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Sapete quelle situazioni in cui siete consapevoli di essere nella merda fino al collo, ma nonostante tutto non riuscito a muovere un muscolo?
Bene, questo è quello che provai quando quell'esserino davanti alla porta mi disse di dover parlare. Aveva un tono di voce molto fermo e distaccato. C'è l'aveva con me? Lo avevo turbato in qualche modo?
Prima che potesse continuare a parlare gli chiesi di uscire dal bagno e che lo avrei raggiunto tra un istante.
Terminai velocemente la doccia e con ancora i capelli bagnati mi fiondai fuori dal bagno.
Che diavolo stava succedendo?

"Possiamo andare in camera mia?" proposi per avere una maggiore tranquillità e non svegliare gli altri.

Annuii e mi seguì fino al punto indicato.
Richiusi la porta alle nostre spalle e, sedendomi sul bordo del letto, gli chiesi di che volesse parlare così urgentemente.

"Di quello che sta succedendo"

"In che senso?"

"Questo rapporto che c'è, che si sta creando...è reale?" corrugai la fronte sorpreso dalla domanda.

"Di cosa stai parlan- oh" realizzai all'improvviso di non avessi più scampo, così mi affrettai a rispondere: "Certo che lo è? Come potrebbe non esserlo? Mi stai accusando di considerare tutto questo solo un gioco?" alzai leggermente il tono della voce.
Come poteva dirmi una cosa del genere? Ormai ci conoscevamo da una settimana e mi sembrava avessimo anche legato abbastanza. Eravamo compagni di band diamine, non potevamo essere in discussione dopo neanche 7 giorni.

"Non sto dicendo questo, sto solo cercando di capire se tu vuoi che questa cosa continui...se-" si interruppe.

"Se?" lo invitai a continuare.

"Se hai paura che diventi tutto troppo importante e se pensi che sta andando tutto troppo velocemente, allora ti prego di dirmelo ora e farla finita. Non voglio che nessuno dei due soffra" terminò lasciandosi cadere al mio fianco, ma sempre a debita distanza.

"Senti" mi voltai a guardarlo "non so cosa succederà okey? Posso solo vivere il presente e per quanto mi riguarda nel mio presente ora c'è anche lui, scusami se non te ne ho parlato prima. Sei il suo migliore amico e pensavo lo avesse fatto lui. In realtà non so bene cosa siamo ancora. Non ne abbiamo mai parlato"
sospirai a quel pensiero.

"Dovete farlo, per il vostro bene e per il bene della band, ricordati che siamo in 5 in tutto questo e se le cose dovessero complicarsi ne andremo di mezzo tutti" rimanemmo in silenzio per svariati minuti.

"Liam mi ha detto che vi ha visti prima, fuori dal bagno. È tanto pesante?" rise a quell'immagine e inevitabilmente lo seguii.

"No per niente e poi è così basso" indicai la sua altezza, posizionando la mia mano parallela al pavimento, nell'aria.

"Ma se tra un po' è più alto di te! Lo sappiamo tutti che tu non crescerai più mentre lui continuerà ad alzarsi e alla fine sembrerai suo figlio" con grande peccato un cuscino finì dritto sulla faccia del biondo tinto.

Nessuna era autorizzato a parlare della mia altezza e sopratutto a prendermi in giro paragonandomi ad Harry.
Senza fare troppo rumore lo feci alzare violentemente dal letto e, tra una protesta e l'altra, lo sbattei fuori dalla mia camera.
Peccato che quando aprii la porta ci ritrovammo faccia a faccia con il diretto interessato di quella conversazione.
Harry.

"Niall che diavolo..." si era cambiato e ora indossava il suo solito pigiama, anche se ormai sapevo fosse solo una scusa, infatti lui dormiva sempre con solo i boxer addosso.

"Se ne stava andando, vero Niall?!" lo fulminai con lo sguardo.

"Si, ma penso che voi due dobbiate parlare seriamente ora, vero Louis?!" rispose inviandomi una frecciatina.

"Ehm...okey" dissi e finalmente lasciò la stanza.

Harry era fermo davanti a me e mi guardava con occhi curiosi e allo stesso tempo assonnati.

"Mi hai riportato a letto tu?" chiese dopo qualche minuto sfregandosi un occhio.

"Si" risposi in fretta.

Tutto ritornò silenzioso. C'era uno strano muro a dividerci...che cosa stava accadendo?

"Posso rimanere da te sta notte o hai paura che i tuoi amici mi vedano con te?" si lasciò andare a una piccola risata.

"Ehm certo" ero incerto, ma non mi importava più molto dei nostri amici.

"Stai mentendo" sbuffò roteando gli occhi.

"Non è vero Harry" ma che diamine!

"Dillo se ti fa schifo dire ai tuoi amici che siamo...che siamo...LOUIS NON SO NEMMENO COSA SIAMO! Non c'è la faccio più a nascondermi. Domani torneremo agli studi per iniziare le riprese del programma e noi...noi non possiamo andare avanti così. Ho bisogno di te Louis, ma non reggo più il fatto di non poterti nemmeno prendere per mano davanti a loro!" sputò tutto d'un colpo come ripresosi dal sonno.

Non era questo quello che volevo. Eppure era così difficile ammettere tutto a Liam e Zayn. In effetti però erano stati loro a dirmi di tornare dentro e baciare Harry...quindi loro sapevano. Tutti sapevano.

"Harry lo sai che anche io ho bisogno di te. Possiamo dirglielo se vuoi, ma non far finire quello che abbiamo. Lo so che è nato troppo in fretta eppure non voglio che finisca" mi spiegai.

"Ma tu hai paura Louis. Lo leggo nei tuoi occhi. Ora che ci penso tu non hai timore di loro, ma degli altri. Dimmelo allora Louis, noi cosa siamo?" continuò irremovibile. Sembrava scosso dalle sue stesse parole, stava torturando il suo labbro inferiore, ormai affondato nei denti.

Non sapevo cosa rispondere. Ero pronto per Harry. Volevo Harry in quel modo, però, in effetti, non ero pronto per gli altri.

"Louis ti prego dimmi qualcosa" la sua voce si incrinò.

"Harry io..." presi un respiro profondo.

"Cosa Louis? Parla dio mio!" e mi spintonò facendomi barcollare all'indietro per poi ricadere sul materasso.
Lo guardavo dal basso verso l'alto. Aveva gli occhi lucidi e arrossati.

"Il bacio in piscina di oggi, l'avermi asciugato i capelli...significano qualcosa per te?" sussurrò e feci fatica a capirlo.

Niall mi aveva detto di non farlo soffrire ancora eppure era quello che stava accadendo.

"Mi hai baciato una settimana fa solo perché ti facevo pena? Solo perché essendo uno stupido ragazzino non ho retto vedere te che quasi baciavi Niall? Si sono solo uno stupido ragazzino che si è preso una sbandata per uno che conosce da meno di un mese e per lo più a cui nemmeno piacevano i ragazzi o dovrei dire a cui non piacciono?!" a quel punto si portò le mani sul viso per poi uscire fuori dalla stanza.

Ero immobile, pietrificato. Era successo tutto troppo velocemente. I miei muscoli non rispondevano agli impulsi del mio cervello. Volevo alzarmi e seguirlo, ma qualcosa mi bloccava. E se avesse avuto ragione? E se non mi piacessero davvero i ragazzi? E se lo stavo solo prendo in giro? Non potevo lasciarmi fare una cosa del genere.
Senza riflettere presi la mia valigia e la riempii in fretta dei pochi panni che avevo con me. Mi misi qualcosa di comodo addosso e le mie vans.
Uscì in corridoio dove incontrai lo sguardo confuso di Zayn.

"Amico ma ch-" non lo lasciai finire e semplicemente mi sbattei la porta di quella casa alle spalle.
Sarei tornato agli studi. Avevo bisogno dei miei spazi.

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So che fa schifo :)

Come state?

Tell me about X FACTOR [larry]Where stories live. Discover now