THERE'S NO SUCH THING AS A FREE LUNCH

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Cinque anni prima


" Ultima chiamata per il volo American Airlines 2652 diretto a San Francisco. I passeggeri sono pregati di raggiungere al più presto il gate B22 per l'imbarco immediato "

" I passeggeri in partenza per Parigi Charles de Gaulle sono pregati di raggiungere il gate A14 per l'imbarco "

Il JFK era esattamente come lo ricordavano, uno degli aeroporti più affollati al mondo.

Erano appena rientrate da Istanbul.

Con le valigie piene di vestiti ed i cuori pieni di ricordi.

Una voragine si fece strada nel petto di Victoria, dilaniando con prepotenza tutto ciò di cui era fatto il suo corpo. Sapeva che quel sentimento indefinito le avrebbe lasciato dei lividi; ma non poteva immaginare che avrebbe avuto la medesima potenza distruttiva di un vulcano in attività.

Vulkan l'aveva ammaliata con le sue abilità.

Con veemenza ed ostinazione, aveva abbattuto tutte le sue fortezze, quelle costruite negli anni per difendere sé stessa dalle ridicole maschere che i suoi genitori la costringevano ad indossare.

Si era esibito come il più spaventoso degli spettacoli della natura.

Victoria aveva colto tutti i segnali premonitori di quella maledetta eruzione.

Eppure aveva scelto di non fuggire.

Aveva deciso di bruciare con lui.

Per lui.

Si era lasciata incenerire dalla sua lava incandescente.

Ma anche la lava più bollente alla fine si raffredda e da vita alla più gelida delle cime innevate di una montagna. Così, il vulcano era giunto alla sua fase inattiva lasciandola totalmente inerme di fronte al terremoto emotivo a cui la stava condannando.





Vulkan aveva vinto il premio di "argomento off-limits" non appena l'aereo, che le aveva ricondotte a casa, aveva sfiorato la pista trafficata del JFK.

Dopo aver calmato la signora Wilson dalla crisi isterica causata dalla vista del fatidico piercing, erano riuscite a raggiungere il loro bellissimo appartamento, a due passi dalla Columbia University. Le ragazze del corso di lettura le avevano invitate al concerto che si sarebbe tenuto, quella stessa sera, al The Village. Scarlett recuperò, dalla sua disordinata cabina armadio, una gonna in pelle nera, una blusa bianca in seta ed un paio di ballerine dello stesso colore della gonna. Victoria optò per un vestito a portafoglio a pois che non metteva dai tempi delle feste in confraternita. Legò i suoi lunghi capelli ramati in una coda alta e si incipriò un pò il viso pallido e stanco.

<< Viky datti una mossa, ho voglia di ubriacarmi stasera >> strillò Scarlett dal bagno.

<< Fino a dimenticare? >> ironizzò Victoria.

<< Fino a vomitare >> scherzò Scarlett caricando l'ennesima lavatrice.

Era una serata piuttosto afosa a New York.

Bar, caffè, bistrot, ristoranti, persino gli street food pullulavano di gente. L'estate era il periodo dell'anno in cui la città si riempiva di visitatori svuotandosi dei suoi abitanti che ne approfittavano per allontanarsi dalla pressante routine newyorkese. Dopo aver superato il Rockfeller Center, e la famosa Gran Central Terminal, imboccarono la 14esima strada e raggiunsero lo storico locale Jazz newyorkese. Salutarono Tom, il barman di sempre, che preparò il loro tanto amato Cosmopolitan. Sarah, una collega di college, sollevò un braccio per farsi notare. La raggiunsero. Era in compagnia di una decina di persone. C'erano anche volti nuovi tra loro.

TWICE - Like a stormWhere stories live. Discover now