.Capitolo 32.

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Le sculacciate iniziarono a piovere subito sui miei boxer, ravvivando la pelle già lesa dal paddle, in un tripudio di bruciore superficiale come carezze di carta vetra misto a un dolore molto più profondo, in prossimità del muscolo. Sussultai subito e strinsi i denti, cercando di alzarmi prima che fosse troppo tardi, ma la posizione nella quale mi trovavo di impediva di muovermi oltre un certo limite. Ero bloccato: il mio peso era buttato tutto in avanti e non mi potevo sollevare, se toglievo i gomiti dal pavimento ci finivo di faccia e le gambe, bloccate, non riuscivano a fare leva per spingermi su.

Agnese si era rivelata una furia se fatta incazzare per davvero e non mi stava lasciando tregua, neanche per respirare. Potevo sentire la sua rabbia crescere, già innervosita da tutto quello che le avevo tirato dietro in quel mese di insulti, ora si culminava con l'ira e lo spavento che le avevo fatto prendere quella sera che mi aveva trovato privo di sensi e intossicato. Aveva cambiato pure tecnica, non erano più schiaffi misurati solo sulle natiche, ma serie  ben curate di sculaccioni, prima tutti da una parte, poi dall'altra, a partire dalla parte alta della chiappa fino a metà coscia, zona per zona, centimetro per centimetro  una sculacciata dopo l'altro. In pratica mi prendevo 10 schiaffi di fila per ogni natica e quelle di prima erano carezze a contronto di queste che mi stava rifilando adesso!!!
Mugugnai dal dolore, veramente troppo vicino al piangere, quando Agnese iniziò a sgridarmi, al limite della sua sovraumana pazienza nei miei confronti:<< continua pure a farti male da solo e ad allontanarti da tutti! Va avanti! Ti sfido!! Saranno più le volte che finirai sulle mie ginocchia e con il culo all'aria di quelle in ospedale, stanne certo! Se tu non riesci a vedere che persona sei davvero, pazienza, prima o poi ce la farai. Ma io lo vedo, e per questo, ti impedirò di continuare ad andare avanti per questa strada, che ti piaccia o no! Fammi pure incazzare quanto ti pare, ti prenderai solo ancora più sculacciate di quelle che ti meriti oggi, perchè con te non ho di certo ancora finito!!!>> concluse, arrabbiatissima, con uno schiaffo così forte da levarmi le torsille dalla gola da quanto gridai.

<<...se non ti vuoi bene da solo, non vuol dire che anche io non te ne voglia.... vuol solo dire che devo amarti il doppio, anche per te stesso...>> mi disse, non rallentando per niente con le botte.
Questa frase mi trapassò il cuore da parte a parte, senza pietà.
Lei mi ama....mi ama così tanto da giurarmi che farà il possibile per proteggermi, a costo di prendermi a schiaffi e rischiare di peggio da parte mia.
Eccolo... il famoso "peso delle conseguenze" mi arrivò addosso come una frana, travolgendomi con diverse realizzasioni: che io ero non solo un pericolo, ma anche una testa di cazzo, stronzo e maleducato, che non meritavo davvero niente nella vita se era quello il modo con cui trattavo le persone che mi volevano bene...ma soprattutto... che Agnese mi voleva un bene assurdo, e che forse avevo davvero esaurito la sua infinita pazienza e non c'era rimedio adesso.
Quando sentii la prima lacrima scapparmi dall'angolo dell'occhio, sapevo che era finita, ma non potevo permettermi che andasse avanti così a punirmi, o davvero non sapevo come avrei potuto reagire!

<<VA BENE! VA BENE! HAI VINTO TU, HAI VINTO TU, BASTA!!!!>> urlai, riuscendo per miracolo a tirarmi su e a scappare dalle sue sculacciate, sollevandomi di scatto e indietreggiando, in ginocchio sul pavimento, con le mani sulle natiche a proteggerle.
Agnese mi guardò stupita, poi si fece seria, incrociando le braccia al petto, aspettando che io dicessi qualcosa.
Asciugai di corsa quella lacrima vagante e respirai profondamente per non farne cadere altre, prima di trovare la forza di parlare:<< va bene.....mi-mi dispiace, okay? Mi sono comportando da coglione, ti ho trattata di merda.... Mi. Dispiace. .... ho avuto tante cose per la testa e... e-e ho pensato che sarebbe stato meglio per te starne lontana....avevi i tuoi problemi. Non riaccadrà. Non ti tratterò mai più così nè farò cose drastiche che potrebbero compromettere la mia salute. Lo giuro.>> dissi, un pò tremante ma sincero.

Redamancy: &quot;L'Amore che ritorna&quot;Where stories live. Discover now