YOUR GUESS IS AS GOOD AS MINE

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La mia vita non era altro che una clessidra di antiquariato. 

Granelli di sabbia prigionieri di due gocce a testa in giù,

vittima dello scandire del tempo 

e degli eventi.






VICTORIA'S POV

<< Non dirlo neanche per scherzo Vulkan, ti ho già detto che non voglio più discuterne, ci sarà anche lei >> 

Lei. Credeva che non mi sarei presentato al compleanno della mia migliore amica? Poteva scordarselo. 

Non sapevo esattamente quando Scarlett fosse tornata, non l'avevo sentita rientrare la sera precedente. Colpa del troppo vino o degli ansiolitici di cui mi ero imbottita per risparmiarmi il conteggio delle pecore a cui ero, ormai, fin troppo abituata. 

<< Sei tornata >> dissi raggiungendola nel nostro salone. Si era svegliata presto per i suoi standard, di solito ero io quella che si preoccupava di non fare troppo rumore in cucina.

<< E tu hai cambiato il nostro divano. Non ti piaceva quello che avevamo prima? >> il tono inquisitorio e l'espressione palesemente diffidente. La sua assenza e la mia solitudine mi avevano indotto a prendere decisioni alquanto affrettate, per non dire discutibili. 

<< Non mi piaceva il colore, stonava con il resto dell'arredamento >> mentii riponendo le sneakers nella scarpiera all'ingresso. Avrei dovuto sostituire quella con qualcosa di più capiente, invece, avevo scelto di perdere tempo con il pezzo d'arredo che amavo di più. 

La mia risposta non fu abbastanza convincente per lei, ma non lasciò vincere la curiosità. Prese un sorso di caffè, arricciò le labbra in una smorfia e svuotò parte del liquido ambrato nel lavandino. 

<< Dovremmo cambiare anche il caffè >> proposi vedendole riempire un bicchiere d'acqua. La buttò giù in un sorso solo e tornò a puntare gli occhi su di me. 

<< Dovremmo >> rispose laconica.

<< Parleremo a monosillabi tutto il giorno Scar? >> non lo facevamo mai.

<< Parleremo come sempre solo quando tornerai in te, solo quando mi dirai cosa ti frulla per la testa e cosa stai combinando >> infilò il bicchiere in vetro soffiato nella lavastoviglie e mi superò senza degnarmi di altre attenzioni.

Si tolse la maglietta del pigiama, spese la tv ed imboccò la strada verso il bagno, quello che aveva deliberatamente scelto solo perchè dotato di più mobili, mensole e scompartimenti. Aveva una quantità di trucchi da far invidia ai migliori negozi di make-up e ne era profondamente gelosa. Mia figlia era l'unica a poter mettere a soqquadro le sue trousse, tutti gli altri rischiavano la furia degli dei, a detta sua. 

<< sei tornata nervosa? il viaggio non ti ha entusiasmata abbastanza ? >> le corsi dietro e mi intrufolai nel bagno prima che richiudesse la porta.

<< La Cappadocia è l'ottava meraviglia del mondo ed il mio viaggio è stato indimenticabile >> entrò nella doccia, regolò la temperatura dell'acqua e prese ad insaponare i suoi capelli. 

TWICE - Like a stormWhere stories live. Discover now