Capitolo 19

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19. Revenge

Alexander's povRabbia e disperazione

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Alexander's pov
Rabbia e disperazione.
Mi sentivo inutile e insignificante.
Era come se avessi potuto conquistare il mondo, se solo lo avessi voluto, ma c'era quel qualcosa che me lo impediva.
Ad essere sinceri, io non riuscivo a capire: non capivo perché avesse deciso di fare tutto da sola, perché non me ne avesse parlato e perché rischiare tanto. Cos'era più importante della sua stessa libertà, quella per cui aveva lottato tanto?

- Jacks, non ho tempo per qualche tua assurda stronzata. - risposi al cellulare, mentre continuavo a seguire quell'audi bianca.

Non sapevo dove Hunter stesse andando, sapevo solo che era giusto seguirlo. Se c'era qualcosa che avevo capito di lui era proprio che non faceva mai nulla per caso. In quel momento avevamo lo stesso obiettivo e dovevo ammettere che non poteva esserci compagno di squadra migliore.

- Bro, in questo momento davanti a me c'è la macchina della tua ragazza, dove cazzo sta andando così di fretta? - rise, credendo che la situazione fosse divertente. Quel ragazzo non riusciva a prendere mai niente seriamente.

- Dove sei? - trattenni un urlo di rabbia. Non mi capitava di avere un attacco del genere da quando Katy era stata rapita la prima volta. Avevo lasciato che accadesse una volta, non sarebbe capitato di nuovo.

- Calmo. - potei immaginarlo alzare gli occhi al cielo e, se fosse stato in un altro momento gliel'avrei fatto notare, ma non era il caso. - Ti mando la posizione su whatsapp? -
Per la prima volta in quattro anni che conoscevo quel ragazzo non percepii nessun divertimento nella sua voce. Stava cominciando a capire la gravità della situazione.

- Sì e, per favore, fai in fretta. - lo implorai.

Attaccai e, con una manovra a dir poco illegale, affiancai l'auto del biondo.
- Hunter. - lo chiamai con il suo vero nome, questo per far capire quanto fosse grave ciò che stava accendendo.

- Che cazzo ci fai qui? - frenò bruscamente e fui costretto a fare lo stesso.

Fortunatamente non eravamo in città, ma in una zona completamente di campagna, dove il verde predominava e non c'era alcuna traccia del passaggio distruttivo dell'uomo.

- Pensavi davvero che sarei rimasto da parte? - scesi dall'auto e mi avvicinai al finestrino della sua. Doveva prendermi sul serio, io non ero il ragazzino che dimostravo di essere solo in presenza di Kat. - Quando si tratta dell'incolumità della mia ragazza? - alzai un sopracciglio e lo guardai attentamente negli occhi. Non mi faceva per niente paura, anche se, molto probabilmente, ne avrei dovuta avere.

- Okay, solo resta qui, io devo incontrare una persona. - mi puntò un dito contro, come se quella fosse una vera e propria minaccia.

Annuii, capendo che si trattasse di qualcuno di importante, ma proprio nel momento in cui Hunter svoltò l'angolo per andare chissà dove il mio telefono vibrò, avvisandomi dell'arrivo di un messaggio. Il messaggio di Jackson.
Beh, inutile dire che non ci riflettei nemmeno un secondo in più e, dopo essere tornato nel mio veicolo, guidai fino alla destinazione segnata sul navigatore.

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