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Louis

Era terminata un'altra settimana, l'esibizione era andata molto bene, con Harry stavo vivendo un sogno ad occhi aperti, tutto era perfetto tranne per: "Eleanor possiamo tornare agli studi? Mi fanno male i piedi e le braccia, perchè non te le porti tu le borse?" sbuffai prima di fermarmi e lasciar cadere le trecento buste che a ogni negozio aumentavano sempre di più.

"Sei tu il mio accompagnatore e in quanto tale dovresti renderti utile no?" mi fissò per poi notare la montagna ai miei piedi "MA COSA FAI RACCOGLILE CHE SI ROVINA TUTTO" strillò in preda a un crisi isterica.

"Ti prego smettila, non c'è la faccio più, lo vuoi capire che io qui non ci voglio star-" squillò il telefono salvandomi da quella situazione alquanto scomoda "pronto?" chiesi non avendo prestato attenzione al nome sullo schermo.

«Ciao Lou» rispose pacatamente l'inconfondibile voce di Harry.

"Ehi piccolo come va?" domandai senza curarmi della presenza della mora.

«Mi manchi e mi annoio, quando torni?» sorrisi immediatamente e maledii me stesso per aver accettato un'altra volta di uscire con Eleanor, così mi rivolsi a lei: "senti, Harry non sta di nuovo molto bene, i ragazzi sono usciti, quindi ti supplico, andiamo via?" mi inventai prontamente una sua plausibile.

Mi osservò interdetta per qualche secondo poi arrotolandosi un dito intorno a una ciocca di capelli: "va bene, ma solo perchè mi fa pena il tuo amichetto". Si abbassò e prese le buste iniziando ad allontanarsi dirigendosi verso l'uscita.

"Sto arrivando, mi sei mancato anche tu" parlai questa volta al riccio ricevendo subito un: «ti aspetto, ti voglio bene» a cui seguii un mio "anche io" per poi chiudere la chiamata e riporre il cellulare in tasca.

"Si ma aspettami ora" alzai la voce aumentando il passo per raggiungere Eleanor. Mi chiedevo per quanto ancora avrei dovuto sopportarla...forse avrei dovuto stroncare ogni sua fantasia sua di me comunicandole che ero felicemente fidanzato con Harry?

Ci riflettei e in effetti non sembrava una cattiva idea, meglio essere sincero che illuderla no?

***

Salimmo sul taxi a fatica e anche il tragitto non fu dei migliori. Sembrava una di quei film muti, letteralmente non avevamo spiaccicato una parola da quando eravamo usciti dal centro commerciale.

Giunti agli studi ad aspettarmi fuori ritrovai un Harry in maglietta azzurrina, pantaloni neri, scarpe nere e una montagna di ricci. Eleanor non si curò nemmeno di salutarmi, semplicemente mi sorpassò così come fece con Harry. Quest'ultimo mi corse in contro e mi gettò le braccia al collo, io lo strinsi accarezzandogli a palmi aperti la schiena. Rimanemmo in silenzio, i petti uniti e i nostri cuori a battere all'unisono come i respiri che sembravano scanditi da un metronomo. Lentamente ci dividemmo ed Harry, incerto, avvicinò la sua mano alla mia. Io senza farmelo ripetere due volte intrecciai le nostre dita facendo colloidale i palmi leggermente sudati per via della temperatura.

"Ti va se giochiamo a calcio?" lasciai uscire dalla mia bocca come prime parole.

"Vorrei dirti di sì, tuttavia sono una frana, davvero non ho coordinazione nei piedi" rise "è già tanto che riesco a camminare senza cadere ogni tre per due" iniziò a far dondolare avanti e indietro le nostre mani. Le guardai e sorriso istintivamente, rialzai la testa: "ti insegno io, non è difficile e se dovessi farti male, nonostante non permetterò succeda, sono qui promesso" gli scoccai un bacio sulla guancia che lo fece arrossire.

"Va bene, ma dove la troviamo una palla da calcio?" corrugò le sopracciglia.

"Andiamo a comprarla" dissi con ovvietà.

Tell me about X FACTOR [larry]Where stories live. Discover now