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Se il rapitore col cappello avesse conosciuto di persona Beatrice Volpi, realizzò Valeria, si sarebbe trovata davvero nei casini, perché Beatrice era una persona molto diversa da come l'aveva immaginata, e dunque da come l'aveva recitata.

«Non voglio farti domande a cui non ti senti di rispondere. Se non ce la fai non esitare a dirlo.»

«Io...» disse Valeria con un mormorio, in modo che nessuno tranne Beatrice potesse sentirla e occhieggiando con aria sospettosa le persone che si stavano preparando a riprendere il programma dopo la pubblicità «penso che possa essere stata la mafia, a uccidere Anna. Ho paura. Di questo non voglio parlare.» concluse con voce rotta, guardando la sé stessa riflessa nei coni delle telecamere che la circondavano, per il momento cieche.

«È sciocco dirlo in questo momento, ma ti capisco.» Beatrice parlava in modo quieto, era discreta e aveva un modo tutto suo di sollevare gli occhi sotto le ciglia che le dava un'aria interessante.

Valeria si rese conto con orrore che se non avesse saputo niente di lei l'avrebbe ammirata e avrebbe fatto carte false pur di diventare sua amica.

Quasi non ci credeva lei, che quella che aveva davanti fosse capace di rapire una bambina. Di uccidere una bambina.

"In carcere o fuori non fa differenza: lei ucciderà tua sorella."

«Vengo dalle tue parti, sai, e la mia famiglia si è trovata ad aver a che fare con la criminalità organizzata. Perciò se non vuoi parlarne va bene. Ma chiamami, se avessi bisogno.» gettò un rapido sguardo ad un operatore che le fece segno che avevano ancora un paio di minuti.

Beatrice staccò un foglietto vuoto dalla sua cartellina e ci scrisse rapidamente il suo numero sopra.

«Grazie.» disse Valeria, piegandolo «Lei è...» non andò avanti. Non voleva fare un complimento alla persona che aveva rapito sua sorella, si credesse pure quello che voleva.

«Le persone che vengono qui pensano che le dimenticheremo, e sarebbe semplice, in effetti, scordare tutte le storie terribili di cui parlo qui. Ma mi sono ripromessa di non farlo, dovessi chiamarmi anche tra dieci anni saprò chi sei.»

«Casco d'Oro?» domandò Valeria.

Beatrice sollevò gli occhi verso di lei «Come, scusa?»

«La sua famiglia... ha avuto dei guai con Casco d'Oro?»

Beatrice inclinò impercettibilmente la testa, come se stesse ponderando qualcosa «In un certo senso si potrebbe dire così.»

«Dieci secondi e siamo in onda.» disse una voce dal fondo.

Beatrice riservò a Valeria un'espressione di rassicurazione, senza sorridere, poi si alzò e si portò al centro dello studio.

Tre, due, uno...

«Buonasera e bentornati a "Piazza Italia".» esordì la presentatrice. Aveva abbandonato quell'aria da interlocutrice interessata e pronta al gossip che aveva avuto poche sere prima in quello stesso programma, ma Valeria era sicura che vista da casa desse la stessa impressione di flirtare con lo schermo.

«Come vi ho detto nell'anteprima abbiamo qui con noi Valeria Guzzani, la sorella della piccola Anna, scomparsa quattro giorni fa a San Graziano di Sopra. Non potrà rimanere con noi fino alla fine perché naturalmente, alla luce di quanto accaduto ieri sera, vuole tornare al più presto dalla sua famiglia e dare una mano alle ricerche. Se è ancora qui è perché ha ancora qualcosa di importante da dirci.» la guardò, e Valeria immaginò la telecamera fissa sul suo volto prendere il sopravvento su quella che abbracciava tutto lo studio.

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