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Louis
Harry era chiuso in bagno da circa mezz'ora e io stavo chiacchierando di cazzate varie con i ragazzi.
Eravamo stesi, anche se ancora bagnati nei nostri accappatoi, sul divano ad aspettare il nostro turno.

Dal piano superiore una specie di ventola attirò la mia attenzione e prontamente Niall disse: "credo sia Harry che si asciuga i capelli, sai, non sono facili da gestire quei riccioli" addentando poi una fetta di pizza che avevamo
ordinato nel frattempo.

"Vado a vedere se ha bisogno di qualcosa" mi misi in piedi e salii le scale. Dal piano inferiore il vociferare era ricominciato, come poco prima che mi muovessi.

La porta del bagno era leggermente aperta, forse per far fuoriuscire il vapore e il calore causato dal phone. Sbirciai all'interno e vidi un piccolo esserino con indosso ancora il suo accappatoio e le mani che con forza tentavano di districare i nodi nei capelli. Era...tenero.
Senza annunciarmi spalancai la porta quel tanto che bastava per entrare e poi, stavolta, la richiusi a chiave.

Harry non si era ancora accorto di me, infatti quando mi avvicinai a lui e incontrò il mio sguardo nello specchio, balzò all'indietro spaventato.
Spense il phone abbandonandolo sul ripiano del lavandino e mi guardò accigliato.

"Che c'è?" piegai la testa di lato.

"Cosa ci fai qui?" e cominciò a scrutarmi con aria indagatoria.

"Volevo stare con te" rivelai infine dopo aver retto il suo sguardo irremovibile.

A quel punto i suoi muscoli facciali si rilassarono lasciando spazio a un accentuato rossore.
Perché doveva arrossire per ogni cosa che dicevo?

"Va bene, ma non credo sia così divertente stare a guardare mentre mi asciugo i capelli" e poi si girò ricominciando a torturarsi i ricci con le mani.
Appoggiai una mano sul suo braccio per fermare i suoi movimenti e spensi per la seconda volta il phone.

"Piccolo, lascia fare a me mh?" sospirai in attesa che si sedesse sul bordo del water.
Misi il phone alla velocità minore in modo che potesse sentirmi parlare o il contrario.

"Sai, con sorelle più piccole oramai so come domare una chioma" sorrisi al pensiero delle mie sorelle. Un po' mi mancava casa.

"Anch'io ho una sorella" disse a quel punto Harry.
Mi ricordavo di lei, mi aveva accennato qualcosa durante la prima giornata agli studi.

"Quella per cui sbuffavi in sala d'attesa?" lo incalzai.

"Non prendermi in giro" sbuffò fingendosi offeso.

Non parlammo più, ma non perché fosse nato un litigio...probabilmente era bello ascoltare il respiro dell'altro sincronizzato al proprio. Per quanto mi riguardava il poter passare le dita tra i ricci di Harry e lasciare che la sua cute fosse toccata da aria leggermente calda, era la cosa migliore.

Quando finii il corpo di Harry era completamente abbandonato su di me, che lo reggevo grazie alle gambe dietro la sua schiena.
Senza smuovermi troppo, poggiai il phone in un posto dove non potesse cadere. Poi mi abbassai all'altezza di Harry che mugugnò parole sconnesse di cui capii solo: "ho sonno, abbracciami Lou" e che mi fecero scaldare il cuore come mai prima d'ora.

Lo fissai per interminabili secondi fin quando non mi resi conto che dovevo ancora farmi una doccia e stessa cosa i ragazzi al piano di sotto.
Decisi di accompagnare prima Harry a letto, poi avvertire gli altri di non preoccuparsi dato che eravamo ancora vivi.

Lo presi in braccio sollevandolo dalle gambe e dio, mi sentivo ridicolo. Era come avere fra le braccia una delle mie sorelle sul serio. Eppure, non potevo fare a meno di osservare ogni suo particolare, tutto era semplicemente magnetico in lui.

Sgusciai fuori dal bagno pregando mentalmente di non incontrare nessuno nel tragitto fino alla camera del riccio, ma effettivamente dio non era dalla mia parte.
Mi ritrovai di fronte Liam che mi guardava con circospezione, esattamente come si fa con i criminali. Nello stesso momento il silenzio fu rotto da un leggero spostamento di Harry fra le mie braccia che lo portò a chiudere una mano a pugno sul mio accappatoio, all'altezza del petto.

"Cosa significa?" si stupì Liam.

"Mmm...è quel che è..." tentai, non avendo ancora parlato con Harry di quello che effettivamente fossimo.

"Ci state nascondendo qualcosa, vero?" mi stuzzicò.
In difficoltà abbassai gli occhi e senza dire nulla di più, mi voltai fulmineamente nella porta a pochi passi da noi.
Distesi Harry sul materasso e, dato che non volevo invaderlo in nessun modo, gli lasciai addosso il suo accappatoio.
Uscii dalla stanza dopo avergli steso lenzuola e coperte.

Chiesi velocemente agli altri ragazzi se si fossero lavati e notando i loro pigiami intuii fosse un sì.

Li avvertii che stessi andando a farmi io una doccia e poi mi chiusi la porta alle spalle. Meticolosamente sistemai i vari oggetti sparsi per il bagno e poi mi levai l'accappatoio, scostai la tenda della doccia ed entrati sotto al getto d'acqua calda precedentemente aperta.
Come di consuetudine iniziai a intonare le parole isn't she lovely, isn't she wonderful. Davvero non lo facevo apposta, ma dopo aver sentito Harry cantarla nei momenti di noia, mi si era conficcata nel cervello come una fastidiosa mosca.
Aprii lo shampoo e con movimenti delicati cominciai a strofinare la mia cute. Forse mi sarei dovuto tagliare quella sottospecie di frangia, portavo un taglio troppo femminile a parer mio.
Questa stessa mattina lo avevo proposto ad Harry, ma lui mi aveva insultato -cito testuali parole- dicendo di essere un pazzo squilibrato da chiudere in manicomio.
Poi aveva cominciato a lasciarmi dei baci su tutto il viso continuando a far scorrere le sue dita tra i miei capelli.
Ripresomi da questi pensieri, afferrai immediatamente il barattolo del bagnoschiuma.
Stavo per stapparlo, quando il ruotare della chiave nella porta mi fece fermare e tentare di capire chi stesse cercando di violare la mia privacy.

Beh, non ci misi molto a capirlo perché: "Louis, io e te dobbiamo parlare" arrivò chiaro e tondo alle mie orecchie.

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Scusatemi davvero per il ritardo. Questa settimana scuola è stata un inferno.

Da voi come va? 🦋✨

xx

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