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"I tuoi compagni?" domandò con voce profonda il giudice killer.
"Stanno arrivando, mi scusi, c'è stato un problema che era necessario risolvere all'istante" e a quel fresco ricordo strinsi tra i denti il labbro inferiore. Era normale desiderare le soffici e carnose labbra del riccio nuovamente sulle mie?

"Oh eccovi finalmente!" esclamò l'uomo in direzione delle quinte.
"Ora che siete tutti e cinque qui ho da farvi una proposta che vi conviene accettare all'istante" convincente, ma per i miei gusti quella frase era una specie di patto infrangibile, quasi un ricatto.
In silenzio attendemmo ciò che aveva da dirci e quando annunciò: "da oggi in poi voi sarete una band e potrete partecipare come tale a x factor. Prima dovrete conoscervi e provare se le vostre voci insieme funzionano, quindi avrete bisogno di un posto fuori di qui dove poterlo fare e passare del tempo insieme, tra amici. Tutto chiaro?" Ero incredulo.

Avevamo avuto un'altra possibilità?
Niall era appena scoppiato in lacrime, Liam sbatteva le palpebre in stato di trans e Zayn lasciava intravedere un velo di commozione.
Alla fine vidi Harry. Gli occhi verdi che luccicavano in una maniera diversa, più bella del solito, ed erano ancorati su di me.
Di nuovo ebbi un blackout e irrazionalmente corsi verso di lui. Come se avesse capito le mie intenzioni, il riccio si avvicinò a me e appena mi raggiunse i miei piedi si sollevarono da terra.
Non so con quale forza, ma Harry mi aveva appena preso in braccio, se così si può dire, e io avevo avvolto possessivamente le mie gambe intorno al suo bacino.
Simili a due bambini, volteggiammo in quella posizione per un paio di volte.
Sul mio viso comparve un sorriso enorme e sentii lui ridere sul mio petto. Mi si scaldò il cuore. Gli cinsi il collo con le braccia e lasciai che la mia testa si appoggiasse sulla sua spalla.
"Hai visto, non facciamo poi così schifo a ballare" sussurrai al suo orecchio.
Non rispose, ma la presa sulle mie gambe si fece più insistente e quello mi bastò.
Ero felice, davvero tanto felice.

"Bene ragazzi, ehm, ora potete andare. Le vostre valigie sono già state riposte in una macchina che vi condurrà in un albergo. Se avete qualche proprietà sarebbe gentile farcelo sapere" interruppe l'armonia tra noi quel pazzo stalker.
Harry mi fece scivolare lentamente via dalla sua presa, finché toccai il pavimento. Uno di fronte all'altro ci sorridemmo e capii subito fosse un sorriso sincero.

"Io ho una casa, o meglio mio padre ha una casa vicino a un boschetto che usa solo per le vacanze natalizie. Potremmo sistemarci lì?" propose inaspettatamente al giudice.
"E saresti disposto a usarla? Sappiate che così evitereste di andare in albergo"
"Certo, non ci sono problemi" confermò Harry.
"Bene, allora vi prego di seguire i miei collaboratori alla macchina e tu Styles, lascia loro l'indirizzo e procurati le chiavi" ordinò il maniaco.
"Va bene signore" annuì accondiscendente l'ingenuo Harry.
Okey che era un adulto e andava rispettato e bla bla bla, ma io non mi sarei fatto comandare così a bacchetta da lui.

*******

Arrivammo all'auto e dopo aver sistemato le questioni burocratiche, entrammo uno ad uno.
Il primo fu Harry che si sedette accanto al finestrino. Io lo seguii a ruota posizionandomi vicino a lui, lasciando un posto libero alla mia sinistra.
Di fronte c'erano altri tre sedili che vennero occupati da Niall, Liam e Zayn.
Quando la vettura fu messa in moto, quasi come se fosse una delle mie sorelle, controllai che Harry avesse la cintura di sicurezza. Non stavo bene, il mondo sarebbe finito presto.
Lanciai uno sguardo sulla sua figura e come previsto non l'aveva inserita. Rimasi, però, incantato a guardare quel piccolo corpo. Un gomito sul bordo del finestrino e la mano sotto il
mento, usata come sostegno per la testa. Guardava la città che scorreva man mano che ci muovevamo.
Come poteva essere l'essere di 16 anni più tenero del pianeta? E soprattutto, perché non avevo mai avuto il privilegio di incontrarlo prima?

"Ehi" richiamai la sua attenzione.
Gli unici a voltarsi furono gli altri tre che, come se fossero al cinema con i pop corn, cominciarono a osservare ogni mia azione e parola. Erano strani e inquietanti.
"Harry" riprovai e finalmente ruotò la testa.
"Si, è proprio così che mi chiamo e tu sei Louis" rise. Era davvero appagante vederlo sorridere e in quel caso solo per me. Una strana sensazione si rimescolò all'altezza del torace.
"Divertente davvero, ma volevo solo dirti che non hai la cintura. Può essere pericoloso" e allungai una mano, afferrai la fascia nera, incastrai il pezzo di metallo all'interno della scatolina in plastica.
Nel farlo sfiorai il petto di Harry e per la centesima volta mi morsi il labbro. Sarebbe presto uscito sangue.
"Grazie Lou" mi ringraziò il riccio per poi: "oh scusa, non dovrei chiamarti così, forse ti dà fastidio, forse sembra troppo ch-...i-io..." lo stoppai subito "Harry tranquillo, Lou mi piace. Posso chiamarti Haz?"
Sorrise annuendo e poi spuntarono ancora le fossette. Avrebbero dovute dichiararle patrimonio dell'UNESCO.

"No ma scusa adesso voglio una spiegazione! Da lui ti lasci chiamare Lou, ma se noi sbagliamo l'accento alla francese tu ci sciogli nell'acido!! Questa è bella Tommo!" fece l'offeso Zayn.
"Tommo è più virile comunque" ammiccai in sua direzione.
"Si, ma lui può chiamarti Lou e..." si mangiò le ultime parole.

Tornai da Harry e blu dentro il verde, affermai "Lui può, punto e basta" sentendo le mie guance andare a fuoco come quelle del riccio lì di fronte.
Merda, quali strane reazioni chimiche stavano avvenendo dentro e fuori al mio corpo?

Quando pensavo fosse tutto finito, Harry piegò la testa appoggiandola leggermente sulla mia spalla.
"Posso?" mi aveva chiesto.
Deglutii.
"Si" e senza pensarci due volte, avvolsi un braccio intorno alla sua vita, portando i nostri fianchi a scontrarsi, così come le ginocchia.

"Ragazzi, manca un'ora all'arrivo" ci fece sapere l'autista da dietro il vetro nero.
Si alzò un coro di "okey signore" a cui io, però, non presi parte. Avevo una dignità da mantenere, ovviamente.
"Io chiudo un po' gli occhi allora" rese pubblico il suo pensiero Harry.
"Giusto, dopo...ehm..." mi si seccò la gola "dopo prima è meglio se recuperi energie" riuscii a concludere la frase.
"Esattamente, ha ragione Louis" aggiunse Liam marcando la i. Il solito demente.

Per il resto il viaggio fu tranquillo, anche se il mio cuore batteva a mille per chissà quale strano motivo.
(na/prosciutto davanti agli occhi check)

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Potete lasciare un commentino riguardo ciò che pensate di questa storia e se avete qualche consiglio o appunto da farmi?
🥺🥺

Tell me about X FACTOR [larry]Where stories live. Discover now