.Capitolo 23.

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Dopo aver stretto la mano a Givevra, presentandomi ufficialmente, mi ricordai in che condizioni mi trovavo: in pigiama, barba incolta e occhiaie da fare spavento!
Volevo sotterrarmi dall'imbarazzo, ero così senza parole che neanche l'autrice sapeva cosa scrivere per iniziare questo capitolo!!! La prima volta incontravo la figlia biologica della donna che mi ha salvato la vita, e io al posto di essere vestito di tutto punto e docciato, ero appena uscito da sotto le coperte....

Lei non sembrava turbata dal mio stato, e questo mi fece angosciare ancora di più: chissà cosa gli aveva raccontato Agnese su di me! Gli avrà parlato dei miei traumi? Che per poco non mi ammazzo? Che per poco non LA ammazzo?? Che sono un pericolo ambulante????
A proposito, ma Agnese non me lo poteva dire stamattina che avrei incontrato per la prima volta mia """"sorella""", così da darmi una rassettata? Limortacci....

La ragazza mi sorrise, per poi scusarsi: <<perdonami se mi sono presentata senza preavviso e sono vestita da "casa"! La gravidanza sta rendendo tutto più complicato, anche mettere un paio di jeans!! Mamma mi ha parlato tanto di te, ma non mi aveva detto che eri qui.. cioè sapevo che stavi da noi, ma non ha specificato dove! Sono venuta qui per stare un pò tranquilla e lavorare in santa pace e non ci ho ripensato a dirglielo. O meglio, gliel'ho detto troppo tardi... Forse l'avrai vista un pò agitata, vero?>> mi domandò con un mezzo sorriso.
Io mi ripresi velocemente, cercando di dire qualcosa di coerente:<< ma figurati! Io sto messo pure peggio... anzi chiedo perdono se sono in questo stato. >> tossicchiai imbarazzato.
Lei era come Agnese, sembrava che le mie condizioni deplorevoli non la scalfissero, anzi, mi regalò un altro sorriso sincero.

Per smorzare la tensione andai verso la cucina, prendendo un bicchiere d'acqua:<< allooooora... posso offrirt.... no aspetta è la tua cucina, insomma vuoi....>> intrippai da solo nelle mie stesse parole, facendo ridere Ginevra, che si sedette in una delle sedie dell'isola della cucina:<< è praticamente la nostra cucina! Anche se non so niente di te, se mamma ti ha fatto entrare, vuol dire che si fida e sei di famiglia. Però se mi passi un bicchiere di succo dal frigo, mi faresti un favore!>> disse tutta tranquilla.
Quelle parole mi spiazzarono, facendomi capire che lei si fidava ciecamente del giudizio di Agnese, e di conseguenza anche di me. Le versai il succo un pò impacciato, chiedentole la domanda fatidica:<< ....che ti ha raccontato....mamma.... di me?>> domandai, arrossendo.

<<nulla di che... mi aveva già parlato di te quando eravate a scuola, gli stavi simpatico, che per i suoi standard è davvero un miracolo, e poi le hai svegliato qualcosa dentro, per fortuna non romantico, lei ha iniziato a tenerci e a preoccuparsi e poi....silenzio stampa.... alla fine, quando ti sei rifatto vivo, mi ha solo detto che stavi molto male e avevi bisogno di stare al sicuro e di averci qualcuno che ti ronzasse intorno per darti una mano.>> mi rispose, sorseggiando il succo.
<< non so quanto tua moglie sia d'accordo che tu sia qui con un'altra donna però!>> disse, indicando la fede che portavo ancora al dito.
<< divorzio?>> mi domandò subito dopo.
Ops, Agnese ha sorvolato questo piccolo particolare. Una voglia malsana mi invase il cervello, davanti quell'errore così stupido, decisi di giocare un pò:<< ah lei? Nah, non penso....insomma non gliel'ho mai chiesto!>>
Dissi con sarcasmo.
Ginevra mi guardò male, come se stesse giudicando le mie azioni di marito:<< e scusa non hai intenzione di dirglielo? Sei via da casa da quanto, 2 mesi?>> mi chiese, con una punta di indignazione nella voce, proprio come faceva di solito Agnese.

<<guarda, glielo direi anche.. è solo dove si trova lei prende un pò male...>> continuai, mentre ridevo sotto i baffi.
La ragazza assottigliò lo sguardo:<< ...vi siete  separati? Insomma dov'è? È in vacanza visto che prende male la linea?>> mi domandò.
<< più o meno... sì diciamo che se ne è andata lei. Insomma...non so se esiste il paradiso o simili, ma sta 3m sotto terra, non credo mi possa sentire...>> dissi fin troppo tranquillo.
Ginevra strabuzzò gli occhi, mettendosi le mani davanti alla bocca in shock:<< oddio non sai quanto mi dispiace! Non lo sapevo!!>> cercò di scusarsi disperatamente, ma io, di mia volontà, le presi le mani:<< ma figurati! Non ne eri a conoscenza e io volevo scherzarci un pò su... è successo gennaio scorso, mi sto riprendendo piano piano.>> le dissi con un sorriso leggero.

Redamancy: &quot;L'Amore che ritorna&quot;Where stories live. Discover now