5.

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|il giorno dopo|
"Harry, porca misera, quante volte devo dirti di svegliarti o faremo tardi!!" mi chiamò una voce indistinta.

"Lascia stare la principessina, è troppo sfaticata per ricordarsi della sua audizione. Per me non passa" e fu quello che mi portò ad aprire gli occhi.

"Vaffanculo Tomlinson" pronunciai con ancora la voce impastata dal sonno, la vista annebbiata e la tempia che pulsava per lo stress accumulato.

"Non c'è bisogno di scaldarsi così tanto.
Dovresti ringraziarmi" lo vidi ridere sotto i baffi, che non aveva.

"Per che cosa? Avermi svegliato nel peggior modo possibile? Porco mondo nemmeno mia madre è così rude!"

"Ehi stronzetto non provare a rubarmi la frase d'effetto eh" biascicò il pakistano da sotto le coperte.
Glie l'avevo sentita dire più di una decina di volte il giorno precedente. Comunque sapevo stesse solo scherzando, non come qualcuno che mi stava rompendo le palle da appena sveglio.

"Seriamente? Ti ho svegliato prima che il tuo migliore amico qui, facesse saltare il tuo letto con una bomba " affermò il nano malefico.

"Niall ma che-...AHHHHH!! Ci rinuncio. Ora mi vado a preparare, basta che la smettete!" scaraventai le coperte sul pavimento e con un movimento veloce mi misi in piedi.

Beh, forse troppo veloce, perché appena mosso qualche passo in direzione del bagno, la mia testa girò e barcollai all'indietro.

"Styles stai attento per la miseria, non riesci nemmeno ad alzarti da un letto senza ucciderti" fu Louis a parlare mentre mi reggeva da dietro, le mani appoggiate una sul mio fianco e l'altra al centro della schiena.

Dire che mi sentii lo stomaco appallottolarsi come un foglio di carta usata prima di essere buttata nel cestino, è dire poco.

La mia pelle stava andando a fuoco nei due punti esatti in cui Louis stava trasmettendo il suo calore.

Mi ricomposi velocemente e, con un rapido scatto in avanti, mi chiusi in bagno.

Louis
"Niall, Louis, perché state facendo tutto questo bordello alle 7:30 del mattino!" piagnucolarono contemporaneamente Zayn e Liam, ancora con la testa sotto le lenzuola.

"Louis ha appena salvato Harry da una patetica morte" prese immediatamente la parola Niall.

"Ma cosa dici! Non è successo niente di tutto ciò e poi se morisse non saprei a chi pensare in continuazione e i modi per portarlo alla resa!" esclamai nervosamente, sentendomi sotto giudizio.

"Così lo pensi sempre, eh?" ammiccò il moro che, non si sa in che modo, si trovava coi piedi sul pavimento della stanza.

"Oh no, non è davvero quello credi Zayn, mi dispiace deluderti" ghignai.

"Ah e sentiamo...cos'è che penso, signor so tutto io perché non c'è nessuno di più figo di me in questa stanza."

"Che io provo qual-..." presi una pausa per riflettere sulla cazzata che stavo per dire e cambiai discorso, usando un'asso nella manica appreso il giorno precedente.

"Niall non è ora di fare colazione?" e all'irlandese si illuminarono gli occhi.

Prese Zayn per un braccio, trascinò giù dal letto un povero Liam assonnato e li portò fuori dalla camera a calci. Aggressivo il ragazzo eh.

Risi divertito alla stupidaggine di quei pazzi e al come Niall si era inserito perfettamente, da subito, all'interno del nostro piccolo gruppo. Non era facile, ma aveva portato freschezza e, come si suol dira, era stata una ventata d'aria fresca per noi.

"Okey ragazzi io sono pronto possiamo anda-...Ma dove sono tutti?!" spalancò gli occhi Harry uscito dal bagno in tutta la sua magnificenza. Una camicia a quadri blu e neri e degli skinny jeans, anche quelli neri, sfilacciati sulle ginocchia.

Diavolo, era anche affascinante e tutto il resto, ma sarei stato l'unico a rimanere in piedi in questa battaglia.

Lui manco riusciva ad andare dal letto al bagno, pff.

"Se ne sono andati, Niall ha dato di matto appena ho pronunciato la parola colazione." e sorrise.

"Già è fatto così" sorrise di nuovo.

"Vabbè, se non ti dispiace andrei in bagno io, sempre se non vuoi accompagnarmi..." mi stavo spingendo troppo oltre? Beh, in effetti aveva solo 16 anni...al diavolo la sua età, potrà essere anche un bambino, ma sempre rompi coglioni rimane.

Devo fargliela pagare e la mia sarà una tortura lenta e dolorosa.

"Non costringermi a mandarti ancora a fanculo Tomlinson!" biascicò a denti stretti.

"Se lo desideri non esitare a farlo, adoro quando mi chiami per cognome con quell'aria da meccanico stra figo che però avendo il mondo ai suoi piedi è sempre incazzato" gli lasciai un occhiolino e mi fiondai in bagno, dove era stato lui poco prima.

Una volta dentro mi resi conto che io e la giraffa là fuori passavamo troppo tempo a chiuderci nei bagni, per scappare l'uno dall'altro. Dovevamo smetterla.

No ma che dico, andare in bagno era un diritto di tutti.

Aprii il rubinetto e mi schiaffeggiai letteralmente con l'acqua gelida.

Stavo delirando ed era solo l'inizio del primo giorno di quella estenuante convivenza.

Merda. Ero nella merda.

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BUON NATALE A TUTTI E BUON GIORNO DOPO IL GIORNO DI LOUIS :3

se dovreste descrivere questo capitolo con UNA PAROLA quale sarebbe?
Sono curiosa di saperlo :)

XOXO

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