21. Variazione sul tema

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...Poteva, sì.

Ma Vincenzo sentiva che i pezzi quadravano meglio con la loro assurda storia che non con un raptus di Vale: c'erano le domande che avevano fatto a Chiara, tanto per dirne una, il tempismo con cui avevano arrestato Vale, Vale che era la sua migliore amica, e se lui le avrebbe affidato la sua vita, perché non darle fiducia con quella di sua sorella?

E poi c'era l'auto blu parcheggiata nel cortile.

Era proprio come gliel'aveva descritta Vale, sporca e con lo stesso numero di targa.

Vincenzo arricciò il naso, disgustato. Come si faceva ad avere una Cinquecento nuova così e lasciarla in quello stato?

Affilò lo sguardo. Sì, era un'espressione che gli piaceva usare, affilare lo sguardo, per dire che uno si concentra e cerca di rendersi conto di tutto quello che ha attorno.

Il fucile di Vale – cioè di suo nonno – giaceva abbandonato lì, accanto alle scale della cantina.

Il poliziotto che era rimasto con lui tirò fuori un sacchetto di plastica e si mise un paio di guanti in lattice.

«Se te lo chiedono, glielo dici che ho fatto tutto come si deve, eh?» borbottò rivolto a Vincenzo, mentre sollevava il fucile e lo metteva nell'involucro «Che visto che sono rimasto solo lo so già che mi faranno un mucchio di storie.»

«Nessun problema, agente.» fece Vincenzo, assente, mentre ripercorreva la scena di poco prima.

Vale che quando l'aveva visto aveva smesso di agitarsi, tanto per dirne una. Che cosa aveva voluto dirgli? Probabilmente solo che non era diventata un'isterica, sarebbe stato tipico di lei credere che una persona non sia pazza solo perché si comporta come se non lo fosse.

Il resto invece era chiaro: "Salva Anna."

Questo era tutto quello che gli era stato detto durante quella penosa conversazione.

Il fucile era come un'insegna luminosa con scritto: "Anna è qui!". Il disastro era che dovevano esserci anche i rapitori e lui si disse, guardando tristemente il fucile pendere ancora più tristemente di lui accanto alla gamba del poliziotto, che non aveva più uno straccio di arma.

Però poteva entrare dentro, controllare la situazione e tirare acqua al loro mulino facendo foto di Anna viva.

Volenti o nolenti, corrotti o no, a quel punto avrebbero dovuto liberare Vale, se le foto fossero diventate di dominio pubblico.

Dal suo punto di vista la scuola era molto meglio della casa: non era altrettanto difendibile, e c'erano molti ingressi da cui si poteva arrivare alle spalle dei rapitori prima che sparassero ad Anna. Potevano organizzare un blitz, o qualcosa del genere.

Vincenzo era pronto a scommettere che ai poliziotti era stato detto solo di spingere le indagini nella direzione giusta, in un caso del genere anche chi era stato comprato non avrebbe potuto rifiutarsi di dare una mano, e anche non fosse stato così un paio di braccia volenterose le avrebbe trovate, al paese...

«Tutto bene?» lo chiamò il poliziotto, preoccupato.

Vincenzo, che stava scombinando e ricombinando tutti i possibili scenari ed era immerso nelle sue riflessioni, ebbe un sussulto.

«Ah, ho solo un po' di mal di testa.» rispose mestamente «Andrò a casa e prenderò qualcosa, oggi ne sono successe davvero troppe.»

Si avviò verso la macchina di Fabrizio – un'Audi vecchia come il cucco, nulla di che, molto meglio il modello nuovo – cercando di fare mente locale.

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