31. Appuntamento con sorpresa

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«Oh no è Jo» sibilai.

Mi voltai verso il fratello.

«Fa silenzio, non hai finito di raccontarmi tutto.» ordinai puntandogli un dito contro.

Lui in tutta risposta mi fece un sorriso enigmatico, ma non avevo tempo di decifrarlo.

Uscii dalla stanza lasciando la porta socchiusa, come facevo sempre, in modo da non insospettire la mia amica, mentre mio padre le offriva da bere.

«Ehi Jo! Non ti aspettavo» esclamai scendendo rapidamente le scale.

Cercai di comportarmi con naturalezza, riuscendoci senza fatica.

Le informazioni di James vorticavano ancora rumorosamente nella mia testa.

«È che al telefono sembravi strana» disse lei con tono di scuse, preoccupata.

«Io sono sempre strana.» scherzai, cercando di mascherare i sensi di colpa. «sai che novità» aggiunsi ridendo.

La ragazza dark mi guardò con scetticismo.

«Che c'è! Perché mi guardi così?» chiesi troppo sulla difensiva.

Ero una persona orribile.

Mentire così spudoratamente alla propria migliore amica...

«Sicura che...» la sua attenzione venne catturata dalla porta di camera mia.

Oh no, deve aver notato qualcosa!

«Dove vai?» mi affrettai ad afferrarla per un braccio mentre la ragazza si dirigeva verso le scale, lasciando la porta di casa aperta.

«Ho visto qualcosa» disse lei liberandosi dalla mia presa.

«Senti, ho la camera molto disordinata...» inventai disperata.

«Jo, perché non ti siedi vicino a me e mi racconti cose che mia figlia non mi dice mai?» la chiamò mio padre emergendo con dei bicchieri di spremuta d'arancia dalla cucina.

Jo fu costretta a obbedirgli per rispetto nei confronti di un adulto.

Guardai papà che mi fece l'occhiolino.

Non aveva capito niente ma mi stava aiutando.

Come si può non adorare un babbo così?

«Ehi, vado a mettere a posto la mia camera» mi scusai. Era chiaro anche a me che stavo cercando di defilarmi.

«Vengo con te» si affrettò a dire Jo.

«Ero curioso di sapere se la mia piccola stesse frequentando qualcuno... Sai se ne sta sempre in casa a leggere e rileggere...» iniziò mio padre, trattenendo la ragazza.

Sfruttando la distrazione di Jo, precipitai in camera e la trovai... Vuota.

James non c'era più.

La finestra del balcone era spalancata, il che mi fece supporre che fosse fuggito da lì.

Rimisi in ordine la camera, sentendomi allo stesso tempo sollevata e arrabbiata.

Jo mi raggiunse mentre richiudevo l'armadio.

«Che hai oggi? Sembra che tu pensi che stia nascondendo qualcosa nel mio armadio» la accusai.

La ragazza si guardò intorno con la fronte corrucciata.

«Niente... Era solo una sensazione» disse cupa.

Ma l'espressione mutò, tornando ad essere quella abituale.

«Tuo padre mi ha fatto un sacco di domande sulla tua vita amorosa, ma non gli ho detto niente. Credo sia ora che gli parli di Aiden» disse dandomi una gomitata con fare cospiratorio.

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