12.

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Mi stavo affezionando ad Harry più quanto avessi dovuto?

Ci comunicarono il gruppo per il
ballo e noi cinque eravamo nello stesso.
Meglio, avrei potuto stare accanto ad Harry.
Ovviamente non eravamo gli unici.

Rumorosamente ci alzammo dalle panche e seguimmo un uomo fino alle scale.

"È il vostro turno, prego" e con la mano ci fece cenno di salire sul palco.

"Buongiorno superstiti" ci accolse l'uomo dal viso poco amichevole.

Lo faceva apposta per metterci sotto pressione, ne ero certo, ma non sarei caduto nella sua trappola.

Cercai il riccio con lo sguardo ed era visibilmente spaventato.

Avrei voluto correre da lui e abbracciarlo o qualunque cosa per farlo stare calmo, tuttavia si azionò la musica.

In men che non si dica un gruppo di corpi informi si muoveva al meglio delle proprie capacità sul palco.

I giudici avevano iniziato a camminare tra noi concorrenti e la cosa mi metteva al quanto a disagio.

******

Rimasi concentrato per tutta la durata dell'audizione.

"Bene così ragazzi. Tra due giorni avrete i risultati sulla decisione finale presa alla somma della prova di canto e quella di ballo appena tenuta. Arrivederci e avanti i prossimi!" ci congedò così l'unico giudice che aveva parlato per tutta il tempo che eravamo stati lì.

Tornammo in camera -ormai non avevamo più una vita al di fuori di quelle quattro mura- e ci stendemmo sui letti.

"Haz, vieni un momento qui?" fu Niall a parlare.

"Dimmi" biascicò con un filo di voce Harry.

Non riuscivo a vederlo bene perché aveva la testa china sul pavimento, ma era possibile che stesse piangendo?

"Lo sai che non devi crogiolarti per questa maledetta audizione...sei bravo Hazza" lo rassicurò l'irlandese per poi coinvolgerlo in un affettuoso abbraccio.

Allora era sempre quello il motivo della sua tristezza...la prova di danza.

Non ero riuscito a vedere tutta la
sua esibizione, dovendomi concentrare sulla mia, però non poteva essere andata così male. Anche Niall lo diceva.

In quel momento il mio cuore perse un battito: Harry tra le braccia di Niall sembrava un piccolo cucciolo smarrito. Giocava insistentemente con le sue mani e aveva chi occhi chiusi. Si lasciava coccolare dalle carezze del biondo lasciategli tra i capelli.

Sentii le braccia prudere, come se avessi bisogno di sentire quel corpicino caldo contro la mia pelle.

Seduto sul bordo del letto feci una cosa avventata, forse troppo.

"Riccio" lo chiamai.

"Uhm" rispose con la testa ancora piantata sul petto di Niall.

"Vieni a sederti qui per un momento?" alzò gli occhi e il blu incontrò il verde.
Un verde velato dall'acqua. Si, stava piangendo.

Niall gli sussurrò qualcosa all'orecchio e poi lui, a passo lento, si accomodò accanto a me sul materasso.

Deglutì a vuoto. Ora che lo avevo chiamato cosa avrei dovuto fare? Non potevo fiondarmi su di lui, soprattutto non volevo si spaventasse e scappasse per poi stare ancora più male. E questa volta sarebbe stata davvero colpa mia.

'STUPIDO'

Tell me about X FACTOR [larry]Where stories live. Discover now