32.

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Louis
Dopo le presentazioni, Simon ci indicò un foglio poggiato sul gradino davanti a me. Lo afferrai e cercai immediatamente di capire cosa fosse. Riportava la scritta "domande per i ragazzi"

Iniziai a leggere ad alta voce la prima:
"Quanti anni abbiamo e cosa vorremmo fare nella vita se non fossimo qui?" mi girai verso Niall per una sua risposta.

"Mmm penso che io lavorerei in una pizzeria o in un pub in Irlanda" rispose fiero di sé.

"Irlanda?" chiese Zayn incuriosito.
"Si, sai capelli biondi, occhi azzurri, amo la birra...è da lì che arrivo" spiegò con calma l'altro.

"Ma se sei tinto, sicuro che non ti sia ossigenato i capelli al posto di tingerli? Perché mi sa che hai intaccato qualche neurone" sghignazzò il moro.

In quella settimana alla villa ebbi modo di conoscerlo meglio ed ero certo sarebbe diventato il mio partner in crime. Era molto simile a me caratterialmente.

"Va bene ragazzi non scannatevi vi prego, non vorrei dover ripulire il sangue dalle scale ancor prima di esserci esibiti in tv" scoppiai a ridere e stessa cosa fecero gli altri tre, Harry rimase impassibile.

"Bene mmm vediamo la prossima domanda..." riportai gli occhi al foglio che stringevo tra le mani e dissi "Uhh, il tuo primo bacio Liam?" incontrando il suo sguardo e muovendo le sopracciglia.

"Quindici anni, molto carina, più piccola di me di un anno, nel parco dietro la scuola dopo che le chiesi di uscire" affermò prontamente.

"Sembra la lista della spesa" sussurrò Harry che mi fece voltare di scatto la testa.

"Cosa?" lo guardai accigliato. Passò qualche secondo e capii non avesse intenzione di parlarmi.

"Okey ehm la prossima è per tutti quanti" decisi vedendo fosse l'ultima rimasta.

Ancor prima che potessi leggerla Liam mi strappò il foglio di mano e lo fece al mio posto: "Cosa cerchiamo in una ragazza?" deglutii pentendomi subito di aver preso l'iniziativa di renderla una domanda di gruppo.

"Inizio io, allora per me deve avere gli occhi azzurri, mi piacciono molto" rispose Liam per primo.

Decisi di essere io il secondo, nonostante non sapessi proprio che dire. Beh, negli anni precedenti le mie fidanzate erano state tutte bionde...non potevo rispondere così, non me la sentivo. Era una domanda alquanto scomoda per me e percepivo la stessa cosa in Harry.

"Mi piacciono le ragazze che mangiano carote" mi decisi a dire e per la prima volta quel giorno sentii una leggera risata da parte del ricciolino.
Forse non mi odiava come credevo? Anche se me lo meritavo.

Uno sbuffo e poi la sua voce che scandiva incerto le parole: "A me piacciono le ragazze con un viso carino".

Non potei trattenermi e scoppiai a ridere. Era palese non volesse rispondere realmente alla domanda.

"Stessa cosa per me, ma deve avere anche un bel carattere!" esclamò Niall.

"Per me deve avere un bel sorriso, se è così allora ha già vinto tutto" affermò convinto Zayn.

"Awww che dolce" pronunciai portandomi teatralmente una mano sul cuore.

In effetti, però, aveva ragione.
Alzai gli occhi e con mio sorpresa incontrai quelli verdi di Harry.
Abbozzai un sorriso incerto e ne vidi spuntare uno, come un riflesso inconscio, sul viso del ricciolino con tanto di fossette incluse. Il mio cuore iniziò a battere velocemente e dovetti appoggiare una mano sul petto per paura scoppiasse.
Il mio intero mondo era concentrato su Harry e non mi resi conto della telecamera spenta e dei ragazzi che si stavano alzando.
Scossi la testa come per riprendermi e seguii i loro movimenti. Sorpassai il foglio sul pavimento, lasciato da Liam, e mi avvicinai a un tavolino nell'angolo della stanza.
Trovai due bicchieri d'acqua, ne presi uno, e cercai di capire chi oltre a me non l'avesse. Individuai subito Harry aprire la porta. Dove diavolo stava andando? Lo seguii con il mio e il suo bicchiere.

"Harry?" provai a chiamarlo. Prima avevamo avuto quel breve incrocio di sguardi, ma non ero sicuro volesse avere a che fare con me.

Si voltò, osservò il bicchiere che gli stavo porgendo per poi avvicinarsi lentamente afferrandolo e bevendo tutto d'un sorso.
"Uhm grazie" si morse il labbro e si girò nuovamente.

D'impulso strinsi le mie dita intorno al
sul polso e i nostri sguardi si incontrarono.

"Lou" soffiò con la mascella stretta e sopracciglia corrugate.

"Possiamo discuterne?" lo supplicai nonostante la colpa non fosse solo mia, avevamo sbagliato in due ed era stato lui a cominciare bombardandomi di domande.

"Non credo di averne voglia" smosse il braccio per essere lasciato.

"Eddai non fare il bambino" mi irritai.

"Vedi è inutile provarci..." biascicò ritirando bruscamente il braccio.

"Senti non vole-" non feci in tempo a richiamarlo perché una voce acuta sovrastò la mia.

"Ehiii LouLou, come va? È andata bene? Vuoi un gelato? Un panino? Un po' d'acqua?" non di nuovo.
Chiusi gli occhi pronto all'impatto finché un braccio si intrecciò al mio.

"No grazie, non ho bisogno di nulla e poi come vedi l'acqua c'è l'ho proprio qui" indicai il bicchiere provando a chiudere velocemente quella conversazione. Ne avevo un'altra più importante da affrontare.

"Allora dimmi cosa posso fare per te, sono a tua completa disposizione. Posso farti fare un giro degli studi, anche i luoghi non accessibili ai concorrenti, sai mio padre è uno dei giudici e posso fare quello che voglio con chi voglio" fece sfarfallare le sue sopracciglia senza lasciarmi.

"No davvero, ora non posso, sono occupato co-" nemmeno questa volta riuscii a terminare la frase, ma fu un'altra voce a interrompermi.

"Louis, vai pure con mia figlia, non preoccuparti di me" si intromise Simon alle mie spalle con tono autoritario. L'avevo detto che non mi piaceva per niente.

Sbuffai e con voce supplichevole ritentai "sto parlando con Harry, è im-" interrotto per la terza volta. Che diamine era diventato il non faccio finire le frasi a Louis day?

"Me ne stavo andando tranquilli, divertivi eh" sputò palesemente infastidito Harry. Uscì velocemente lanciandomi uno sguardo in cui lessi amarezza, delusione, rabbia e...tristezza? Questa volta il mio cuore perse un battito per poi ricominciare a battere più lentamente come se non avesse più un motivo per farlo, oltre a farmi rimanere in vita.

"Andiamo LouLou, ci divertiremo da matti" disse con tono eccitato e troppo, troppo alto Eleanor.

Non era una cattiva ragazza e sembrava anche simpatica, ma stava iniziando a darmi sui nervi. Mugugnai versi incomprensibili e mi feci guidare da lei fino alla porta, sotto lo sguardo attento di Simon. Appena sentii le porte richiudersi dietro di noi, sgusciai dalla sua presa e mi allontanai di almeno un metro e mezzo. Dovevo andare con lei, tuttavia nessuno poteva e doveva dirmi come comportarmi. A ogni corridoio che svoltavamo, a ogni stanza che mi mostrava, le mie orecchie erano come ovattate con del cotone, non la stavo realmente ascoltando, mi limitavo ad annuire.
Non vedevo l'ora che quella tortura finisse per poter parlare con chi davvero mi importava.

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Ehi, come va? Le vacanze come stanno procedendo?
Spero vi piaccia questo capitolo.
I.

Tell me about X FACTOR [larry]Where stories live. Discover now