«Ti hanno scambiato per Beatrice Volpi?!» esclamò Enzo, versando il caffè più sulla tavola che nella tazza di Valeria «Cioè, mi stai dicendo che lei» allargò le braccia e un altro po' di caffè lasciò la caffettiera per spandersi sulle piastrelle della cucina «É coinvolta in questa storia?»
«Non è finita qui» disse Valeria, tirandosi una ciocca di capelli e passandosela tra le dita «L'autista, quello che mi ha fatto entrare in casa, a un certo punto ha detto che la polizia è corrotta.»
«Non è tutta questa novità.» replicò Enzo, poco impressionato «Oddio, non sto dicendo che sia normale, ma... qualche funzionario corrotto qui c'è sempre stato.»
«Enzo, la polizia di ***. Non quella di San Graziano, quella della città. Cioè, hanno detto che hanno sistemato anche loro, però...»
«Eh?» la interruppe Enzo, stranito.
«Te l'ho detto, è peggio di come sembra. Ma perché? Ma perché si sono interessati ad Anna?»
«Vale» iniziò Enzo con delicatezza «Sei sicura che questo non abbia niente a che fare con tuo padre? Lo sai anche tu, non è che lui sia proprio... pulito, se qualcuno avesse voluto vendicarsi di lui potrebbe aver rapito tua sorella. Sai, uno sgarro, o un regolamento di conti con un gruppo rivale...»
«Mio padre non intrallazza così tanto come pensi! É solo un modesto imprenditore di provincia che fa e riceve favori.» replicò Valeria con stizza, un po' verso Enzo, perché la famiglia è la famiglia, e un po' verso suo padre, perché la famiglia in questione non se l'era scelta lei e avrebbe preferito che il padre non si meritasse commenti del genere. Ma soprattutto, la cosa che la turbava era che non aveva mai saputo fino a che punto suo padre fosse coinvolto in certe operazioni non proprio legali, e doveva ammettere che le parole di Enzo potevano non essere del tutto campate in aria.
L'aveva pensato anche lei, quando aveva chiamato la polizia e le era stato detto di aspettare – perché che cosa poteva essere se non un regolamento di conti? – ma poi era saltata fuori questa faccenda della Volpi, e sentiva che il coinvolgimento di suo padre si era fatto in qualche modo meno probabile.
Il pensiero del padre le fece tirare fuori il cellulare e guardare il display. Ancora nessuna chiamata. Come avrebbero reagito i suoi quando avessero saputo di Anna Rita? Suo padre avrebbe fatto fuoco e fiamme, sua madre... non riusciva neanche immaginare il dolore e la paura di sua madre. O forse sì.
«Scusa, cos'hai detto?» chiese, quando si accorse che Enzo stava parlando.
«Stavo dicendo che forse la rilasceranno. Forse volevano solo mettere paura a tuo padre.»
«Certo, e si sono scomodati a corrompere la polizia di ***. Ma che cazzo dici, Enzo?» le lacrime, che ormai aveva asciugato, tornarono ad impiastrarle le guance. Si sentiva stordita come se l'avessero presa a pugni «E poi la Volpi...ma ti pare?»
«E allora perché se la sono presa con Anna? Perché, eh?»
«Appunto, che ne so? Ma io stasera vado a tirarla fuori di lì, cascasse il mondo! Annina... è piccola così, che ha fatto di male?» la sua voce si assottigliò fino a spegnersi.
Enzo si sedette dall'altra parte del tavolo, guardandola con estrema serietà «Ascoltami bene, Valeria. Stasera non ti lascio andare là a farti ammazzare, ci siamo? Da quello che mi hai raccontato abbiamo messo il naso in qualcosa di più grosso di quello che sembra, e non credo che tu e Anna possiate uscirne facilmente. Cosa pensi di fare, anche se riesci a portarla fuori di lì, eh? Cambi nome e vai ad abitare in Patagonia?»
«Mi appello direttamente alla questura di Roma, piuttosto, e chiedo che la tirino fuori da lì!» replicò Valeria, alzando la voce e impugnando il cucchiaino con fare minaccioso.
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Mystery / ThrillerPrima che rapissero sua sorella, Valeria aveva investito tutto nel suo sogno: diventare un'attrice. Adesso, per riavere Anna, l'unico modo è recitare. Fino a farsi male, fino a perdersi e morire, se necessario.