LOVE IS A FRIENDSHIP SET ON FIRE

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Portami in dono la lentezza indifesa

                                                                                                           di una carezza inaspettata . . .



VICTORIA'S POV


<< Mamma stai andando nel luogo dei castelli incantati e delle principesse fatate? >> chiese mia figlia mentre terminavo di preparare il mio bagaglio. L'aereo per Parigi sarebbe partito poco prima di mezzogiorno ed io avevo fatto e disfatto il mio trolley un'infinità di volte.

<< Ci sono anche i rospi piccola Charlotte >> intervenne Scarlett dalla sua stanza.

<< I ranocchi che si trasformano in principi intendi dire zia? >> la corresse scettica mia figlia.

<< No amore alcuni sono rospi e basta, spero che non ti capiti mai di incontrarne uno >> continuò in tono derisorio.

<< Scarlett >> la rimbrottai alzando leggermente il tono della mia voce.

<< Perché speri che non incontri mai un rospo nella mia vita? Non sono mica tutti velenosi zia >> proseguì curiosa Charlotte.

Aveva ereditato la mia curiosità ed avrebbe continuato a fare domande se non avessi ideato un modo per smorzare il suo interesse verso l'argomento.

<< Sai che potremmo organizzare un viaggio insieme a Parigi adesso che siamo qui amore, magari in primavera. Ti piacerebbe incontrare le tue principesse preferite e vivere un pò della magia di Disneyland piccola? >> chiesi certa dell'euforia che avrebbe manifestato per quella proposta.

I suoi occhi parlarono prima che fosse la sua bocca a farlo. Quella idea la entusiasmò a tal punto da chiedermi di partire subito, mi abbracciò e poi corse a gioire insieme a Diamond, la nostra tata.

<< Perché porti una valigia così grande per sole due mutande? >> chiese Scarlett comparendo alle mie spalle.

<< Due mut? >> capii in ritardo l'allusione. La conoscevo da una vita e dovevo ancora abituarmi alle sue squallide battute. Alzai gli occhi al cielo ed infilai lo spazzolino elettrico nel mio beauty-case floreale, prima di chiudere la valigia.

Rise sincera.

La guardai in cagnesco assicurandomi che non ci fosse Charlotte nei pareggi prima di dirle a bassa voce che mi sarei tenuta lontana da lui migliaia di chilometri. Avevo intenzione di fargliela pagare per la nostra ultima volta insieme, ma non si trattava solo di quello. Mi sarei circondata di sconosciuti, avrei parlato con tutti gli ospiti di quella dannata inaugurazione se ce ne fosse stato bisogno. Avrei fatto qualunque cosa pur di non cadere in tentazione.

Scarlett mi inoltrò i nostri biglietti aerei che trascinai immediatamente nel Wallet del mio cellulare ed allegò altre informazioni utili per le nostre 48 ore a Parigi. Le avrei sbirciate in aereo.

Dopo una breve occhiata ai miei capelli, infilai il cappotto più pesante che avessi, salutai la mia bambina promettendole di portarle un souvenir e tra una battuta squallida e l'altra della mia amica lasciai il mio appartamento per raggiungere il taxi che mi aspettava all'esterno del mio palazzo.

Impiegammo quasi un'ora per raggiungere l'aeroporto e con lo sguardo rivolto a quel paradiso che era Istanbul,  mi ricordai di quella volta che mi condusse in piena notte sulla torre di Galata.

TWICE - Like a stormDove le storie prendono vita. Scoprilo ora