25.

134 13 73
                                    

Aprii gli occhi con le prime luci dell'alba. Non avevo dormito molto per via di, beh, tutto. Nella mia testa vagavano centinaia di domande a cui però non sapevo dare risposta.

Mi era piaciuto baciare Harry?
Certo cazzo eccome se mi era piaciuto. Sarebbe cambiato qualcosa nel nostro rapporto adesso? Sicuramente, ma in meglio o in peggio? Ero pronto ad affrontare questa cosa dell'essere gay? Avrei dovuto dirlo a mia madre e alle mie sorelle?
I miei amici lo avevano capito prima di me, ma io non ne ero certo al massimo. Ero bisessuale? Avevo fatto la scelta giusta con Harry? Potevo fidarmi di lui? Forse, ma il problema è che non mi fidavo nemmeno di me stesso e di quello che provassi realmente. Era solo una nuova emozione data dall'eccitazione del gioco? Saremmo diventati qualcosa di più? Era possibile fosse successo in una settimana? Cosa avrei fatto quando si sarebbe svegliato e avremmo dovuto parlarne faccia a faccia? Ero pronto a reggere il confronto con lui e con me stesso?

La testa mi esplodeva e un senso di vomito percosse il mio esofago.
Per fortuna mi riaddormentai ascoltando il respiro e il leggero russare di Harry.

Adesso ero nuovamente sveglio. Il sole, alto nel cielo, entrava dalle finestre e creava contrasti di ombre all'interno della stanza.
Il più silenziosamente possibile provai a scendere dal letto. Non volevo svegliare Harry, era così tenero e aveva un palese bisogno di riposare.
Scesi in cucina per prepararmi un tea. Presi il telefono, che non avevo sfilato dai pantaloni la sera prima, e guardai l'ora.
10:36 comparve scritto sullo schermo.
Gli altri ragazzi dormivano ancora e da una parte ne ero sollevato. Non mi andava di parlare con nessuno, almeno per quel momento.

Una volta scaldata l'acqua presi una bustina di tea verde trovata in un armadietto.
La immersi dentro e cominciai a muoverla su e giù vedendo pian piano il liquido scurirsi.

Non so per quanto restai lì a fissare i fornelli, seduto dietro all'ampia isola, ma fatto sta che ormai la mia bevanda era fredda e gli altri ragazzi stavano per far irruzione nella sala.

"Ehi Louis, com'è andata ieri?" curiosò Zayn mentre versava il latte in una ciotola.

"Bene, penso" risposi distrattamente.

"Se lo dici tu..." e con nonchalance sparì di nuovo chissà dove.

"Vabbè vado a svegliare Harry" annunciò Niall su di giri dopo aver ingerito due chili di biscotti in dieci minuti.

Giusto, Harry. Diamine non potevo scappare in quel modo dai problemi. Ci avevo riflettuto abbastanza, era il momento di agire.

Sentii i primi gradini scricchiolare sotto i piedi di Niall e mi fiondai, spintonando malamente Liam, per fermarlo.

"Niall!" urlai con il fiatone. Dovevo assolutamente ricominciare a fare sport.

Sobbalzò rischiando di cadere dalle scale per poi voltarsi e attendere che io continuassi a parlare.

"Posso andare io?" supplicai quasi.

"Sta notte non eri nel tuo letto quindi hai dormito con lui giusto?" inarcò un sopracciglio.

"Si, ma cosa c'entra con quello che ti ho chiesto?" piegai la testa confuso.

"Vi siete baciati?" buttò fuori tutto in una volta.

Cazzo e ora cosa avrei dovuto dirgli? Io volevo solo andare a svegliarlo, non pensavo di dovermi sorbire un interrogatorio alla Sherlock Holmes.

Tell me about X FACTOR [larry]Where stories live. Discover now