Capitolo 27

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27. No distractions

Camille's povEravamo tutti nel salotto di casa e nessuno sembrava capirne il motivo

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Camille's pov
Eravamo tutti nel salotto di casa e nessuno sembrava capirne il motivo.
Alex ci aveva, nel vero senso della parola, obbligati a riunirci perché aveva qualcosa di importante da dire. L'ultima volta che era successa una cosa del genere, ci aveva costretti a partecipare al suo folle teatrino a casa di Kat, quando voleva convincere il padre della sua ragazza che era lui il ragazzo perfetto per la figlia.

- Ci dirai cosa ci facciamo qui o dobbiamo stare tutto il tempo in silenzio? - Matt fu l'unico a parlare.
Nessun altro sembrava avere il coraggio di parlare con il mio fratellastro che in quel momento sembrava su tutte le furie. Aveva i gomiti poggiati sulle gambe e la testa stretta tra le mani mentre guardava un punto indefinito, con lo sguardo perso. Inutile dire che eravamo terribilmente preoccupati.

- Dobbiamo aspettare ancora una persona. - disse senza mai distogliere lo sguardo da quel punto indefinito. Aveva due occhiaie che gli contornavano gli occhi e la faccia di chi aveva passato una notte insonne.

- Katy? - chiese Tania, inconsapevole che con un semplice nome avrebbe potuto scatenare l'ira di Alex.

Ritornò nel mondo reale e sarebbe stato meglio se non lo avesse mai fatto.
Puntò l'indice contro la rossa e parlò con un tono glaciale che non gli apparteneva. O meglio, io non l'avevo mai sentito parlare in quel modo - Lei non deve sapere niente di quest'incontro. - per poco non urlò.

- Amico, - Matt si alzò e con tutta la calma del mondo si avvicinò al suo amico. Non sembrava a disagio, anzi sembrava non essere la prima volta che aveva a che fare con quel lato di Alex. - ci puoi dire cosa sta succedendo? Ci stai facendo preoccupare. - indicò i volti sconvolti di tutti noi.

- Io... -
Nell'esatto momento in cui stava finalmente per parlare il campanello della porta suonò.

Immediatamente Alex si alzò e andò ad aprire all'ospite tanto attesa.
- Alla buon'ora. - lo sentimmo urlare. Seguirono dei bisbigli che nessuno di noi riuscì a capire.

Tania trasalì e si accoccolò sul petto di Mason che prontamente le cinse le spalle con il suo braccio. Mia fissava accigliata il posto in cui fino a qualche attimo prima era seduto mio fratello mentre Matt fissava lei, con sguardo preoccupato. Jackson, invece, sembrava tranquillo ostentando quell'aria di sicurezza che lo caratterizzava. Io semplicemente mi rannicchiai sulla piccola poltrona, dandomi conforto da sola.

- Sono sicuro che avrà una giusta spiegazione. - la forte mano di Jacks mi strinse la spalla e io la strinsi, aggrappandomi ad essa.

- Non l'ho mai visto in questo stato. - parlai con voce rotta perché ero davvero preoccupata per lui. Quella notte avevo sentito vari rumori provenire dalla sua camera, come se stesse distruggendo tutto l'arredamento. L'ultima volta che aveva fatto una cosa del genere era stato a causa di Kat, che avessero litigato di nuovo?
Me l'avrebbe detto. Avevo intenzione di alzarmi e di chiedere alle nostre amiche sapessero qualcosa, ma tutte le buone intenzioni volarono via quando vidi la sua figura entrare in salotto.

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