APPROFONDIMENTO: Le leggi della robotica

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Nel capitolo precedente ho citato la "prima legge", a cui robot e IA (intelligenze artificiali) sono obbligati a sottostare.

Qui di seguito propongo un brevissimo approfondimento per chi non "mastica" abitualmente molta fantascienza e potrebbe magari essere interessato a saperne di più. ;)
Ovviamente non è obbligatorio leggerlo per comprendere la storia, si tratta di nozioni slegate dalla vicenda.
Se decidete di leggerlo, spero possiate trovarlo interessante.

LE TRE LEGGI E IL LORO INVENTORE

Le leggi della robotica, anche dette Leggi di Asimov dal nome del suo creatore, sono state inventate da uno dei più prolifici e fantasiosi scrittori di fantascienza della storia, Isaac Asimov (qui sotto).

Nel preparare ciò che oggi chiamiamo "worldbuilding", egli aveva ragionato a lungo su come avrebbero dovuto essere organismi senzienti quali robot e intelligenze artificiali, come avrebbero dovuto comportarsi, e soprattutto come, nel futuro, gli u...

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Nel preparare ciò che oggi chiamiamo "worldbuilding", egli aveva ragionato a lungo su come avrebbero dovuto essere organismi senzienti quali robot e intelligenze artificiali, come avrebbero dovuto comportarsi, e soprattutto come, nel futuro, gli uomini avrebbero potuto tutelarsi per poter mantenere il controllo su di essi e assicurarsi che non potessero mai nuocere.

Asimov era dell'idea che, se una macchina era progettata bene ed era usata nel modo corretto, non avrebbe mai potuto costituire un rischio, ed elaborò le leggi affinché contribuissero a far sì che nessuno potesse fare un uso scorretto delle macchine che aveva inventato (anche se solo nei suoi racconti).

Queste regole si basano sull'idea che i robot debbano essere programmati per agire in modo etico, non solo efficiente, e che debbano essere progettati mantenendo sempre come focus principale il benessere fisico e mentale degli essere umani, che essi servono.

Le tre leggi sono le seguenti (brutale copia\incolla da wikipedia):

1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.

2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.

3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.

DATATE MA ATTUALI

Questo postulato è stato pubblicato per la prima volta nel 1942. È incredibile constatare quanto esso sia oggi attuale più che mai, con Major come Microsoft e Google che inseguono le startup, nello sviluppo di IA sempre più potenti (e, forse, con la speranza di poter entrare nella storia come il primo ad aver sviluppato una IA senziente).

È quasi impossibile non aver sentito parlare mai nemmeno una volta di Chat-GPT, per esempio.

In realtà, Asimov stesso non considerava le leggi come dei dogmi invalicabili, e anzi molti dei suoi racconti ruotano attorno alla capacità di un essere molto più intelligente di noi di aggirarle, interpretarle, trovare cavilli ed eccezioni. Insomma, personalmente io credo che la sua intenzione fosse quella di mettere in guardia dai rischi di creare un sistema così sofisticato da poterci sfuggire di mano. In fondo, gli anni in cui ha scritto alcuni dei suoi racconti più belli vanno da prima della seconda guerra mondiale a tutta la guerra fredda: un periodo di grandi e continue conquiste tecnologiche, ma anche di grandi incertezze, con lo spauracchio della guerra nucleare sempre pronto a farsi sentire.

BAZZA DI TORDO 2172Where stories live. Discover now