Capitolo 42

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Miriam
E giugno,la mia pancia cresce a dismisura il mio umore cambia continuamente e l'ansia dell'esame e del parto mi mangiano tra esattamente due settimane ho l'esame tra due mesi il parto.

Quel giorno in quella caffetteria ci fu il disastro Chris e Noah partirono in quarta verso quei ragazzi fortunatamente non arrivarono alle mani ma solo agli insulti

Litigai con entrambi stessa cosa Emma e non parlammo con i due ragazzi per un paio di giorni

"Amore"
Mi sussurra Chris schiacciandomi contro l'armadietto

"Ma che fai spostati ci vedono"

"Vieni con me"
Mi sussurra nell orecchio con voce roca E gli occhi pieni di lussuria.

Mi trascina in uno degli stanzi, piccoli e abbastanza bui,chiude la porta a chiave e torna da me stringendomi i fianchi e avvicinandomi a lui o almeno ci prova

"Amore ma che hai?"

"Ho voglia tanta"
Continua sfilandomi la maglia

Libera il mio seno ormai due o addirittura tre taglie in più e lo bacia ansimo vergognosamente mentre i miei pantaloni li butta via io sbottono i suoi liberando il suo membro e inglobandolo nella mia mano mi bacia aggressivamente mentre mi spinge con la schiena contro il muro e entra in me deciso

Una volta finito ci rivestiamo e usciamo da lì senza farci vedere

"Queste scappatelle non possiamo farle più"
Dico accarezzandomi la schiena

"Dureranno ancora per poco piccola poi riprenderò a sfondarti come prima"
Mi mordo il labbro e arrossisco per le sue parole

"Amore vado a lezione ci vediamo dopo,ti amo"

"Anche io piccola ti amo"
Dice poggiando un dolce bacio sulle mie labbra e accarezzandomi il pancione

"Amo anche te"
Dice al piccolino nella mia pancia

Entro nella classe ancora vuota ricovando un occhiataccia dalla professoressa

"19 anni ed e già incinta signorina"

"Si le cose succedono e questa e stata uno degli imprevisti più belli"
Dico difendendomi

"Si e rovinata la vita e scommetto che il padre nemmeno lo vuole d'altronde una incinta a quest'età potrà essere solo una sgualdrinella"

"Il padre ci ama entrambi e ripeto anche  se sono giovane e avevo ancora anni da vivere libera e spensierata io sto bene così,sono felice amo mio figlio e suo padre del suo giudizio non me ne faccio nulla"
Dico con le lacrime agli occhi correndo fuori dalla classe

Non sono mai stata una persona debole ho sempre reagito a tutti gli insulti con uno sguardo positivo mai ho lasciato che una diceria mi abbattesse ma oggi sto lasciando che questa cosa accada

Ricevo occhiate e insulti da tutti da mesi ormai mi sento oppressa ma so che questo è solo un memento

Mi incammino con lo zaino in spalla fuori dalla scuola singhiozzando mi fermo davanti alla fermata del pullman e poco dopo arriva fortunatamente è abbastanza vuoto così silenziosamente mi siedo girando la faccia verso il finestrino

"Posso?"
Mi chiede gentilmente una signora anziana

"Si ma certo si sieda pure signora"

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