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Valeria attraversò l'ingresso praticamente camminando rasoterra, e il poliziotto alla scrivania non si accorse di lei se non quando sbatté la porta.

Fuori!

Certo, con i polsi tenuti assieme da un pezzo di metallo, ma fuori!

Poteva essere ancora in tempo, anzi, no, Enzo poteva aver già liberato Anna e non ci sarebbe stato che da far vedere a tutti come stavano le cose, oppure scappare...

Grazie, commissario!

Forse alla fine quel pover'uomo aveva sentito il morso della coscienza.

Dunque, da lì qual era la strada più veloce per la scuola? Ma sì, la traversa di via dei Mille!

Ecco, il problema adesso erano le manette.

La chiave non l'aveva, superfluo dirlo, e non sembravano qualcosa che si distrugge facilmente.

Con un po' di fortuna poteva usarle per strozzare Tore, ma pur con tutto il suo ottimismo doveva ammettere che era un'idea campata in aria.

E correva, correva.

Si ritrovò ad un certo punto a metà di Via dei Mille circondata da gente che la fissava.

Solo in quel momento si ricordò di essere una ragazza scarmigliata con un paio di manette ai polsi e una furia omicida negli occhi.

Non doveva sembrare una brava persona.

Per la sorpresa Valeria ristette e non si mosse per un secondo. Fu un secondo di troppo, perché non bisognerebbe far vedere agli altri che non si ha uno scopo o che si ha paura. Mai.

«Mamma» disse con insistenza un bambino, tirando la borsa della madre «ma quella è l'assassina della TV?» pronunciò la parola "assassina" con il tono di chi non sa bene cosa vuole dire una parola, ma bastò. Bastò perché lei si era fermata e loro la fissavano e avevano capito che potevano prenderla.

«Ferma lì!» un uomo si gettò contro di lei.

«Via, bambini, via!»

«Bastarda! Com'è scappata?»

Valeria smise di essere una lepre abbagliata dai fari e svoltò a tutta velocità nella via più vicina.

«Fermate 'sta strega maledetta!»

Le casalinghe di San Graziano che disponevano di un cortile, e sua madre era una di quelle, avevano mantenuto inalterata la vecchia, pessima abitudine di stenderci dentro.

Così, quando Valeria si rese conto che la strada da lei imboccata non era altro che un'infilata di cortili divisa da steccati, capì subito che appena saltato il primo si sarebbe trovata davanti un arsenale di lenzuoli.

Il che poteva essere un bene, considerato che là dentro l'avrebbero trovata con difficoltà, ma poteva più probabilmente essere un male, visto che prima che uscisse di lì i suoi inseguitori avrebbero fatto in tempo a bloccarle l'uscita.

La scuola.

Doveva arrivare alla scuola e dimostrare a tutti loro che Anna era viva. Anzi, magari avrebbe potuto usare la loro rabbia a suo favore e fargliela tirare fuori da lì!

Si tuffò in quel mare multicolore e, nonostante quello che promettevano i detersivi, non del tutto smacchiato.

Dopo aver scostato con urgenza una tovaglia a girasoli con ancora qualche traccia di caffè le si parò davanti l'uscita.

Nella foga di raggiungerla perse l'equilibrio, e con le mani legate non ci fu verso di recuperarlo, perciò l'unica cosa che le restò da fare fu aggrapparsi all'ultimo lenzuolo, che le cadde addosso.

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