Capitolo 7

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7. Enough

Katherine's pov- Hai qualcosa di diverso

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Katherine's pov
- Hai qualcosa di diverso. - Cami mi scrutava il viso da circa dieci minuti, alla ricerca di quel particolare che, secondo lei, mi rendeva diversa dagli altri giorni.

- Sono sempre la stessa, non ho cambiato nulla. - ripetei per chiarire il concetto.
Appena mi aveva vista, Cami avevano continuato a ripetere che c'era qualcosa di diverso in me, ma non riusciva a capire cosa. In realtà nemmeno io riuscivo a capire di cosa stesse parlando, quindi non potevo aiutarla.

- È vero, i tuoi occhi sono diversi, anche i tuoi movimenti sono più rilassati. - Tania le diede manforte.
Fantastico, se Tania cominciava a fantasticare niente poteva fermarla.
In tutto ciò, io continuavo a non capire.

- Avete rotto le palle. - Mia alzò la testa dal libro di fisica per lamentarsi, come suo solito.
In effetti aveva ragione, lei stava cercando di studiare e noi non smettevamo di parlare, un po' mi dispiaceva per lei.
- Volete sapere cos'ha di diverso? Ha fatto sesso, ha scopato, capite ora? - urlò esasperata, lasciando tutte a bocca aperta, compresa la sottoscritta.

- Ma sei deficiente? - urlai ancora più forte.
Tutte le persone che erano nel cortile della scuola in quel momento avevano ascoltato le parole di Mia con molto interesse. Il dispiacere che avevo provato nei suoi confronti era sparito.

- Se no 'ste qua non smettevano di parlare. - rivolse la sua attenzione al libro, come se nulla fosse successo, come se non mi avesse fatto fare una figura di merda.

- E tu come lo sai, scusa? - chiese Tania curiosa.
Arrossii immediatamente, dato che sapevo perfettamente come lei facesse a saperlo. Ovviamente aveva capito ciò che aveva fatto Alex mentre ero a telefono con lei e, conoscendo Mia, se lo sarebbe sicuramente fatta sfuggire. Non era cattiva, era semplicemente fatta così.

La bionda mi guardò e mi sorrise maliziosa, come chi la sapeva lunga. - Intuito. - alzò le spalle e trattenne una risata.

La ringraziai mentalmente e aggiunsi un post-it immaginario nella mia mente: dovevo ricordarmi di chiederle come stava andando con Matt.
Il giorno prima aveva chiamato per parlare proprio del ragazzo con gli occhi azzurri, ma, ovviamente, io non le avevo prestato la giusta attenzione.

- Ragazze, io vado a cercare qualcuno che capisca qualcosa di tutte queste formule che per me sono arabo, ci vediamo oggi al bar. -
Mia si alzò dal muretto e tutte ricambiammo il suo saluto, non prima di averle augurato buona fortuna per quell'interrogazione che avrebbe deciso le sorti della sua media.

Eravamo a fine marzo e i professori già avevano cominciato a rompere dicendo di essere indietro con interrogazioni e verifiche. Odiosi.

- Oddio, ragazze, sta arrivando Satana. - Tania raddrizzò la schiena e lanciò uno sguardo alle nostre spalle.

Io e Cami immediatamente ci voltammo e ciò che vedemmo rappresentava veramente l'immagine di satana.
Caroline Bane e le sue scagnozze si stavano avvicinando a noi, con l'aria di chi voleva rompere il cazzo.

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