesi al soffitto, che poi togliere quello che cola nei giorni successivi dal pavimento è uno scempio e in generale niente schifo! Mi sarei addormentato, e avrei lasciato quello che restava di me su questa terra in macchina!

Sembra una cosa complessa, ma in realtà è più facile di quanto sembri, poichè il monossido di carbonio è facilmente reperibile in mezzo agli scarichi della marmitta della macchina. Si attacca al sangue, o meglio all'emoglobina, meglio dell'ossigeno, soffocando lentamente la persona che lo inala.
Quella mattina di febbraio, sarebbe stato perfetto.... il clima era freddo, pioveva ed era tutto grigio, un tempo che personalmente mi dà calma e pacatezza. Andai al Brico per comprare dello scotch telato e qualche metro di tubo di gomma. Nessuno sospettava niente, neanche il commesso si fece domande sul mio acquisto, e in parte questa cosa mi scatenò lo schifo: cioè uno può venire qui, con la faccia scavata dalla fame e dalla fatica, che lascia intendere che sta male e si compra 4m di corda, tu gliela lasci davvero comprare?
Mah.... avevo un motivo in più per morire adesso, grazie per avermi ricordato che la razza umana fa schifo, caro commesso.

Ritornai a casa e sistemai tutto, attaccando alla marmitta uno dei capi del tubo, per poi chiudere l'altro capo nel finestrino della macchina con altro scotch.
Era tutto pronto, se non per quella stramaledettissima lettera!
Guardai il foglio bianco davanti a me, pensando a chi dovessi scriverla e a cosa dovessi scriverci....insomma non mi è rimasto nessuno, e non so neanche se qualcuno sarà mai interessato a leggerla, mi sembrava però lecito scrivere almeno una riga, anche se d'istinto avrei voluto scrivere "andate tutti a fare un culo!".
Però a chi andranno le mie cose? E quelle di Selene? Questa casa e tutto il resto? E i soldi che ho in banca non sono pochi, con una pensione da veterano sono parecchi, non posso lasciarlo allo Stato. (Mi prendesse un colpo se andassero allo stato....no aspe mi sto per ammazzare, non avrebbe senso)
Potrei......... sospirai, ma era davvero l'unica persona che mi venne in mente per gestire queste cose dopo la mia morte, anche perchè con una famiglia così grande, le potrebbero fare comodo una casa e dei soldi in più.

E no, non sto parlando di Louis.......

<<PORCA PUTTANA SIRIO! Non puoi venire qui a dirmi che ti sei ingoiato mezza scatola di zoloft, e aggiungere anche che non è una cosa grave! È UNA COSA GRAVISSIMA INVECE, POTEVI MORIRE!>> Mi urlò Luois nel suo studio, con tutta la forza che aveva nel petto. Alzai la testa dal cestino dell'immondizia che mi aveva dato, poichè non la smettevo di vomitare, ma l'unica cosa che feci è alzare le spallucce. Era quella l'intenzione, idiota!
Louis mi guardò con gli occhi strabuzzati, increduli ed estremamente arrabbiati:<< mi stai prendendo per il culo spero? Tu non puoi.... dopo tutti i progressi....e le visite.... tu ....>> non riusciva neanche a dirlo da quanto era arrabbiato.

Redamancy: &quot;L'Amore che ritorna&quot;Where stories live. Discover now