Capitolo 17

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17. Bad day? No, bad life!

Alexander's povNon riuscivo a dormire, a causa delle mille sensazione che provavo

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Alexander's pov
Non riuscivo a dormire, a causa delle mille sensazione che provavo.
Mi sentivo deluso, ferito e umiliato. Non potevo credere a ciò che era successo. Una delle poche persone di cui mi fidavo ciecamente, aveva tradito la mia fiducia.
L'avevo accolta in casa mia come se fosse stata veramente mia sorella, nonostante io non accettassi il fatto che mio padre si fosse risposato, dimenticandosi per sempre di mia mamma.

Kat aveva provato a convincermi che lei non aveva colpe, che era stata costretta, non aveva avuto scelta. Ma la scelta l'aveva avuta eccome. Poteva parlarcene, l'avremmo aiutata senza pensarci due volte, come già era successo in passato. Aveva forse già dimenticato che Katy aveva messo in pericolo la sua stessa vita per salvare lei?

Mi girai a guardare la ragazza che dormiva al mio fianco e pensai a quanto fossi stato stupido a lasciarla andare. Allontanandola non avevo fatto altro che soffrire e farla soffrire. Le accarezzai leggermente il viso, facendo attenzione a non svegliarla. Non volevo rovinarle il sonno, almeno uno dei due poteva dormire serenamente.

- Non dormi? - sussurrò stropicciandosi gli occhi, con voce roca a causa del sonno.

- Ho sete. - mentii. Non potevo dirle ciò che mi passava per la testa, l'avrei solo fatta preoccupare inutilmente.

- Vuoi che ti vada a prendere un bicchiere d'acqua? - forzò un sorriso, ma le uscì solo una smorfia, probabilmente dovuta alla stanchezza. Eh beh, erano le cinque del mattino.

- Tranquilla, faccio da solo. - le stampai un bacio tra i capelli, per poi alzarmi dal letto.
Subito dopo la vidi chiudere di nuovo gli occhi e assumere quell'espressione serena che aveva solo quando dormiva. Mi ritrovai a sorridere. Quella ragazza mi aveva migliorato la vita.

Scesi al piano di sotto per prendere qualcosa da mangiare. Quando non dormivo la notte il mio stomaco sembrava un pozzo senza fondo, come se col cibo avesse voluto compensare le ore di sonno.
La cucina di Kat, così come l'intera casa, era sempre in ordine, non c'era mai un frutto fuori dal cestino o un post-it messo male, così quando notai quel piccolo pezzo di carta stropicciato e buttato vicino al cestino non potei far a meno che insospettirmi. Non saprei dire come avessi fatto a notarlo, ma fu come se quella poca luce di una mattina di aprile avesse voluto illuminarmi proprio quell'angolo.

Lo aprii e rimasi senza parole, provando ancora una volta quel forte senso di rabbia e di delusione.

Katherine's pov
Mi svegliai a causa del suono della sveglia con l'aspettativa di trovare Alex accanto a me, mentre mi fissava sorridendo, ma ciò non accadde. Le lenzuola profumavano ancora di lui, ma lui non c'era.
Pensai che fosse sceso a fare colazione, anche se di solito aspettava sempre me prima di fare qualsiasi cosa, ma non esclusi quell'opzione.

Ma quando mi accorsi che sul cuscino su cui aveva dormito il mio ragazzo c'era quel foglietto, mi mancò il respiro. L'aveva saputo. Aveva saputo quanto fossi stata stupida a nascondergli una cosa di grande importanza.

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