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"Louis, Harry, siamo tornati" sentimmo, all'improvviso, Niall urlare dal corridoio.

Con un gesto fulmineo Louis fermò il film, quasi giunto al termine, e mi fece cenno di spostarmi sulla poltrona. Ubbidii senza troppe domande.

Niall, seguito da Liam e Zayn, fece il suo ingresso nella stanza. Ispezionò ogni minimo dettaglio, soffermandosi su di me.

"Che avete combinando di bello voi due pigroni?" domandò alle sue spalle Zayn.

Stavo per rispondere, ma decise di farlo Louis al mio posto. Non apprezzai per niente ciò che stava dicendo. Non era assolutamente vero. Perché ora si comportava in questo modo? Prima si lascia sopraffare dalle emozioni scaricandomi addosso le sue preoccupazioni come una cascata, poi mi offriva di guardare un film insieme e ora? Ora aveva il coraggio di definire il tempo trascorso con me come una tortura peggio di morte per annegamento?

"Spero tu stia scherzando, vero Louis?" lasciai dare sfogo al mio cervello.

"No, avrei preferito andare con loro e cercare di ottenere il numero di qualche ragazza" affermò con non curanza, alzando gli occhi al cielo mentre un ghigno si formava sulle sue labbra.

Ma che cosa gli avevo fatto di male? Non gli era bastato il mio aiuto? Dovevo mandarlo a quel paese ogni cinque minuti, perché forse era quello che voleva per sentiresti bene con se stesso.

"Sai che c'è allora, vaffanculo! Pensavo potessimo essere amici, ma mi sbagliavo. Non capisco perché devi comportarti in questo modo. Non posso giudicarti, non ci conosciamo affatto, ma un minimo di rispetto nei miei confronti potresti avercelo. Sono allibito e questo dimostra che nonostante tu sia il maggiore qui dentro, hai il cervello peggio di un neonato!!! sbottai agitando convulsamente le braccia.

"Niall prendi la tua roba, non posso condividere la sua stessa aria per una settimana. Rischierei di morire prima dei 18 anni e sono sicuro che tu non lo voglia, o mi sbaglio?" ordinai con tutta la pacatezza possibile, rivolgendomi ora al mio migliore amico, anche se dentro ribollivo dalla rabbia.

Ero certamente uno sfigato secchione, ma a scuola nessuno aveva osato trattarmi di merda come Louis. Il mio motto di vita era sempre stato tratta le persone con gentilezza, ma permettere a qualcuno di mettermi i piedi in testa era fuori discussione.

Mi alzai di scatto dalla poltrona, corsi verso il borsone mio e di Niall, e afferrando quest'ultimo per un braccio, lo trascinai, ancora sulla soglia della porta, fuori dalla sala.

"Amico ma che cazzo ti prende?" mi urlò contro l'irlandese, mentre lo trascinavo per il corridoio da cui era arrivato.

"Non lo sopporto okey? Se ha 18 anni ed è il più grande buon per lui, ma a me questo frega zero!" ringhiai contro Niall e sapevo che lui non centrasse niente, però ero sopraffatto dall'ira e l'ansia accumulata nel corso delle ore non aiutavi i miei nervi a calmarsi.

"Va bene Harry, ma adesso, per piacere, puoi fermarti. Ne parliamo con calma" sospirò Niall alle mie spalle, cercando di mantenere il passo.

Sbuffai rumorosamente e mi bloccai di scatto. Inevitabilmente il biondino sbatté contro la mia schiena e lo sentii bisbigliare maledizioni nei miei confronti. Mi voltai solo per ritrovarmi davanti un Niall con sguardo canzonatorio e in attesa di spiegazioni.

"Parla Harry! Che diavolo è successo là dentro, amico non ti riconoscevo più..." e appoggiò le mani sulle mie spalle provando a tranquillizzarmi.

"Niente, è che, lui è così...ahh" sprofondai nelle mie parole per la frustrazione.

"Harry, qualsiasi cosa sia successa lo sai benissimo che scappare dai problemi non è mai la soluzione, sbaglio o non è la prima volta che te lo dico?" domandò alzando un sopracciglio e lasciando, però, che un piccolo sorriso rassicurante crescesse sulle sue labbra.

Tell me about X FACTOR [larry]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora