CAPITOLO 46

450 26 12
                                    

Cheryl's pov
Apro gli occhi e vedo delle pareti bianche, sono distesa su un lettino, in ospedale. Volto la testa verso destra e vedo mia cugina che mi tiene la mano e appena vede che sono sveglia sorride.

B: Cheryl finalmente ti sei svegliata, come stai? - chiede stringendomi la mano, io sorrido leggermente e rispondo
C: abbastanza bene cugina - dico sussurrando, subito dopo mi tornano in mente le parole del dottore "non c'è l'ha fatta", il battito del mio cuore accelera e una scia di lacrime inizia a uscire dai miei occhi scorrendo lungo la pelle delle mie guance. Disperata inizio a urlare.

C: perché!? Perché ogni volta che ho qualcosa di bello nella mia vita me po devono portare via?! Perché?! - mia cugina si siede sul lettino vicino a me e mi abbraccia cercando di tranquillizzarmi, ma l'unica persona in grado di farlo ormai non c'è più
B: Cheryl perfavore non gridare, non serve a nulla, lei ormai se ne andata - dice mia cugina con gli occhi lucidi, non c'è la faccio, la mia vita senza di lei non ha più senso
B: vedrai le cose si sistemeranno - dice accarezzandomi la schiena, io intanto continuo a piangere e a singhiozzare ma non grido più. Poco dopo entra un dottore che prende una cartella e si mette ai piedi del mio letto.

Dot: come sta signorina? - chiede leggendo i fogli
C: secondo lei, come cazzo dovrei stare?! Avanti me lo dica - dico con tono acido e Betty cerca di calmarmi accarezzandomi il braccio ma il le levo la mano
Dot: so come si sente signorina, ma non serve a niente cercare di sopprimere il dolore comportandosi in questo modo - risponde in tono calmo e pacato, io rimango in silenzio e lui continua con le domande di prima

Dot: sente dolore on qualche parte del corpo?
C: no - rispondo tenendo lo sguardo basso
Dot: ha problemi ha respirare?
C: no
Dot: ha dolori alla testa ?
C: no
Dot: benissimo, può pure vestirsi e tornare a casa, stamattina le avevamo già fatto i controlli, arrivederci - dice uscendo dalla porta
B: Cheryl ... - mi chiama mia cugina e io la guardo
B: c'è una cosa che devi sapere - io non parlo invitandola a continuare
B: io e i ragazzi abbiamo indagato e abbiamo scoperto che tua madre andrà a portare l'assegno al capo dei Ghoulies, e be' ecco avevamo pensato che avresti voluto vendicarti - dice impaurita della mia reazione
C: verrò solo per staccarli la testa
~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•
Stiamo andando tutti insieme anche Jughead, che appena ha saputo della morte di Toni non si è tirato indietro. Siamo nel corridoio del Bed and Breakfast dove alloggia Peanny, e dove mia madre starà per arrivare per consegnare quei sporchi soldi al capo dei Ghoulies.

Siamo dietro a un muro nascosti per aspettare l'arrivo di mia madre. Dopo cinque minuti la vediamo arrivare con un sorriso largo trentadue denti. Ho voglia di prenderla a schiaffi. Lei entra e noi la seguiamo, prima che chiuda la porta la spingiamo dentro e accerchiato sia lei che la sua compare e mia madre appena mi vede fa un sorriso maligno.

Pe: ma buongiorno - dice fissando solo me negli occhi, io non risponde ma stringo le mani in pugni e lei lo nota
Pe: che c'è sei triste perché la tua fidanzatina non c'è più- dice ridendo
C: avanti madre dillo, cosa hai fatto - dico con occhi di fuoco
Pe: senza rimorsi e con orgoglio, ho ordinato di uccidere Toni Topaz
C: ah chi l'hai ordinato
Pe: ai Ghoulies, molto meglio dei Serpents- dice lanciando uno sguardo a Jughead, Sweat Pea e Fangs
C: attraverso un mistero premio in denaro, un assegno
Pe: i soldi che pago sono valuti tutti - io rimango in silenzio e abbasso lo sguardo sorridendo
Pe: cosa ridi ragazzina - dice confusa, così alzo lo sguardo e la guardo con un sorriso malefico
C: be' madre sei così stupida che non ti sei resa conto che Betty ha registrato tutto e noi ora lo consegneremo allo sceriffo Keller, così passerai gli ultimi anni della tua vita in prigione- dico con orgoglio
Pe: comunque non potrai stare con la tua cara amata perché è morta- dice con soddisfazione
C: questo è quello che credi tu

BUONA DOMENICA A TUTTI/E.

SEMPLICEMENTE NOIWhere stories live. Discover now