ADD INSULT TO INJURY

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VULKAN'S POV

<< Forse non hai capito Kurt, o mi spieghi cosa sta succedendo o la mia faccia non la vedi più neanche in fotografia >> non riusciva proprio a tenere la voce bassa e a controllare l'isteria. Stava perdendo le staffe e la ragione, sbraitava come se nessuno potesse sentirla, eppure qualche passante si era voltato a controllare che non ci fosse alcuna rissa in corso. 

<< Ho tanto sonno, Vulkan. Voglio andare a letto   >> Charlotte continuava a tirare la manica della mia camicia per convincermi a portarla a casa. Era piuttosto imbarazzante il fatto che si rivolgesse a me, piuttosto che a Victoria, sua madre.

<< penso che sia meglio portare Charlotte su >> non glielo stavo consigliando. Era ancora il suo compleanno e non volevo che quella bambina si facesse carico di tutte le nostre situazioni irrisolte. Quello che stavo per dirle richiedeva tempo e la sua totale attenzione. Le avrebbe sconvolto la vita nella peggiore delle ipotesi e non potevo permettermi che succedesse davanti agli occhi di sua figlia. L'aveva spaventata con quella reazione.

Quando mi accinsi ad aprire lo sportello, mi frenò. << Tu non sali >>  disse e non fu la sua risposta a ghiacciarmi quanto il suo tono. Quello fu affilato e tagliente, come mille lame sotto pelle.

<< non c'è problema >> le avevo detto. << Metti Charlotte a letto e poi torna da me, così avrai la tua spiegazione. E' questo ciò che desideri, giusto? >>. 

Era stata lei a dirmi che avremmo dovuto affrontare tutto insieme ed io mi sentivo pronto a farlo. Speravo di esserlo.

Charlotte mi bació dolcemente una guancia ed accarezzò con il palmo piccolo e caldo l'altra e, poi, scese dall'auto. Mi rivolse un ultimo saluto con la mano e poi sparì oltre il portone del loro condominio.

Rilessi l'ultimo messaggio. 
" L'amore e la morte" .
Un pensiero troppo criptico per elaborare una interpretazione univoca. Mille dubbi ed una sola certezza: si trattava di una minaccia e quella non mi parve una novità.
Aspettai a lungo che lei tornasse nella mia auto e, ad un certo punto, pensai che avesse cambiato idea.
Se avesse scelto di non tornare, se avesse preferito concludere la serata in quel modo, io l'avrei capita.
Ero riuscito a placare la sua reazione solo grazie alla presenza di Charlotte e non potevo biasimarla. Aveva appena visto una foto di noi due insieme associata alle parole morte ed amore, chiunque avrebbe reagito allo stesso modo. 

" continuo ad aspettarti o vado via?" avevo avviato il motore dopo averle inviato quel messaggio.

<< Adesso tu mi spieghi che significa tutto ciò. Voglio sapere perché c'è una foto di noi due insieme, voglio conoscere ogni dettaglio di questa storia Vulkan >> non l'avevo sentita arrivare fino a quando aveva deciso di sbattere la portiera della mia auto. Dalle sue parole traspariva non solo la sua curiosità, ma anche la delusione, il timore e la rabbia. Erano tutte sensazioni palpabili e plausibili.

TWICE - Like a stormWhere stories live. Discover now