28. Inizio del conto alla rovescia

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I primi appuntamenti sono destinati a non andare mai a buon fine, se vivi in un mondo paranormale.

Nei film, serie tv o libri c'è sempre qualcosa che rovina tutto o, nel mio caso, qualcuno.

Ne ero consapevole quando Aiden aprì la portiera della sua auto e ne ero consapevole anche quando mi sfiorò le labbra con le sue per salutarmi.

Non gli chiesi dove fossimo diretti, anche perché una parte di me sapeva che non sarebbe andata a buon fine, ma mi ostinavo a negarlo e a sorridergli come un ebete.

Continuai a farlo anche quando arrivammo a destinazione.

Una ragazza si aspetterebbe che un ragazzo bello, intelligente, capace di controllare l'acqua, la porti in un posto esotico, particolare, strano ma bellissimo. Invece, il ragazzo in questione la portò al cinema. Un semplice cinema che frequentavo spesso con Jo. Niente di nuovo, niente di meraviglioso o stupefacente.

Ho sempre adorato il cinema, ma una parte di me sperava di più da uno come Aiden.

Ancora una volta, avevo fantasticato troppo.

«Al cinema?» chiesi cercando di non far trasparire la delusione.

«Non ti piace? Annie mi ha detto che ti piace e... Insomma, su Internet dicevano che è un luogo comune per gli appuntamenti.» affermò Aiden inarcando un sopracciglio.

«Va benissimo.» mentii sorridendogli.

Arrivati davanti alla biglietteria, vidi la cassiera sgranare gli occhi e fissare Aiden come un cane davanti una bistecca.

Era quasi divertente vedere come reagiva il popolo femminile davanti a lui. Si rimbambiva del tutto.

La commessa era talmente presa ad ammirare Aiden che si scordò di parlare.

Aiden si schiarì la voce tossendo e finalmente la signorina si risvegliò dall' incanto.

«In cosa posso servirti?» chiese con uno squittio. Cercai di non offendermi per essere stata totalmente ignorata.

«Avevo prenotato ieri due biglietti a nome Ryder.» rispose il biondo con un sorriso da principe.

«Ryder? Due? Sì, certo. Ecco qui. Buona visione.» sbatté le ciglia allungando i due biglietti.

Nel prenderli, Aiden sfiorò le dita della ragazza che ritirò la mano con un sorriso ebete sul volto truccato.

Senza accorgersi di nulla, Aiden pagò e mi consegnò un biglietto.

«Cosa andremo a vedere?» chiesi incuriosita notando che il titolo era stato cancellato.

Aiden mi sorrise, ma non disse nulla.

Mi offrì la mano che io accettai dubbiosa.

Intrecciò le sue dita alle mie e iniziò a dirigersi verso le sale.

Così, mano nella mano, sembravamo veramente una coppia e mi venne voglia di vederci dagli occhi altrui. Forse pensavano che io non fossi alla sua altezza.

La stessa scena alla biglietteria, si ripeté al bar, mentre acquistavamo i popcorn.

«Ma fai sempre questo effetto davanti alle ragazze?» chiesi divertita quando trovammo i nostri posti.

Aiden sapeva benissimo di cosa stessi parlando e fece un sorrisetto compiaciuto.

«No, con te non ci sono riuscito. Sembravi piuttosto indifferente a me la prima volta che mi hai visto.» commentò.

Quasi mi venne da ridere.

Ero stata tutto tranne che indifferente. Ma non glielo dissi.

«Mhmm, ti pensavo più modesto.» dissi.

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